Dopo essere stato mostrato in oltre dieci film festival internazionali, in India come in Canada, e a novembre al Producers Theater Club di New York nell’ambito della rassegna dedicata ai film sperimentali, lo straordinario cortometraggio di animazione Il Giusto, dedicato a “Tiliu” , montanaro di Ceres nelle Valli di Lanzo, arriverà nei prossimi giorni anche sugli schermi del Jewish Film Festival di Miami (che si svolge dall’11 al 25 gennaio). In soli venti minuti, racconterà con le sue immagini delicate, la sua musica e il suo testo poetico un vicenda reale e commovente. E forse aiuterà i suoi creatori a ritrovare, come vorrebbero, anche gli altri protagonisti rimasti fino ad ora sconosciuti.
La storia è cominciata nel 2005, quando sul quotidiano La Stampa di Torino è stato pubblicato un articolo su Attilio Francesetti, all’epoca un vecchio ottantenne che viveva da solo nelle sue adorate montagne con i suoi due cani e che i suoi concittadini chiamavano con affetto “Tiliu”. Durante la Seconda Guerra Mondiale, ha raccontato il giornale, quando Attilio aveva solo diciotto anni e era un esperto scalatore e un contrabbandiere occasionale, a chiamarlo era spesso il proprietario dell’Hotel Currà di Ceres, che accoglieva e nascondeva nel suo albergo gli ebrei in fuga dai nazisti. Senza farselo chiedere due volte, Attilio li andava a prendere e li portava, dopo una notte passata in un rifugio, a salire sul pericoloso ghiacciaio del Col Girard per trovare la salvezza oltre il confine francese a Bonneval sur Arc. Ne aveva salvato almeno un centinaio e qualche volta lo aveva fatto anche dopo aver avvolto un neonato nella lana di una pecora per proteggerlo dal freddo o aver donato le scarpe di sua mamma a una signora con i tacchi alti .
Quando la storia di quello che è stato definito un “Giusto della Montagna” ha attirato l’attenzione di Davide Tromba, il regista e produttore torinese ha deciso di non lasciarsela sfuggire. Con l’aiuto di una guida alpina, ha rivissuto di persona le emozioni dei partecipanti a quella lontana e pericolosa avventura e si è impegnato a raccontarle in un linguaggio nuovo e coinvolgente.
Nel mondo del film di animazione, Tromba è ormai da diversi anni un artista conosciuto e rispettato. Dopo aver studiato scenografia e animazione a Parigi negli anni ’90, si è affermato in Italia e all’estero dopo aver co-fondato nel 2008 l’Animoka Studios di Torino, di cui è produttore esecutivo, e aver vinto nel 2013 il Nastro d’Argento per il suo cortometraggio “Muri Puliti”, proiettato nei maggiori festival internazionali e scelto dll’Istituto Luce per rappresentare l’animazione italiana nelle rassegne internazionali.
Per la casa produttrice come per il suo ideatore e regista, le splendide immagini che raffigurano un vecchio Francesetti ringiovanire mentre scala una volta di più la sua montagna e ricorda con gioia la sua lontana missione di salvezza sono però ora soltanto un primo passo per un discorso destinato a continuare. E mostrarle in un festival importante come quello di Miami potrebbero aiutarlo a completarlo.
Ricordando il suo passato, infatti, l’anziano montanaro delle Valli di Lanzo si è spesso lamentato di aver perso i contatti con le famiglie che ha salvato, in particolare con “la famiglia di Eugenio”, i discendenti del giovane sposo che lo aveva invitato a trasferirsi anche lui in America e gli aveva fatto avere, in segno di ringraziamento, un prezioso orologio d’oro.
Adesso, negli studi torinesi di Animoka, Davide Tromba sta infatti lavorando per la produzione di un nuovo e impegnativo speciale televisivo che racconti, attraverso le immagini e le interviste, l’intera storia di un montanaro generoso e quella delle famiglie salvate e che hanno trovato un rifugio in molti paesi diversi, compresi gli Stati Uniti. E spera ora di ritrovare, tra chi andrà a vedere le immagini de Il Giusto, a New York come a Miami, chi ha seppellito nelle memorie famigliari quella pericolosa e lontana scalata sul ghiacciaio di Col Girard.