Un nuovo modo di filmare e di diffondere contenuti è ciò di cui ha bisogno il cinema italiano, paralizzato da film incentrati sulle crisi di coppia, tradimenti e nevrosi generazionali. Non è questo che interessa al NICE, New Italian Cinema Events, una manifestazione che vuole essere contemporaneamente un punto di riferimento per il cinema italiano d’autore nel mondo e un catalizzatore di storie con un’attenzione particolare al sociale.
Il festival, fondato a Firenze nel 1991, è una realtà internazionale con rassegne in vari paesi. Riparte dagli Stati Uniti con l’edizione numero 33 piena di novità, introducendo anche una matrice più rivolta al cinema di genere popolare. Accanto a drammi che raccontano la società italiana e i suoi cambiamenti, troviamo commedie che, seppur con ironia, parlano di argomenti attuali come il fenomeno dell’immigrazione, la diversità sociale e sessuale, la violenza di genere
e stili di vita alternativi.
“La chiara missione di N.I.C.E. è quella di creare un circuito di eventi che metta in risalto il meglio del cinema italiano contemporaneo”, ha spiegato la direttrice artistica Viviana Del Bianco. “La grande sensibilità e apertura a tutto ciò che è nuovo nella cultura visiva del pubblico che abbiamo incontrato nei nostri viaggi ci spinge avanti anno dopo anno”.

Dal 28 al 30 novembre a New York e dall’1 al 3 dicembre a Philadelphia, il programma di quest’anno propone tutte anteprime per gli Stati Uniti, tra queste spiccano film di grandi registi italiani e opere di autori e autrici esordienti altrimenti difficilmente visibili. In questo modo, il NICE contribuisce a rompere le barriere dell’industria cinematografica, offrendo uno spazio dove l’innovazione e la freschezza delle idee sono valorizzate.
Dieci sono i film in rassegna. Si parte martedì 28 novembre, ore 18.30, presso la Casa Italiana Zerilli-Marimò di New York, con Acqua e Anice, (Olimpia’s way), un “road movie da balera” di Corrado Ceron che segue la storia di Olimpia, una leggenda del liscio che, a oltre 70 anni, decide di riportare in strada il furgone della sua orchestra. Questa volta, il viaggio non è una tradizionale tournée, ma un’esperienza che la porta a riscoprire le persone che l’hanno amata e i luoghi che l’hanno resa una star. Una proiezione arricchita da un video dell’attrice Stefania Sandrelli e un Q&A via zoom con Corrado Ceron. Il film è in cartellone anche al Penn Cinema and Media Study di Philadelphia il 2 dicembre alle ore 12.
Mercoledì 29 novembre, alle ore 18.00 presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York, Andrea Magnani presenta La lunga corsa, (Jailbird), una storia a metà tra fiaba e surreale ‘coming of age’ carcerario con al centro uno strambo personaggio che non riesce a vivere al di fuori delle quattro mura del carcere, divenute per lui un rifugio dal mondo esterno. Si continua alla Casa Italiana Zerilli-Marimò, giovedì 30 novembre, ore 18.30, con Santa Lucia, la piccola ma sorprendente opera prima scritta e diretta da Marco Chiappetta. Sullo sfondo di una Napoli uggiosa e quieta, lontana dalle immagini da cartolina di molti film, due fratellidopo 40 anni vissuti lontano l’uno dall’altro dall’altro, cercano di superare le differenze e costruire un nuovo rapporto. Il regista, presente alla proiezione, sarà in conversazione con il produttore Angelo Curti.
Venerdì primo dicembre, il festival si sposta al Penn Cinema and Media Study di Philadelphia. L’apertura alle ore 12 con La Prima Regola, The First Rule, di Massimiliano D’Epiro. Il regista porta sullo schermo la pièce di Vincenzo Manna, La classe: non luogo di periferia abitato dalle tensioni sociali dei nostri giorni. Dopo la proiezione, seguirà una sessione di Q&A via zoom con l’attore protagonista Luka Chikovani.
Alle ore 15:00, sarà la volta di La Cena Perfetta (An Italian Gourmet Crime Story) di Davide Minnella e video saluto del regista. Si tratta di una commedia sul riscatto e sul potere salvifico della cucina con protagonisti Greta Scarano e Salvatore Esposito, un film selezionato per soddisfare un pubblico variegato, dal cinefilo più esigente allo spettatore comune. Alle ore 19:00, un video dell’attrice Eugenia Tamburri introdurrà Scordato. Nel suo quarto film da regista, Rocco Papaleo realizza un affresco sociale e dramma familiare. È il racconto di un uomo solitario pieno di rancore. La sua vita è inconsistente e insoddisfacente, e il suo passato è un fantasma con il quale deve fare pace.
Sabato, 2 dicembre, ore 12, gli spazi del Penn Cinema and Media Study ospiteranno il film di Beppe Fiorello che in un video registrato presenterà Stranizza d’Amuri (Fireworks), il suo esordio dietro la macchina da presa. La pellicola riporta alla memoria il duplice delitto di Giarre avvenuto in Sicilia nel 1980, omicidio che portò alla creazione del primo circolo Arcigay in Italia. L’attore Samuel Segreto sarà invece protagonista di un Q&A con il pubblico in sala.
In chiusura, alle ore 19, Il Sol dell’Avvenire, (A Brighter Tomorrow), di Nanni Moretti. Un regista cinematografico lotta con il suo rapporto con la famiglia e con il suo ultimo film, incentrato sull’impatto dell’invasione dell’Ungheria da parte dell’URSS nel 1956 sul Partito Comunista Italiano. Uno struggente ma divertente viaggio alla ricerca del tempo perduto in un’Italia che non esiste più.

Nell’ultimo giorno del festival, il 3 dicembre, ben due opere prime. Si inizia alle ore 12 con La lunga corsa (Jailbird) di Andrea Magnani, una storia a metà tra fiaba e surreale ‘coming of age’ carcerario con al centro uno strambo personaggio che non riesce a vivere al di fuori delle quattro mura del carcere, divenute per lui un rifugio dal mondo esterno. Q&A dopo la proiezione con il regista.
L’umore malinconico e introverso di Luigi Pirandello, interpretato da un altro volto familiare negli Stati Uniti, Toni Servillo, è il filo conduttore de La Stranezza (Strangeness), di Roberto Andò, in programma alle 15:00. A seguire un video di Carolina Cavalli introdurrà Amanda, l’ultimo film dell’edizione numero 33 del NICE USA. Per il suo esordio alla regia, accolto in modo molto caloroso al Toronto Film Festival, l’attrice decide di raccontare di una generazione sola. Il personaggio principale, che dona anche il titolo al film, è una ragazza ribelle e anticonformista alla disperata ricerca di amici e di un amore.
Tutte le proiezioni sono state realizzate con il supporto del Consolato Generale d’Italia a Philadelphia.