Il 21 aprile, alla Casa Italiana Zerilli-Marimò della New York University, si legge Leopardi. Ma non nel modo in cui si è soliti farlo. Infinito: A Translation Marathon non è una commemorazione in punta di penna, ma un’esperienza costruita attorno a una domanda concreta: cosa accade quando una poesia viene letta, riletta, tradotta e reinterpretata da chi pensa, vive e sogna in un’altra lingua?
Organizzato dal Dipartimento di Italian Studies della NYU, in collaborazione con il Translation Minor in Global Liberal Studies e il Centro Nazionale di Studi Leopardiani, l’evento prende le mosse da un dato curioso: L’infinito è uno dei testi più tradotti della poesia europea. Ma il vero interesse non è la quantità delle traduzioni, bensì quello che raccontano: ogni lingua, ogni voce, ogni studente che che si confronta con questi versi fa emergere un Leopardi diverso – o forse sempre lo stesso, ma visto da una prospettiva inedita.
La serata si apre con una tavola rotonda nata dalla pubblicazione del volume L’infinito di Giacomo Leopardi nel mondo (CNSL, 2022). Sul palco, Jonathan Galassi – poeta, traduttore, editore – e Luigi Ballerini, che da anni si muove con un piede nei testi e l’altro nella critica, provano a raccontare come Leopardi sia arrivato così lontano. Modera Scott Kapuscinski, dottorando in Italian Studies, che ha il compito – non semplice – di tenere insieme domande, lingue e silenzi.
Poi, arriva la poesia. A leggerla ad alta voce sono gli studenti: non attori, non interpreti professionisti, ma giovani lettori che portano in scena le proprie traduzioni, con tutte le incertezze, le sfumature, le scelte compiute parola per parola. Così si scopre che tradurre è anche – e forse soprattutto – un modo per ascoltare meglio. Ed è proprio questo il cuore della serata: un laboratorio pubblico, dove studenti, studiosi, docenti e curiosi si raccolgono attorno a un testo per esplorarne la forza, le risonanze, i limiti. Non per scomporlo in formule o spiegare ogni metafora, ma per vedere che effetto fa. E magari – come scriveva Leopardi – perdersi un po’ in quel mare.
L’evento non sarà trasmesso in diretta, ma la registrazione sarà disponibile nei giorni successivi nell’archivio digitale della Casa Italiana. Questa accessibilità fa parte dell’impegno della Casa nel rendere la cultura italiana fruibile a tutti, ovunque si trovino. È anche uno dei motivi per cui il nuovo sito della Casa Italiana è stato nominato finalista ai Webby Awards 2025 nella categoria “Community”. Si tratta di un riconoscimento significativo, reso ancora più speciale dal fatto che a votare è il pubblico. Fino al 17 aprile è possibile esprimere la propria preferenza visitando la pagina Webby Awards People’s Voice e confermando il voto via email.