La Biennale di Venezia ha presentato il nuovo Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York, diretto da Fabio Finotti, in un convegno con i saluti di benvenuto del direttore dell’Istituto Fabio Finotti e i commenti di apertura del Console Generale a New York, Fabrizio Di Michele.
Nell’occasione sono intervenuti Roberto Cicutto, Presidente della Biennale, che ha illustrato il progetto Biennale College e, in particolare, i neonati College di Arte e Architettura; Andrea Del Mercato, Direttore generale dell’Istituzione, ha descritto la struttura e l’organizzazione della Biennale; Debora Rossi, Responsabile dell’Archivio Storico, ha spiegato come è nato il Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee; Cecilia Alemani, Curatrice della Biennale Arte 2022, ha raccontato cosa significa curare una Esposizione Internazionale d’Arte ricordando l’esperienza della prima mostra realizzata con materiali d’archivio scelti da tutti i 6 Direttori Artistici in carica nel 2020 dal titolo Le muse inquiete. La Biennale di fronte alla storia.
Il Centro nasce dal potenziamento delle attività dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale (ASAC), impegnato nella ristrutturazione di una nuova sede all’interno dell’Arsenale, contigua agli spazi delle Mostre Internazionali e alla Biblioteca dei Giardini. Il bacino di partenza consiste nei materiali custoditi presso l’Archivio Storico, in continua espansione non solo per le attività proprie della Biennale ma anche per l’acquisizione di fondi terzi che affrontano e si misurano con i temi legati alle arti contemporanee.

Le recenti acquisizioni – Fondo Palazzo Grassi/Fiat, Fondo Luca Ronconi, Archivio Fondazione Luigi Nono, Archivio Luca Massimo Barbero, Fondo Tullio Kezich, Fondo Lorenzo Capellini, Archivio Premio Oderzo, Associazione Nuova Icona, Archivio Enzo Di Martino – confermano l’indirizzo e il programma dell’Archivio Storico e ampliano la sua missione e la caratteristica di luogo sempre più aperto, vitale e generativo, volto ad attivare nuove opportunità di ricerca e a valorizzare lasciti di artisti, conservandoli e mettendoli a disposizione di giovani studenti e appassionati ricercatori.
La presentazione è anche stata l’occasione per ricordare l’avvio del progetto realizzato in collaborazione con Università e Istituti di alta formazione intitolato “Mappa Geopolitica degli artisti che hanno partecipato alle Biennali negli ultimi 20 anni (1999 – 2020)”.
L’appuntamento all’Istituto Italiano di cultura mirava anche a far conoscere le azioni che La Biennale sta attuando concretamente nella sfida del contrasto al cambiamento climatico e della transizione ecologica. Un primo risultato concreto in questo senso è stato il conseguimento della neutralità carbonica per la 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica nel 2021: uno sforzo importante, che ha reso la Mostra del Cinema il primo evento cinematografico di questo calibro ad aver ottenuto la certificazione di azzeramento di una componente fondamentale del proprio impatto ambientale. A partire dal 2022, il percorso di “neutralità carbonica” è stato raggiunto da tutte le manifestazioni della Biennale ed è impostato per tutte le prossime edizioni delle sue attività e iniziative.