Un simpatico cenciaiolo, un pratese doc che racconta comicamente il suo mestiere, un mercante in fiera che trasforma il mercato in teatro e viceversa. In quanti modi si può raccontare Beppe Allocca? Lui ha scelto di definirsi un “artigiano teatrante” e da buon venditore con questo titolo ha creato un’azienda di ri-generazione dei tessuti Lo Fo Io e tre spettacoli: Col Nome del Guadagno, sul Mercante di Prato, L’Amor che (non) move il Sole, su Galileo e Genesi del Rigenero sui cenciaioli. Proprio questo ha portato a New York al Festival In Scena alla Casa Italiana Zerilli Marimò.
Affabulatore comico scoppiettante, improvvisatore di interazioni con il pubblico come un artista consumato, e con una maschera facciale magnetica, Beppe Allocca racconta l’arte di rigenerare o riciclare i tessuti che i pratesi praticano dal 1850 e che lui stesso porta avanti avendo rilevato insieme alla sorella gemella l’azienda della zia. La racconta ridendo di sé, dei pratesi tutti e del mondo intero. Dell’orgoglio ecologista delle signore bene e del vezzo del riciclo che da modo di fare più denaro è diventata moda per salvarsi la coscienza. Lo fa citando la Bibbia, in particolare la Genesi del titolo, i 10 comandamenti che fa diventare 11 e adatta alla vita dei mercanti pratesi e infine Curzio Malaparte e i suoi Maledetti toscani. È a Prato infatti secondo lo scrittore, che in mucchi di cenci polverosi «tutto viene a finire: la gloria, l’onore, la pietà, la superbia, la vanità del mondo».

Prato come centro dell’universo, per lo meno quello di Beppe Allocca, che in un’ora di monologo velocissimo e pieno di trovate, racconta il processo del recupero dei “cenci” che infine diventano i suoi “ganzi”, scaldacolli dalle molte funzioni, facendoti venire una gran voglia di comprarne uno – un affare continua a declamare, soli 50 dollari per gli spettatori!…. Fantastica la scena del giudizio universale dei cenci in cui le ditte che sfruttano gli operai vengono condannate, come quelle che mettono le etichette made in Italy false o che imbrogliano sulla purezza del cachemire. Salendo e scendendo da uno sgabello Allocca si trasforma nel Dio dei Pratesi, Mosè, gli adoratori del vitello d’oro, e molto altro. Risate immediate del pubblico italiano e ritardate del pubblico americano che leggeva i sovratitoli. Premiato al Rome Fringe Festival, Genesi del Rigenero, con la regia di Roberta Provenzani, conferma l’alto livello della selezione di teatro indipendente del Festival in Scena di Laura Caparrotti con il sostegno della Casa Italiana Zerilli Marimò.