“Eh? Cosa? 60 centesimi? No! Ma per chi mi avete preso? Per il ministro del tesoro?” è una delle tante frasi storiche di Paperino, conosciuto negli USA con il nome di Donald Duck, personaggio Disney che il 9 giugno festeggia 85 anni. Il papero più famoso del mondo, che fa impazzire grandi e piccini, esordiva per la prima volta il 9 giugno del 1934 nel corto animato “The Wise Little Hes” (La Gallinella Saggia) della serie Silly Symphony, diretto da Wilfred Jackson, nel quale era vicepresidente del Circolo dei pigri, che aveva come presidente Meo Porcello. Quella di Paperino doveva essere inizialmente un’apparizione unica, occasionale per il singolo corto e nessuno certamente si aspettava che quell’esordio sarebbe stato l’inizio di una lunga e gloriosa carriera. Paperino piace subito, perché rappresentava l’antitesi perfetta di Topolino ed era in grado di fare tutto ciò che a quest’ultimo non era concesso. Il papero infatti si è sempre contraddistinto per il suo carattere vivace e sopra le righe; buffo e irascibile di fronte alle piccole cose. La pigrizia e le continue frustrazioni della vita quotidiana hanno sempre camminato a braccetto con la sua scarsa disponibilità economica. Ma tutto ciò non ha certamente destabilizzato la sua indole funesta e armato di berrettino, fiocco rosso e un vestito da marinaretto, ha sempre inveito contro tutto e tutti, nascondendo però dentro le piume bianche un cuore enorme sempre pronto per il prossimo.
La sua fama intanto cresce sempre di più e nel 1935 debutta nella striscia giornaliera di Topolino, disegnata da Floyd Gottfredson. I creatori decisono di tracciare un solco netto nella storia, arricchendola e ampliandola sempre di più. Oltre a Topolinia, o Mouseton, viene creata anche Paperopoli. Topolinia, o Mouseton, ricordiamo, è la città in cui vive Topolino, Pippo, Pluto, il commissario Basettoni, Pietro Gambadilegno, Macchia Nera e altri protagonisti. La città confina con Paperopoli ed entrambe si trovano a Calisota, a nord della California. Storicamente e cronologicamente, Topolinia nacque nel 1935 in una tavola di Ted Osborne e Floyd Gottfredson. I topolinesi, a differenza degli dei paperopolesi, sono cani antropomorfici, in numero inferiore, invece, i topi e gatti antropomorfici. La città sorge sulla foce del Mouse River e non si sa nulla del suo fondatore ad eccezione di una statua in pietra. Paperopoli,ideata da Carl Barks, è invece una immaginaria metropoli di 1.316.000abitanti con molti quartieri e uno sviluppo industriale avanzato. La città è situata nel Colisota, immaginario luogo degli Stati Uniti in cui risiede Paperino con la sua Paperina, Paperon de’ Paperoni e Nonna Papera. Forse Barks ha ideato Paperopoli mentre osservava Morro Bay, una splendida città costiera situata nella contea di San Luis Obispo in California. La successiva visione di Don Rosa, invece, si potrebbe configurare nella città di Eureka, capoluogo della contea di Humboldt, nello Stato della California, città in cui si trova lo splendido Parco nazionale di Redwood con le sequoie più alte del mondo. Come sono trascorsi questi primi 85 anni per Paperino?
Ne abbiamo parlato con Emanuele Verzì, fumettista e disegnatore presso la Panini Comics Italia e Topolino Magazine.
Paperino ha compiuto 85 anni. Il papero più famoso del mondo con il vestito da marinaretto, il fiocco rosso, il carattere burbero e il cuore d’oro conquista ancora oggi il cuore di grandi e piccini di ogni parte del mondo. Cosa rappresenta Paperino nella cultura popolare italiana e americana?
“Prima di tutto tanti auguri a Paperino! Per come la vedo io il suo grande successo è dovuto al fatto che c’è un po’ di paperino in tutti noi, in qualsiasi angolo del globo. E poi è tra i personaggi più popolari della storia del fumetto, più dello stesso Topolino, che ospita le sue storie tra le sue pagine”.
La vita di Paperino si svolge in un contesto sociale abbastanza industrializzato ed evoluto. Secondo te Paperino è figlio della contemporaneità? Quanto ha influito il progresso di ogni giorno nelle storie fantasiose di Paperino?
“In realtà più che essere figlio della contemporaneità Paperino, come gli altri, è un personaggio al passo coi tempi, gli usi e le tecnologie, ma senza snaturare le proprie caratteristiche principali. Quando leggevo topolino negli anni 90 i personaggi battevano a macchina e avevano il telefono fisso, adesso utilizzano dei portatili e i cellulari (e invece dei giornali, gli i-pad).
Come ti sei avvicinato al mondo del fumetto e soprattutto a quello di Topolino?
“Possiamo dire che ci sono nato. Io non ne ho memoria ma i miei parenti raccontano che fin da piccolissimo ho sempre avuto Topolino per le mani, ancora non parlavo bene ma farfugliavo qualcosa all’edicolante che si trovava in centro a Trapani e lui sapeva che volevo il topolino della settimana. Grazie alla rivista ho imparato a leggere prestissimo e copiando le pagine a disegnare. L’idea di voler fare il fumettista è venuta abbastanza naturale col passare del tempo”.
Quali sono state le percezioni che hai avuto nel momento in cui ti sei reso conto che da lettore ti sei ritrovato ad essere disegnatore di uno dei tuoi fumetti preferiti?
“Onestamente non me ne sono ancora reso conto! Avere dei disegnatori che ammiri, che copi per imparare, e che adesso sono dei tuoi colleghi è una cosa che mi fa ancora strano. Come anche vedere il proprio nome scritto dentro una rivista che hai ammirato tutta la vita, sotto la prima pagina del fumetto che tu hai disegnato, alla dicitura “Disegni di”… non mi ci sono ancora abituato!”
Qual è il rapporto che hanno gli italiani con il mondo del fumetto e quale invece quello che hanno gli americani?
“Diciamo che è un argomento un po’ complesso da poter riassumere in poche righe, Topolino è un prodotto tutto italiano che viene anche importato all’estero, America compresa (una storia disegnata da me è stata pubblicata questo Aprile in Brasile), ma non dimentichiamo che le origini dei fumetti di Topolino e Paperino vengono dagli USA (vedi Gottfredson e Barks). Purtroppo per come la vedo io il fumetto in Italia è considerato da buona parte della popolazione una cosa per bambini, ma non è affatto così. Spero che le cose possano migliorare”.
Come vedi Paperino tra 80 anni?
“Io vedo un giovane papero 165enne con lo spirito di sempre!”
Carattere scorbutico, irritante e scontroso ma riesce comunque a catturare il pubblico. E’ sempre stata questa l’arma vincente di Paperino. Anche quella di molti politici italiani e americani. Pensi che Paperino rappresenti lo specchio della contemporaneità con i suoi modi irritanti e abrasivi?
“Sono sicuro che Paperino sarebbe il più votato… e lo è stato di recente, sulla pagina facebook del Papersera! E poi non dimentichiamo che si chiama Donald, non penserete mica che sia una coincidenza!!!”
Ultima domanda: progetti futuri?
“Parecchi, ma è presto per parlarne!”
Paperino è noto per il suo carattere scorbutico ma diretto. Come pensi che racconterebbe a suo modo la situazione politica italiana e americana? Cosa direbbe secondo te?
Credo proprio che direbbe:”SGRUNT!” [o “SBARAQUACK!”, scegli tu XD]