Ambientata in un futuro prossimo dove il lavoro è un obbligo e il terrorismo è all’ordine del giorno, la commedia drammatica The Hummingbirds di Garret Jon Groenveld diventa un monito sui pericoli che potremmo affrontare se continueremo lungo la strada attuale. Al centro della storia c’è l’attrice italiana Francesca Ravera, che porta sul palcoscenico il dramma di un personaggio di un mondo in cui le libertà individuali sono una reliquia del passato.
La pièce, diretta dalla regista Kim T. Sharp, è stata presentata in anteprima al Chain Theatre di Manhattan dal 3 al 21 aprile 2024, ed ora inizia il tour in Italia con il debutto a Roma, al Teatro Belli, il 19 giugno 2024 dove andrà in scena fino al 22 giugno. Sarà poi la volta di Torino, al Teatro Astra, dal 26 al 27 giugno 2024, per poi arrivare a Genova al Teatro Garage dal 3 al 4 luglio 2024.
The Hummingbirds è ambientato in un ufficio di collocamento gestito da due funzionari pubblici. Non hanno un nome, nessun dettaglio a rivelare razza, etnia, genere. Il pubblico li conosce come One, interpretato da Leonardo Gómez, e Two, Francesca Ravera. “Se puoi camminare, puoi lavorare” è il motto dello Stato in una società dove i disoccupati di lunga durata sono considerati una minaccia alla stabilità di un sistema oppressivo. One e Two hanno il compito di eliminare questa piaga sociale assegnando ai candidati senza lavoro posizioni poco appetibili per le quali potrebbero, o meno, essere qualificati.
Groenveld ci ricorda che la realtà può superare l’immaginazione. Ravera spiega: “Non siamo molto lontani da una società in cui le scelte individuali sono state soffocate dall’omologazione di massa. Oggi molti si sentono esposti e isolati in un mondo in tumulto. Indesiderati in una società caotica. Questo porta ognuno di noi a diventare insensibile e incapace di relazionarsi in modo autentico con gli altri”.
Francesca Ravera vive a New York da moltissimi anni ed è diventato un nome di riferimento nelle produzioni Off-Broadway grazie a spettacoli come Two Rooms di Lee Blessing e The Nina Variations di Steven Dietz. “New York è una città dura. Trasferirsi qui significa allontanarsi da famiglia e amici, ritrovarsi soli in un ambiente difficile. Per non parlare dell’incertezza che caratterizza da sempre il mestiere dell’attore. Quando sono arrivata a New York, mi sembrava impossibile immaginare di arrivare dove sono adesso, ma la strada è ancora tutta in salita”.
L’attrice interpreta uno dei due “colibrì del lavoro”, personaggi senza umanità, spietati come la dottrina di cui sono imbevuti. “Il mio obiettivo in un mondo dove esiste il concetto di lavoro forzato, è distruggere le vite delle persone, non solo professionalmente, ma anche nelle loro relazioni personali. Qualcosa che risuona purtroppo nella nostra realtà”.
The Hummingbirds è una piccola opera teatrale che utilizza il filone distopico per manifestare la crescente preoccupazione per lo stato attuale della società e per il suo futuro. Nel mondo immaginato da Groenveld, il lavoro proposto agli uomini e alle donne è quello di spogliarellista, con il governo che gestisce enormi locali di striptease. I candidati meno idonei vengono invece inviati “al fronte”, dove si sta combattendo una guerra brutale e da cui probabilmente non torneranno.
Lo spettacolo rappresenta un’occasione per ribadire il dovere morale del teatro di risvegliare il pubblico dall’apatia per reagire prima che sia troppo tardi. Come sottolinea Ravera: “Il testo non offre soluzioni di ripiego ma un cambio del paradigma economico che lega l’identità e il valore personale al lavoro”.
In The Hummingbirds la quotidianità è scandita da rigide regole imposte da autorità invisibili ma intimidatorie. Ogni individuo ha un compito, quello di garantire la sopravvivenza del sistema; ribellarsi significa essere accusati di terrorismo. Ogni tipo di legame è vietato e tutti i sentimenti sono considerati “nocivi”. L’amore materno, la paura, la nostalgia, il desiderio di libertà vengono costantemente sorvegliati e controllati.
“In un mondo in cui il lavoro è diventato una forma di controllo sociale, spesso le donne ne soffrono di più”, osserva l’attrice. “Tra i candidati c’è una donna con cinque figli e un marito disoccupato, a cui viene ordinato di divorziare e di tenere solo due figli. Le viene detto che il lavoro non prevede servizi di assistenza all’infanzia; deve quindi lavorare a tempo pieno e occuparsi da sola dei figli rimasti. Questo esempio estremo mette in luce le disparità di genere nel mondo del lavoro, e i sacrifici che molte donne affrontano”.