La seconda stagione del Center for Italian Modern Art (CIMA) dedicata allo scultore italiano Medardo Rosso (1858-1928) si conclude questo fine settimana. La mostra presenta, per la prima volta negli Stati Uniti, un grande corpo di fotografie e disegni sperimentali dell'artista, oltre alle sue sculture più note in cera, gesso, e bronzo. Resa possibile da importanti prestiti dal Museo Medardo Rosso in Italia, la mostra esplora la padronanza dell'astrazione, della luce e delle ombre da parte dell'artista, così come anche la sua tendenza a tornare più e più volte sullo stesso soggetto, riproducendo una forma familiare in una serie di materiali diversi. Poiché viaggiano raramente, non è frequente vedere in mostra le opere di Rosso fuori dall'Italia e negli Stati Uniti sono esposte poche delle sue sculture . L'installazione del CIMA, per esempio, include un scultura in cera, La Rieuse (La donna che ride), in prestito da Cà Pesaro, Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Venezia, che non aveva mai lasciato l'Italia prima d'ora.
Seguendo la tradizione del CIMA di giustapporre arte moderna e contemporanea, l'installazione delle opere di Rosso è completata dalla presentazione di due opere del pioniere americano dell'astrattismo, Cy Twombly: il dipinto Untitled (New York City) (1956) e il dittico su carta Idilion (1976), composti da segni calligrafici e gesti emozionali che riecheggiano l'estetica di Rosso.
La mostra, visitata da oltre duemila persone, è stata un vero successo. Ha favorito la conoscenza di questo straordinario maestro italiano sia tra gli accademici che tra il pubblico generalista, grazie alle visite guidate offerte dai fellow del CIMA e i numerosi programmi aperti al pubblico. Nel corso della stagione, CIMA ha ospitato numerosi gruppi provenienti da prestigiose istituzioni come il Metropolitan Museum of Art, il Museo Hirorn and Sculpture Garden, il Courtauld Institute of Art e il Museo Peggy Guggenheim. Rosso è ciò che si potrebbe definire “artista degli artisti” e la mostra al CIMA ha infatti richiamato l'attenzione di molti artisti, soprattutto scultori, così come di vari gruppi della New York Studio School, dell'Art Students League e altre scuole d'arte. Per evidenziare l'importanza del lavoro di Rosso per gli artisti contemporanei, CIMA ha organizzato anche un incontro con lo scultore newyorchese Richard Nonas, che ha parlato di cosa significhi per uno scultore fotografare il proprio lavoro.
Per celebrare la chiusura della mostra Medardo Rosso, CIMA ospita una due giorni di Open House, venerdì 26 e sabato 27 giugno, con musica italiana, cibo e vino. L'appuntamento sarà anche occasione per celebrare il contributo dell'Italia alla cultura e alla gastronomia, grazie alla generosa collaborazione di Nino Franco Prosecco presentato da Terlato Wines, Piada e Lavazza. Inoltre, il fine settimana di chiusura inaugura una nuova sinergia con Eataly. Venerdì sera alle 6 Eataly offrirà una speciale degustazione di vini con uno dei loro sommelier (la disponibilità è limitata a 15 persone e verrà data priorità ai membri CIMA), seguita da un ricevimento aperto al pubblico con vino e antipasti offerti da Eataly. Eataly, il più grande mercato italiano nel mondo, si impegna nella promozione non soltanto della cucina e delle bevande italiane di alta qualità, ma anche delle arti, celebrando la totalità del ricco patrimonio culturale italiano. Come azienda italiana, Eataly porta avanti il dovere di preservare l'eredità del passato del paese attraverso la condivisione con il mondo. Cultura, cibo e arte sono le principali risorse per rendere questa condivisione possibile.
Intanto, il Center for Italian Modern Art ha appena annunciato la sua terza stagione, che si aprirà nel mese di ottobre e sarà dedicata a Giorgio Morandi (1890-1964), uno dei più noti artisti italiani del Ventesimo secolo. L'installazione del CIMA si concentrerà su opere, raramente esposte, degli anni Trenta, il decennio in cui Morandi raggiunse la piena maturità artistica e sviluppò il suo caratteristico linguaggio pittorico. Si tratta di opere finora relativamente poco note fuori d'Italia. Composta da oltre 50 dipinti, incisioni e disegni del noto modernista italiano, la mostra rappresenta, per molti di questi lavori, la prima esposizione negli Stati Uniti nell'arco di diversi decenni. L'installazione presenta anche una selezione di opere degli anni Dieci, quando Morandi muoveva i primi passi nella sua carriera di Morandi, e della parte finale del suo percorso artistico negli anni Sessanta, mettendo in luce l'influenza che l'artista ha avuto sui minimalisti americani che stavano emergendo in quegli anni.
*Melania Gazzotti e Cecilia Giorcelli sono fellow del Center For Italian Modern Art.
Questo articolo viene pubblicato, nella versione inglese, anche sul blog del Center for Italian Modern Art.
Traduzione dall'originale inglese di Maurita Cardone.