Sono grandi tele in acrilico, dove Giampaolo De Filippi, docente di pittura all’Accademia di belle Arti di Palermo, nato a Lecce, classe 1960, dal 1999 a Palermo, periodicamente espone le sue opere per strada e realizza stralci di realtà, ma nei suoi dipinti traccia anche pezzi di storia, capitoli tragici riguardanti gli omicidi di mafia compiuti ai danni dei rappresentanti delle istituzioni nel capoluogo siciliano. Ma andiamo con ordine.
‘Social’ è la mostra realizzata sulla facciata di un palazzo che si trova nel cuore del mercato storico Ballarò, dove la gente brulica per acquistare frutta e verdura, pesce e tanti altri alimenti. Così, si vede ai piedi del palazzo “in mostra” il fumo della carne arrostita in strada dai ragazzi che passano le serate in questo mercato, sollevarsi sulle tele illuminate del pittore, che con questa esposizione en plein air aperta a tutti pone l’accento «sull’uso smodato dei social – spiega l’artista – con tutto il loro carico di messa in evidenza di fatti del tutto insignificanti».
Dalla banale quotidianità dell’interno della casa le figure dei tre grandi dipinti emergono fin sulla facciata del palazzo, imponendosi all’attenzione dei passanti, proprio come avviene virtualmente nei social network.
Ma un aspetto della città ha colpito l’artista: i luoghi «spaventosamente ‘normali’», nel cuore di Palermo, che conservano le lapidi commemorative malridotte o talvolta assenti di personaggi che hanno lottato per cambiare qualcosa in questa terra corrosa anche dalla mafia: Borsellino, Dalla Chiesa, Don Puglisi, Joe Petrosino, Libero Grassi, Francese, Costa, Cassarà, Chinnici e molti altri.
Così sulle tele De Filippi ritrae i luoghi dell’agguato, luoghi della città scenario di esecuzioni mafiose.
Una tecnica particolare, che si nota immediatamente, rivolgendo lo sguardo sui dipinti, è una particolare sgocciolatura del colore sul tratto deciso della tela, quasi a voler rimarcare la dissolvenza dell’immagine all’occhio dello spettatore. Tante tele sulle vie della città che appunto riportano il ricordo di questi uomini che hanno lottato contro la mafia. Il titolo di questo progetto è Palermo’s Streets.
E ancora a Palermo, poco dopo il suo arrivo in città, l’artista ha installato le sue tele in piazza Villena, comunemente conosciuta con il nome “Quattro Canti”, per coprire i lavori di restauro dei Cantoni della piazza del ‘Teatro del Sole’, punto di partenza dell’itinerario barocco della splendida città d’arte.
Ma il capoluogo siciliano è non il solo posto prescelto dal pittore per mostrare la sua arte: ha realizzato molte mostre in giro per l’Italia, tra cui Venezia, lecce e molte altre città dove ha lavorato, prima di restare affascinato da Palermo, dove ha scelto di vivere.