Grande jazz all’insegna del buon bere in una delle terre del vino per eccellenza. A Cormòns, in provincia di Gorizia, da mercoledì 23 a domenica 27 ottobre torna “Jazz & Wine of Peace”, il festival di confine organizzato dal Circolo Controtempo che ogni anno riunisce in un unico cartellone di eventi musicali i versanti italiano e sloveno del Collio, richiamando nella cittadina incastonata ai piedi del monte Quarin e in luoghi limitrofi folle di appassionati provenienti da tutta Europa.
Un marchio che fin dal titolo richiama una vocazione quasi inevitabile al dialogo e alla convivenza pacifica fra i popoli per una regione di confine come il Friuli-Venezia Giulia, fino a un recente passato teatro di guerre e contrapposizioni frontali e oggi porta d’ingresso dei paesi entrati recentemente a fare parte dell’Ue. La storia di questa terra legata alla Mitteleuropa, tradizionale area di confluenza di culture, lingue e tradizioni dove si produce e si beve del buon vino, testimonia l’attualità dell’auspicio che da sempre guida questo festival e mai come oggi si rivela cruciale: l’idea che la musica possa essere veicolo di pace, a ricordare, se mai ce ne fosse bisogno, che solo con il dialogo e la conoscenza reciproca si risolvono le controversie.
Quest’anno il filo rosso che collega il Friuli alle sponde occidentali dell’Atlantico è particolarmente evidente. Sotto i riflettori di questa 27.ma edizione di Jazz & Wine of Peace troviamo infatti alcuni fra i musicisti di punta a New York negli ultimi decenni. A cominciare dal pianista Jason Moran, che avrà il compito di aprire il festival mercoledì 23 ottobre (ore 18, Sala Bergamas di Gradisca d’Isonzo). Moran, nato a Houston nel 1975, è uno dei più ispirati ed eclettici musicisti della scena jazz contemporanea e vanta collaborazioni, fra gli altri, con Lee Konitz, Charles Lloyd, Steve Coleman, Joe Lovano e Dave Holland, oltre che con il suo storico trio The Bandwagon. Protagonista della scena dei club e delle sale da concerto newyorchesi, nel corso degli anni Moran ha ideato progetti transdisciplinari come “In my Mind”, presentazione multimediale ispirata al concerto di Thelonious Monk del 1959 al Town Hall di New York, e ha collaborato con artisti come Julie Mehretu, pittrice etiope naturalizzata statunitense nota per i suoi dipinti astratti multistrato, con la quale nel 2017 ha condiviso uno spazio di lavoro all’interno di una chiesa sconsacrata ad Harlem.
Da Rochester, New York, proviene il talentuoso Joe Locke, vibrafonista che in carriera ha collaborato con artisti come Ron Carter, i Beastie Boys e la Spanish Harlem Orchestra. Giovedì 24 (ore 18,30, Villa Attems di Lucinico) Locke presenterà l’ultimo album “Makram”, accompagnato dai musicisti del suo quartetto (Jim Ridl al piano, Lorin Cohen al basso e Vladimir Kostadinovic alla batteria) e dal chitarrista Matteo Prefumo, special guest per questa occasione.
Un altro protagonista a stelle e strisce di J&W 2024 è Marc Copland, sassofonista attivo sulla scena jazz di Filadelfia fin dai primi anni ’60, quando iniziò a suonare con Michael Brecker, suo compagno di liceo. Copland ha fatto di New York il palcoscenico principale della sua attività concertistica e discografica, collaborando negli anni con musicisti come Joe Lovano, John Scofield, Peter Erskine, Gary Peacock e John Abercrombie, con i quali ha registrato album celebrati dalla critica. A J&W Copland è atteso con il suo trio (Stephane Kerecki al basso e Fabrice Moreau alla batteria) venerdì 25 al Nuovo Teatro Comunale di Gradisca.
Newyorchese di adozione è Joe Hertenstein, batterista e compositore tedesco che nella vivace scena musicale della Grande Mela ha trascorso gli anni più intensi della sua formazione, collaborando con importanti musicisti internazionali. Hertenstein si esibirà in trio (con il sassofonista e clarinettista Michael Moore e il contrabbassista Michael Formanek) a San Floriano del Collio sabato 26 alle 18,30.
Domenica 27, ancora New York protagonista del festival. A cominciare dal violoncellista Erik Friedlander, che nel quartetto all stars The Throw – con Uri Cane (piano), Mark Helias (basso) e Ches Smith (batteria) – presenterà il suo nuovo album “Dirty Boxing” (ore 14, Vila Vipolže, Dobrovo – Slovenia). Friedlander, veterano della scena sperimentale di New York City, è noto per le sue frequenti collaborazioni con il sassofonista John Zorn, ma ha lavorato anche con Laurie Anderson, Courtney Love e Alanis Morissette.
Gran finale di Jazz & Wine of Peace 2024 al Teatro Comunale di Cormòns (domenica alle 20,45) con il quartetto di Kurt Rosenwienkel, chitarrista di Filadelfia grande protagonista per oltre un decennio della scena jazzistica newyorkese. Il concerto in programma, intitolato “The Next Step Reunion”, segna il suo ritorno in tour per celebrare la riscoperta di un nastro perduto del 1996, registrato allo Smalls Jazz Club di New York. Si tratta di un lavoro frutto delle esibizioni live che hanno portato alla creazione di “The Next Step”, album del 2001 considerato una pietra miliare del jazz contemporaneo. Degna conclusione di un festival che, mai come quest’anno, fra sperimentazione, contaminazioni e tributo ai grandi musicisti contemporanei, rinsalda il suo legame con il jazz più celebrato degli Stati Uniti.
Qui il programma completo di Jazz & Wine of Peace.