Settantuno tra artisti, designers e aziende coinvolte e circa 30 eventi tra mostre, installazioni, convegni e conferenze. Si è aperta giovedì 25 ottobre e andrà avanti fino al 4 novembre, la VII edizione di I-design, la rassegna ideata da Daniela Brignone e dedicata al design, quest’anno ancora più ricca di anteprime e di appuntamenti. Un programma inserito tra gli appuntamenti di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018 e Manifesta 12 Collateral e con una partnership speciale con Matera Capitale Europea della Cultura 2019 attraverso l’Apt della Basilicata e la rassegna Fucina Madre. Tema centrale di quest’anno “Beyond borders. Utopias move people!”, ovvero le utopie come motore di cambiamento.
Nel campo artistico il ’68 generò una fase di ricerche, sperimentazioni e neoavanguardia. Sono gli anni dei Beatles, di Andy Warhol e di un design portatore di una ventata di novità, di colore e di anticonformismo. Una nuova libertà espressiva con scelte cromatiche dai colori vivaci e materiche per lo più indirizzate verso l’utilizzo massiccio della plastica, i disegni optical, i nuovi standard estetici, l’esaltazione della pubblicità e del consumismo. Sono gli anni anche del movimento giovanile degli hippie, diffuso dagli Stati Uniti in Europa generato dall’opposizione pacifista alla guerra in Vietnam e ai valori conservatori della società.
Cinque le location di quest’anno: Santa Maria dello Spasimo, con grandi installazioni che sono anche utopie di cambiamento contro l’inquinamento dei mari dalla plastica e contro la speculazione edilizia, nelle opere degli artisti Giuseppe La Spada e Rosa Vetrano. Allo Spasimo anche un’altra grande installazione: “(h)AL Extruding” dello Studio Squar-e (Francesco Briguglia, Giuseppe Di Prima) realizzata in collaborazione con Alu Systems e che esalta la matericità e la duttilità dell’alluminio, la sua leggerezza e le sue capacità di trasformazione mentre “Oltre il viola” dell’artista rumena Raluca Andreea Hartea chiama ad interagire gli spettatori coinvolgendoli in un’esperienza sensoriale legata a ricordi d’infanzia che raccontano delle nuove città e di contaminazioni culturali. Al giardino sopra le mura, lo spazio è dedicato a Fucina Madre protagonista di Matera Capitale europea della cultura che mostra il lavoro di 26 artigiani e designer locali (tutte le mostre organizzate presso il Complesso Monumentale dello Spasimo saranno visitabili fino al 4 novembre. Orari: mar-dom 9,30-18,00. Ingresso libero).
A pochi passi, al Convento della Magione, Sicilian Design Experience è una selezione di progetti realizzati da designer e aziende siciliane: dal progetto Myope che recupera la tradizione grazie al coinvolgimento di artigiani di tutta la Sicilia, per creare oggetti di design riercati e unici, a Vittorio Venezia e Carolina Martinelli, titolari dell’omonimo studio, sono gli ideatori di Officine Calderai, un micro museo delle lavorazioni metalliche situato nel quartiere ebraico del centro storico di Palermo. Tra gli oggetti in mostra, le lampade della serie Ibridi, progettate da Mu’ Factory, realizzate in ceramica e silicone. Di forma sferica, propongono un concept che ha alla base la contaminazione di materiali naturali e artificiali.
Legati alla tradizione sono anche i porta pomelie e gelsomini realizzati da Gentilgesto e i gioielli di Maricetta Megna e Fabiola Nicoletti. Lustru è il loro brand, un’antica parola siciliana che significa bagliore, che mescola stile e tecniche antiche.
Più contemporanei sono il tavolino Collodi di Muma Office, ispirato alla storia del celebre burattino, composto da un unico blocco di legno scolpito per definire il viso, mentre il piano in vetro ha la forma di una foglia; e la libreria Montecuccio progettata dal designer e architetto Luigi Macaluso in legno e acciaio i cui ripiani sono fissati alla struttura grazie ad un intaglio nei materiali.
Una ricerca improntata sui giardini di inverno è quella della designer ragusana Claudia Gambina che presenta Aegle, un prototipo in canna di bambù integrata da un profilo a T ad incastro in corian bianco con una parte vegetale, al centro, formata da tilladsie e licheni, purificatori d’aria.
Ornythos, azienda produttrice di mobili di lusso, fondata dal musicista e artigiano Salvatore Longo. Sono oggetti d’arredo meravigliosi in cui è racchiusa una musicalità e una poesia fatta di elementi naturali flessibili fino ad assumere forme eleganti.
Originali e divertenti sono i pezzi realizzati da Kattuni, azienda che opera concretamente per lo sviluppo di una cultura sociale più ecosostenibile. Arredi in cartone, leggeri e resistenti, dalla struttura alveolare con la caratteristica della produzione non in serie. Con gli stessi valori eco sostenibili opera la Archicart, un atelier tecnologico di ricerca che produce componenti e complementi architettonici avanzati in cartone ondulato. Mostra visitabile: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9 alle13,30; martedì e sabato dalle 9 alle 19.
Le altre location di I-design sono in via Principe di Belmonte nelle vetrine dei negozi dove espongono designer già presenti all’ultima Design Week, Palazzo Ajutamicristo dove sono state allestite diverse mostre, e la Chiesa di Santa Chiara con un progetto di design partecipato sperimentale ideato dall’architetto Dolcemascolo e rivolto a percorsi di inclusione e integrazione.