Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Arte e Design
March 7, 2019
in
Arte e Design
March 7, 2019
0

Angela Demontis, l’artista che ridà vita al popolo dei bronzi dell’antica Sardegna

Dall'attenta ricostruzione del vestiario di questo popolo è nato un libro e una mostra, e il suo lavoro è noto e apprezzato in tutto il mondo

Federica SabiubyFederica Sabiu
Angela Demontis, l’artista che ridà vita al popolo dei bronzi dell’antica Sardegna

Angela Demontis.

Time: 9 mins read

“Quando vidi per la prima volta i bronzetti sardi in una delle grandi sale del Museo Archeologico di Cagliari ero solo una bambina. Quel popolo mi incuriosiva, stipati in quella vetrina: quasi ammassati, mi sembravano come imprigionati in quelle statuine da uno strano incantesimo. Da allora non smisi più di pensarci.” Così inizia la conversazione con una delle più illustri conoscitrici del popolo di bronzo, Angela Demontis. Figlia d’arte, la mamma ceramista e scultrice, il papà pittore trasmettono ad Angela questa passione fin da piccola coinvolgendola nelle più svariate attività.

Angela Demontis è l’autrice di uno dei libri che raccontano una popolazione vissuta in Sardegna nel periodo nuragico (dal 1855 al 900 a.C.), dai cui il titolo del suo libro “Il popolo di bronzo”, periodo caratterizzato da un’ampia presenza nel territorio sardo di torri di pietra di varie dimensioni meglio conosciute come nuraghi. Il libro, pubblicato nel 2005, ha oggi una diffusione a livello mondiale.

Copie di questa straordinaria raccolta di bronzetti sardi le troviamo nelle biblioteche di illustri università di tutto il mondo, da Harvard ad Oxford , da Yale ad Harvard sino alla Public Library di New York. E ancora, a Whashington nella libreria del Congresso, a Toronto, a Glasgow, in Germania, in Francia ed addirittura al Metropolitan Museum di New York.

La lista è lunga, lunghissima: sono quasi incredula nel pensare a come la mia terra abbia dato così poca importanza ad un’artista che ha raggiunto importanti vette, un’artista che sembra anche lei venire dal passato. Dai modi dolci e gentili, Angela mi accompagna in questo viaggio nel passato alla scoperta dei miei antenati.

Raccontami: chi è Angela Demontis?
“Bella domanda! Dipingo, disegno, sono stata illustratrice scientifica, ho fatto ricostruzioni archeologiche collegate a questo lavoro del popolo di bronzo, ho ricostruito i costumi dell’epoca nuragica, sono ceramista, ho fatto, sempre a riguardo al popolo di bronzo, sperimentazioni sui colori minerali.”

Spiegami meglio questa cosa dei colori.
“Sono dovuta partire dai minerali e dalle piante per la tintura dei tessuti, ricerca, tra l’altro, che ho condotto parallelamente alla stesura del libro per capire come in quell’epoca tingessero le varie stoffe. I primi sono quelli che si ricavano dai minerali che io stessa polverizzo con un classico mortaio, li setaccio e li raffino sino a farli diventare pigmento da pittura; stesso lavoro con le varie piante, con le quali va fatto in maniera ancora più certosina.”

 Le tue sono riproduzioni fedeli. Immagino in passato la scala dei colori fosse molto ridotta: quanti colori hai classificato ricavandoli dalla natura?
“Per ora nelle mie escursioni ho trovato 37 tonalità diverse, dalle piante si possono ricavare poi infinite sfumature e, come oggi, anche in passato mischiavano i colori per crearne di nuovi.”

Mi fa vedere alcuni colori ricavati dalla terra di Sardegna rigorosamente catalogati per località di raccolta della materia prima e conservati in piccole ampolle di vetro: i gialli, il verde, il rosa, il celeste, l’azzurro, l’arancio, il lilla, l’oro… Sembra incredibile tutto quello che si può ricavare dalla natura !

 “Penso che la ricerca non finirà mai, le tonalità sono tante. I colori predominanti sono le sfumature dell’ocra che è  un ossido di ferro che può avere diverse intensità di rosso.”

Come è nato questo progetto?
“Nasce da un’idea che avevo da bambina, una curiosità più che altro. Nei libri di storia ci spiegano come erano vestiti i Greci, gli Etruschi, i Romani, gli Egizi ecc, di loro sappiamo tutto, ma i Sardi come si vestivano? Come sono cresciuta, diventando disegnatrice, sono andata al Museo Archeologico di Cagliari con un blocco per gli schizzi e la matita a guardare bene tutti i dettagli dei bronzetti. Era un luogo che ero già abituata a frequentare fin da piccola, accompagnata dai miei genitori che, essendo artisti, sono sempre stati molto sensibili all’arte ed alla storia antica e mi hanno instradata in questa mia passione. Già da allora i bronzetti ammucchiati all’interno di una vetrina sembravano un popolo sotto incantesimo. Nel libro ho raccolto 105 illustrazioni dove spiego in maniera dettagliata l’abbigliamento di 100 personaggi. I bronzetti sono tantissimi, ho dovuto fare una scelta, ho cercato di capire la stratificazione degli abiti, il tipo di armi, se c’erano analogie con altri popoli contemporanei, ecc.”

Osservandoli attentamente ho notato che sei riuscita a risalire anche al ceto sociale di numerosi personaggi, la descrizione che accompagna ogni singolo disegno è talmente dettagliata da non lasciare spazio ad altre interpretazioni.
“Sì, si capisce molto bene, soprattutto le donne! Sono rappresentate delle signore molto importanti, delle regine o capi delle comunità, non sono donne qualsiasi.”

Da quello che hai potuto capire studiando la loro vita, i loro usi, i loro costumi e le loro abitudini era una società matriarcale o patriarcale?
“Secondo me matriarcale, le donne erano le enciclopedie viventi della comunità, avevano la conoscenza della tecnologia, delle erbe, della geometria e della matematica. Successivamente bollate di stregoneria dal cristianesimo, la nuova religione che doveva sovrapporsi alla precedente e tendeva ad eliminare i personaggi potenti e più in vista, vennero messe in secondo piano.”

Per quanto riguarda i tessuti dell’epoca, come ti sei documentata? Come sei risalita agli stessi?
“Usando il buon senso. Purtroppo la Sardegna non ha un clima conservativo e di conseguenza non sono stati trovati i tessuti, quindi mi sono basata sul ritrovamento degli animali che allevavano in quel periodo. Si sa che avevano allevamenti di caprini ed ovini, quindi ho immaginato che da questi ricavassero la lana e come tessuto più morbido da indossare a contatto con la pelle molto probabilmente il lino. Quest’ultimo in Sardegna si coltivava già in epoca romana, erano tessuti pregiatissimi che venivano portati sino a Roma, e poi ho avuto conferma dal ritrovamento nella zona di Arzachena di un filo di lino incastonato nella perla di un’antica collana di epoca nuragica risultata del 900 a.C.” 

Dal libro alla mostra, raccontami…
“Il libro è uscito nel 2005, la mostra nel 2010. La prima tappa fu dentro il Museo Archeologico di Cagliari, per due mesi nella sala dei bronzetti fu un viavai di persone locali e turisti, totalizzando in così poco tempo 20.500 visitatori, un record mai visto. La mostra ha il marchio MIBAC, che certifica l’approvazione del mondo archeologico, questo per me è stato un grande onore perché ho capito che avevo fatto un buon lavoro, che ero riuscita nel mio intento.”

Il tuo libro gira nelle più prestigiose università del mondo, Oxford, Harvard, Yale, Columbia University di New York, Toronto, Cambridge, Oxford, Heidelberg e tante altre. Come ti spieghi questo successo?
“Per la precisione è esattamente negli atenei di 26 località sparse in tutto il mondo. È arrivato in questi posti tramite un’organizzazione internazionale che sta attenta quando escono pubblicazioni particolari, vengono diffuse se sono di interesse storico e c’è un passaparola tra le biblioteche universitarie. A New York, per esempio, lo si può trovare non solo alla Columbia University ma anche al museo MOMA ed alla Public Library. A dire il vero non mi aspettavo tutto questo successo… (sorride)”

Che cosa hai voluto trasmettere con questa mostra riconosciuta ed apprezzata a livello mondiale?
“Ho voluto far conoscere la grandezza di questo popolo che è poco conosciuto dagli stessi sardi. Gli ho voluto rendere dignità umana, per questo li ho fatti a grandezza naturale per farli ammirare in tutto il loro splendore.” 

In cosa differisce questa civiltà dalle altre?
“La cultura nuragica innanzitutto è più antica di quella etrusca e di quella greca, tant’è che dovrebbero essere riscritti anche i libri di storia dell’arte perché i Sardi hanno iniziato a scolpire prima dei Greci: le statue di Monte Prama sono datate all’anno 1000 a.C., i Greci hanno iniziato nel 600 a.C. e questo andrebbe enfatizzato a livello mondiale. Se poi parliamo dell’architettura, i nuraghi stessi sono dei capolavori inarrivabili con lavori di ingegneria importanti ed unici.”

Curiosità: la mostra dal palazzo Reggio di Cagliari è diventata itinerante, è stata anche a Torino al Museo della Scienze Naturali.

 Per la mostra quanti personaggi hai ricreato? Descrivimi alcuni di loro.
“Esattamente dieci, tre donne e sette uomini.

-Il Capo tribù di Uta, caratteristico perché porta sia la spada che il bastone scettro detto nodoso. Portando la spada rispetto ad altri capi tribù rinvenuti ci sta facendo capire che non era solo il capo della comunità ma era anche il capo militare. Ha un tipo di spada che veniva usata all’epoca anche in ambito miceneo, la spada di Achille e di Agamennone era fatta così, a lama larga. Queste spade sono state ritrovata veramente e sono lunghe 80 cm.

-La Dama di Teti (Teti È il paese che ha restituito il più alto numero di bronzetti) con il cappello a punta rappresentava non solo un Capo della comunità ma la Curatrice, la persona a cui rivolgersi quando si stava male.

-L’Arciere di Teti: il suo abbigliamento ricorda quello di stile orientale, con l’elmo con il pennacchio e l’arco a braccio. La maggior parte dei guerrieri erano arcieri.

-Alcuni bronzetti rappresentano degli artigiani: ho cercato di ricreare individui dell’intera società dell’epoca, ce ne sarebbero tanti da riprodurre di molto interessanti ma ho dovuto fare delle scelte.”

 Prossimi progetti?
“Mi sto spostando sul Medioevo, in particolare sto concentrando i miei studi sulla famiglia di Eleonora D’Arborea. Mi preme infine molto ringraziare la signora Graziella Pinna Arconte che è stata così gentile da portare il mio libro sino a New York con tanto di foto all’Onu e di consegnarlo nelle mani del Direttore Stefano Vaccara che è venuto così a conoscenza del mio lavoro”.

Share on FacebookShare on Twitter
Federica Sabiu

Federica Sabiu

Sarda, laureata in Legge, diplomata in Naturopatia presso il College of Naturophatic Medicine (CNM). Ho collaborato e collaboro tuttora con diverse testate giornalistiche pubblicando articoli che trattano di salute, benessere, nutrizione e sport, le interviste rimangono la mia passione. Attualmente oltre che per La Voce di New York scrivo anche per Vanity Fair. Appassionata di fotografia, dedico il mio tempo libero alle escursioni, al mare, ai viaggi in giro per il mondo, alla lettura di un buon libro ed ovviamente alla scrittura. Dicono di me... geniale, intuitiva, creativa, solare.

DELLO STESSO AUTORE

“Vogliamo portare l’America’s Cup in Italia”: intervista al cyclor di Luna Rossa

“Vogliamo portare l’America’s Cup in Italia”: intervista al cyclor di Luna Rossa

byFederica Sabiu
Gigi Riva: addio al fuoriclasse che diventa un mito

Gigi Riva: addio al fuoriclasse che diventa un mito

byFederica Sabiu

A PROPOSITO DI...

Tags: Angela DemontisarcheologiaartenuraghiSardegna
Previous Post

Joseph Ficalora, the Queens Boy at the Top of the Bank: An Italian-American Dream

Next Post

Virus Hiv “scomparso” dopo trapianto di cellule staminali riaccende la speranza

DELLO STESSO AUTORE

Parla lo scrittore russo Nicolai Lilin, autore di “Putin, l’ultimo zar”

Parla lo scrittore russo Nicolai Lilin, autore di “Putin, l’ultimo zar”

byFederica Sabiu
Maurizio Marchiori, comunicatore “liquido” ex Diesel, folgorato da New York

Maurizio Marchiori, comunicatore “liquido” ex Diesel, folgorato da New York

byFederica Sabiu

Latest News

Elena Mazzon in una scena di “The Popess: Instructions for Freedom”.

The Popess: Elena Mazzon porta in scena l’eresia al femminile

byMonica Straniero
Il piccolo protagonista di The Legend of Ochi Courtesy of A24/Universal Pictures

Isaiah Saxon e “The Legend of Ochi”: il fantasy più strano dell’anno

byMonica Straniero

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Virus Hiv “scomparso” dopo trapianto di cellule staminali riaccende la speranza

Virus Hiv “scomparso” dopo trapianto di cellule staminali riaccende la speranza

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?