“È un vero miracolo aver messo i sindaci dei quattro comuni della Versilia tutti insieme sullo stesso aereo per venire qui a New York!”, esordisce così il console generale d’Italia, Natalia Quintavalle tra le risate divertite dei presenti. O meglio, dei molti italiani presenti; agli americani ha infatti spiegato il concetto, tutto italiano, di campanilismo e l’antica rivalità tra città e paesi della provincia italiana, una provincia che lei stessa conosce bene, essendo originaria proprio di Pietrasanta.
Pietrasanta, Forte dei Marmi, Stazzema e Seravezza sono i comuni che compongono la Versilia, terra di marmi preziosi sin dall’antichità, fra il mare e le Alpi Apuane, che si è presentata a New York con l’inaugurazione della mostra Michelangelo e la Versilia, ospitata dall’Istituto Italiano di Cultura di New York fino al 4 gennaio 2015.
La mostra si compone di 16 sculture di marmo (accanto ad altrettanti relativi bozzetti) realizzate da importanti artisti internazionali. All’inaugurazione era presente Ron Mehlman, sculture americano fra i più noti, originario di Brooklyn ma che da anni si divide fra qui e Pietrasanta, dove ha il suo studio.
La mostra prosegue poi con le fotografie degli artigiani della Versilia, opera del fotografo polacco Henryk Hetflaisz, che raccontano il lavoro, la passione, l’arte antica e le tecniche moderne della lavorazione del marmo in quelle terre.
Una sala è poi dedicata a La Via dei marmi che, attraverso una serie di pannelli in italiano e in inglese, illustra la storia estrattiva, della lavorazione e del commercio del marmo, ma anche la storia artistica e culturale del territorio della Versilia: La via del marmo dagli Etruschi al Medioevo, la Versilia Medicea, la Via Francigena, ma anche la lavorazione del ferro e dell’argento, i grandi scultori della Versilia, la Scuola d’Arte di Pietrasanta, le strade e i porti che dalla Versilia portavano e portano gli splendidi marmi in tutto il mondo, e con loro i protagonisti di questa’arte magnifica, gli artisti, i mecenati, i mercanti, nomi più o meno illustri, fra cui illustrissimo è il nome di Michelangelo, “che non ci voleva proprio venire in Versilia, ma nel 1516 venne costretto a venire a cercare marmi sul Monte Altissimo, vicino a Seravezza, e da qui è cominciato il suo innamoramento per il marmo delle nostre parti, che ha dato vita alle sue opere meravigliose”, racconta Ettore Neri, sindaco di Seravezza.

Da sinistra: i sindaci Maurizio Verona ed Ettore Neri, il console Natalia Quintavalle, e i sindaci Domenico Lombardi e Umberto Verona, durante la presentazione della mostra
Come lui, ciascuno degli altri sindaci – Domenico Lombardi (promotore del progetto Michelangelo e la Versilia, insieme alla stessa console Quintavalle), Maurizio Verona e Umberto Buratti – ha brevemente presentato la propria città, con le sue caratteristiche artistiche e paesaggistiche principali, tra una citazione, una battuta, e un evidente, sincero amore per la propria terra: Pietrasanta, forse il centro più famoso quando si parla di marmi, Forte dei Marmi, più nota come località turistica raffinata e alla moda ma che deve le sue origini e il suo nome proprio al ruolo avuto nella storia come centro di commercio e smistamento del marmo, e Stazzema, in posizione meravigliosa sulle Apuane, tristemente nota per la strage compiuta dai nazifascisti – come ricorda il sindaco Verona – raccontato anche da Spike Lee nel suo film Miracolo a Sant’Anna.
La mostra espone quindi tre disegni originali di Michelangelo, gentilmente prestati dal Museo di Casa Buonarroti di Firenze: due studi di figure in movimento e gli schizzi di blocchi di marmo per la tomba di Giulio II.
Infine, una selezione di lavori in marmo, bronzo e ceramica, diversi fra loro per tecniche e stile, immagini e video che raccontano sia l’arte del marmo che il territorio della Versilia, che coglie qui l’occasione per presentarsi ai newyorchesi, un meraviglioso pezzetto di Toscana lontano dalle luci del Chianti e di Firenze, affollati da anni di turisti e residenti americani e inglesi.
Michelangelo e la Versilia è un progetto realizzato su iniziativa del Consolato Generale d’Italia a New York e grazie al supporto e al contributo di associazioni e sponsor privati, primo fra tutti quello della Fondazione Banca del Monte di Lucca.
Accanto alla mostra, sabato 6 dicembre alle 10.30, il Consolato ospita anche la conferenza Arte e architettura in Versilia, con la storica dell'arte Valentina Fogher e il CEO di Salvatori Stone, Gabriele Salvatori.