
Lo spazio dello Shed risulta leggero, ampio e geometrico alimentato da una combinazione di elementi naturali e dispositivi tecnologici. Daniel Steegmann Mangrané arriva per la prima volta a Milano presso l’Hangar Bicocca fino al 19 Gennaio 2020 (gio.- dom. 10 – 22. Ingresso libero). L’esposizione, curata da Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli, comprende più di venti opere tra disegni, installazioni, fotografie, sculture, video, ologrammi e realtà virtuale. L’artista è affascinato dalla dialettica fra uomo e natura, non esistono divisioni o strutture concettuali pertanto occorre avere un confronto intimo con la rappresentazione stessa. La mostra introduce lo spettatore in una dimensione sensoriale proponendo un’intensa esperienza fisica e aprendo una serie di riflessioni sulla fragilità e sulla possibile scomparsa dell’ecosistema con diretti riferimenti alla foresta pluviale amazzonica. Tra le opere principali esposte ricordiamo “A trasparent leaf instead of the mouth” un terrario dove piante e arbusti convivono con diverse specie di animaletti esotici, “Phasmides” un film in cui si esplora l’interconnessione tra mondo biologico e quello artificiale attraverso l’osservazione dell’insetto stecco e poi “Phantom” replica in bianco e nero della foresta pluviale, un paradosso tra la presenza corporea del visitatore e la sua dissoluzione nello spazio. Quest’arte porta a far vivere delle vere e proprie sperimentazioni fisiche e mentali perché la natura non è qualcosa di esterno, ma è strettamente connessa all’individuo. Non bisogna avere una mente ristretta e rigida ma comprendere l’importanza dell’ecosistema che è lo specchio di noi stessi. E dunque come fare? Avere umanità e sensibilità, fare la raccolta differenziata, usare imballaggi riutilizzabili, scegliere prodotti a chilometro zero, ridurre gli sprechi e fare donazioni per piantare alberi. Attualmente la biosfera è più fragile di quanto si pensi, non lasciamo cadere in sordina il problema e soprattutto più che parlare è meglio agire.