Quanto è importante per l’Italia il suo patrimonio culturale?
Rispondere a questa domanda è così facile da essere un’azione istintiva: tantissimo!
Tantissimo è la risposta corretta, ma vale la pena di soffermarsi a ragionare un momento affinché nell’istintività della risposta non passino in secondo piano le ragioni profonde che assolutamente la giustificano.
Il suo patrimonio culturale rappresenta per l’Italia quello che il petrolio (o altra risorsa non rinnovabile) potrebbe rappresentare per un altro paese. Quando milioni di turisti ogni anno visitano il nostro paese, non lo fanno unicamente per il sole e per il mare, ma anche per capire la loro identità culturale e rintracciare nella storia italiana il tragitto che ha portato fino alla cultura occidentale contemporanea.

Se il patrimonio è il nostro petrolio, non sorprende che lo Stato e le forze dell’ordine italiane da sempre siano organizzate per prevenire e contrastare chi di quel patrimonio vuole appropriarsene in modo illegittimo.
Fintanto che le opere sottratte rimangono sul territorio italiano, le attività di repressione sono appannaggio delle forze dell’ordine (in particolare, il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale).
Quando le opere vengono trafugate all’estero, però, le cose si fanno più complesse sia per motivi logistici che per la necessità di coordinamento tra forze dell’ordine di paesi diversi.
Da anni i Carabinieri e l’FBI cooperano per ritrovare e restituire all’Italia opere trafugate. Precisamente, il 2001 è stato l’anno della svolta, grazie ad un Memorandum di Intesa (“Memorandum of Understanding”) tra l’Italia e gli Stati Uniti che ha permesso alle forze dell’ordine dei due paesi di coordinarsi e di avere risultati concreti.
L’evento del 30 ottobre 2018
In un evento tenutosi presso la nostra prestigiosa rappresentanza diplomatica a Washington DC Martedì 30 ottobre, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli, ha presentato il catalogo “Salviamo l’arte, proteggendo il patrimonio”, volume che raccoglie oltre 200 opere importate illecitamente negli Stati Uniti e restituite all’Italia.
Tale risultato è dovuto alla proficua collaborazione instaurata con le autorità americane ai sensi del Memorandum di Intesa per l’imposizione di limitazioni all’importazione di materiale archeologico del 2001.

Le pagine del catalogo raccontano il lavoro svolto in oltre 15 anni di collaborazione per sanare una ferita ancora aperta e ricostruire una memoria storica che rischiava di andare perduta per sempre o restare appannaggio di pochi invece che porsi quale patrimonio universale.
La presentazione del catalogo ha conciso con l’esposizione nell’atrio dell’Ambasciata di 20 preziosi oggetti recuperati negli Stati Uniti nel corso degli ultimi due anni, tra cui un pezzo del pavimento musivo di una delle navi dell’imperatore Caligola, e con una cerimonia ufficiale di restituzione di tre artefatti recuperati dalle autorità americane in collaborazione con le controparti italiane nei giorni scorsi.

Nel corso del suo intervento il Ministro per i Beni e le Attività Culturali ha ricordato come il Memorandum sia “un importante meccanismo per rafforzare la collaborazione tra le nostre forze dell’ordine e uno strumento efficace di cooperazione culturale. L’accordo ha fornito molteplici opportunità per la ricerca accademica e ha permesso un godimento più ampio dell’immenso patrimonio culturale italiano”.
L’Ambasciatore Varricchio ha sottolineato come l’evento di oggi celebri “il nostro patrimonio, la nostra cultura e la straordinaria cooperazione che l’Italia ha stabilito con gli Stati Uniti d’America, con cui condividiamo idee e valori e la ferrea convinzione che proteggere il nostro patrimonio sia indispensabile per costruire un futuro migliore”.
Il Generale Fabrizio Parrulli, Comandante del Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale ha sottolineato “l’orgoglio e la soddisfazione” del suo Nucleo che lavora con passione e determinazione per rafforzare la cultura della restituzione in Italia e all’estero.

All’evento, organizzato in collaborazione con il Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, erano presenti anche le autorità americane: l’Assistant Secretary for Educational and Cultural Affairs U.S. State Department, Marie Therese Royce, l’Assistant Director, Criminal Investigative Division FBI Headquarters, Robert Johnson e la Deputy Executive Associate Director Homeland Security Investigations U.S. Immigration and Customs Enforcement, Alysa D. Erichs.

A margine dell’evento, il ministro Bonisoli ha offerto maggiori dettagli spiegando come il mercato americano delle opere d’arte e archeologiche trafugate “cubi” decine di milioni di dollari ogni anno. In virtù di ciò è fondamentale presidiarlo e avere un contatto continuo con le agenzie americane per un’azione coordinata di repressione e contrasto al fenomeno.
Tra i presenti anche Dionisio Cimarelli, scultore e docente presso la New York Academy of Art.
“Preservare la nostra straordinaria eredità artistica non è importante ma fondamentale per il futuro del paese. Ascoltare del lavoro straordinario fatto dai Carabinieri nei ritrovamenti di importanti capolavori come quelli che vediamo qui stasera mi rende fiducioso.” spiega il maestro.
“Penso allo straordinario vaso di Euphronios con finissime figure dipinte del IV Secolo A.C. esposto anche al Metropolitan Museum di New York o al bellissimo ritratto in marmo di Druso Minore di epoca romana. L’italia mostra in queste occasioni che quando vuole sa essere di esempio” aggiunge Cimarelli.
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