Comincia oggi a Casa Italiana Zerilli-Marimò Black Italia, una serie di eventi (presentazioni di libri, spettacoli teatrali, proiezioni, conferenze) sponsorizzati da Casa Italiana Zerilli-Marimò in collaborazione con il Dipartimento di Studi Italiani della NYU per discutere sulle intersezioni di etnia, identità e migrazione in Italia.

Pensato contestualmente ai corsi del Dipartimento, Black Italia è la nuova edizione del format Virtual Salons: Discourses on Black Italia, che si era tenuto virtualmente durante la pandemia. Gli eventi sono in inglese, gratuiti e ritrasmessi live sul sito di Casa Italiana.
Primo appuntamento stasera alle 6:30 pm con la presentazione di An Ugly Word, Rethinking Race in Italy and the United States. Il libro, scritto dai sociologi Ann Morning, NYU, e Marcello Maneri, Università di MIlano- Bicocca, esamina l’atteggiamento statunitense e italiano di fronte alle differenze di gruppo. Gli autori hanno intervistato oltre 150 persone nei due paesi. Ann Morning ne parlerà con
Clifton Boyd e Elena Bellina, della NYU, in un dibattito moderato da Eugenio Refini (NYU), con la partecipazione dello studente Ardalan Tayebi, NYU.

Secondo appuntamento il 13 febbraio alle 6:30 pm in collaborazione con KIT – Kairos Italy Theater. Si tratta di una tavola rotonda con letture di testi teatrali di italiani di origine africana. La serata, Contemporary Theater by Italians of African Descent – The Playwrights, the Stories, the Challenges panel vede Nalini Vidoolah Mootoosamy, The Foreigner’s Smile, Margherita Laera, traduttrice, Università di Kent; Elena Bellina, e Isabella Livorni, della NYU e Laura Caparrotti, Direttrice artistica, KIT – Kairos Italy Theater.
Il terzo appuntamento il 16 febbraio vedrà la lettura di The Foreigner’s Smile di Nalini Vidoolah Mootoosamy, tradotto dall’italiano all’inglese da Margherita Laera, seguito da un Q&A con l’autrice.
Quarto appuntamento il 20 febbraio con la proiezione di Talien (documentario, 84 min., in italiano e altri lingue con sottotitoli in inglese), scritto e diretto da Elia Moutamid. A seguire un dibattito con il regista. Il film segue la storia di Abdelouahab, Aldo, che dopo trent’anni in Italia decide di tornare in Marocco. Il figlio Ilyass, cresciuto in Lombardia, lo segue in un viaggio di storie e memorie, fra migrazione e rapporto padre-figlio.