Qualcuno già lo paragona a certe serie di grande successo di Netflix come The Crown o Bridgerton. Ma è una rilettura del romanzo molto distante dal film di Luchino Visconti del 1963 la serie in sei episodi Il Gattopardo, sulla piattoforma dal 5 marzo. Il regista britannico Tom Shankland nel suo racconto punta molto sugli esterni della Sicilia assolata, polverosa ma anche fastosa del romanzo di Gioachino Tomasi di Lampedusa, e mette al centro della narrazione il personaggio di Concetta, la figlia maggiore del Principe, per raccontare il passaggio di un’epoca con toni meno cupi.
In Italia l’amore per il film di Visconti e la sua rappresentazione della Sicilia e dei drammi dell’Unificazione per il Sud del paese è ancora ben radicato. La serie di Netflix è comunque “sontuosa, sensuale ed emotivamente tempestosa” secondo The Guardian, e riesce a esplorare le complessità della decadenza di un’élite aristocratica. Al contrario, il Financial Times ha criticato l’adattamento per il suo eccesso di sfarzo, affermando che “troppo spesso scambia l’abbondanza per sostanza,” perdendo i temi originali di decadenza e mortalità.
Per i creatori, il modo in cui Il Gattopardo racconta un’epoca in declino è stato al centro del suo fascino. “Stavamo attraversando le convulsioni della Brexit quando l’ho letto per la prima volta, e mi è sembrato che stesse avvenendo una sorta di Risorgimento al contrario,” racconta alla BBC il suo sceneggiatore e creatore Richard Warlow, riferendosi alle nuove divisioni che si stavano creando in Europa, invece delle unificazioni. “Mi ha fatto riflettere sulle idee di nazione, su cosa significhi essere un’isola, sulla natura radicata delle nostre vite e su cosa voglia dire cambiare tutto all’improvviso.”
Il cast è in gran parte italiano e la produzione è stata girata in diverse location siciliane, mettendo in mostra grandiosi palazzi, giardini elaborati e costumi d’epoca, con l’obiettivo di immergere gli spettatori nella magnificenza dell’epoca. Nicoletta Polo Lanza Tomasi, vedova del figlio adottivo di Tomasi di Lampedusa, però l’ha liquidata definendola un “strumento per fare soldi,” sostenendo che contraddice lo spirito del romanzo.
Per il pubblico moderno comunque questo Gattopardo offre l’opportunità di riscoprire un classico attraverso una lente contemporanea – e magari fa venir voglia di cercare il libro o guardare Visconti.

Nella serie il Principe di Salina, interpretato da Kim Rossi Stuart, è un uomo che nel momento in cui i Garibaldini sbarcano in Sicilia e ci si avvicina all’unità d’Italia osserva il cambiamento e cerca in qualche modo di gestirlo per non lasciarsi travolgere. E in cuor suo ammira molto il vigore e il coraggio del giovane nipote Tancredi, interpretato da Saul Nanni. “C’è un gioco di specchi tra i due evidente e molto forte. – ha detto l’attore – E’ un personaggio così tridimensionale, contraddittorio, ambivalente, spietato animalesco e nello stesso tempo un intellettuale sopraffino”.
Tra i personaggi femminili spicca Concetta, interpretata da Benedetta Porcaroli, una giovane donna consapevole, non solo vittima delle rigide regole paterne. “E’ un personaggio che nella funzione del racconto è un po’ il contraltare di questo superuomo che è il protagonista del racconto e lei è come se fosse speculare, si contrappone a questa forza maschile. – ha spiegato l’attrice – Lei in qualche modo porta dentro di sé una rivoluzione”.
Angelica, interpretata da Deva Cassel, ancor più è una donna moderna, quasi contemporanea. “Lei in effetti si rende conto che servono questi nomi, questo potere, questo sguardo anche della società. – ha affermato Cassel – Le serve un rispetto anche per compiere un’avventura personale dove lei ricerca conferma e il suo posto”.