Slauson Malone, che ora ha aggiunto il numero 1 al suo nickname, il ha appena pubblicato il suo secondo album su una delle etichette più influenti del panorama internazionale, la Warp, e si appresta a portarlo in giro con un tour che lo vede supportare uno dei nomi più celebrati della nuova scena britannica come King Krule (i due saranno anche in Italia a Torino in esclusiva per C2C Festival, sabato 4 novembre).
Il titolo, Excelsior, si ispira al motto scelto nel 178 dallo Stato di New York, quello che si legge nel sigillo ufficiale ed è riprodotto ovunque, dalle targhe dei veicoli ai documenti istituzionali. È una parola che ogni newyorchese come lui ha letto ogni giorno senza porsi troppe domande sulle origini e sul significato che dal latino si può tradurre letteralmente come “più in alto”, oppure più efficacemente come “il migliore dei migliori”.
Questa parola ha dato ispirazione per il titolo del disco, come ha raccontato, dopo aver visto un film sulla mitologica spada Excalibur, denominata in quel caso Excelsior. Nel film è una spada che cresce inarrestabilmente nelle mani di chi la possiede fino a a spaccare il pianeta a metà, una facile allegoria, per Slauson, della mascolinità e fil rouge dei temi trattati nel disco uscito il 6 ottobre.
Jasper Marsalis, vero nome di Slauson Malone 1, è sempre stato una figura complessa e imprevedibile. Nato nel 1995 a Los Angeles, è un figlio d’arte, del famoso trombettista jazz di New Orleans Wynton Marsalis, a sua volta cresciuto in una famiglia immersa nella musica: il padre Ellis, e nonno di Jasper, era un pianista, il fratello maggiore Branford un sassofonista e i fratelli minori Jason e Delfeayo rispettivamente batterista e trombonista, poi produttore.
Nonostante ciò si avvicina realmente alla carriera musicale appena adolescente quando con la famiglia si trasferisce a New York, grazie al fratello, produttore, della stessa zia acquisita che gli dà lezioni di chitarra.
Dopo le superiori si iscrive a un corso di laurea in pittura alla Cooper Union for the Advancement of Science and Art dell’East Village. Nella sua produzione artistica è ispirato agli spazi che storicamente hanno ospitato spettacoli e esibizioni di afroamericani, dai teatri alle palestre della boxe. Così prende forma il suo percorso di artista multimediale che inizia ad avere i primi riscontri da componente della band jazz/hip hop sperimentale di Brooklyn Standing On the Corner, fondata nel 2014 a Crown Heights molto apprezzata anche da critica e addetti ai lavori. Con due album in studio, il collettivo finirà per collaborare con MIKE (che vi abbiamo presentato qui) nell’album May God Bless Your Hustle del 2017 con Earl nell’album Some Rap Songs del 2018 e, un anno dopo, con Solange in When I Get Home e Danny Brown in U Know What I’m Sayin.
Non è l’unico progetto cui prende parte appena ventenne il talentuoso Jasper che nel 2015 aveva fondato un altro progetto parallelo, Medslaus, un duo collaborativo con Medhane, rapper oggi di culto cresciuto tra Bed-Stuy e Prospect Heights.
Dopo essersi trasferito a Los Angeles, Jasper dà vita al progetto solista Slauson Malone e tra 2019 e 2020 pubblica due album sempre legati al conscious rap oscuro ed evocativo dalle tinte molto dark e astratte: A Quiet Farwell, Twenti Sixteen To Twenti Eighteen (Crater Speak) e Vergangenheitsbewältigung (Creater Speak) un concept molto introspettivo su solitudine, felicità, blackness e queerness.
Il primo disco a nome Slauson Malone col numero 1 nasce dopo una lunga gestazione in cui Jasper si avvicina al dub, all’avanguardia, al nuovo soul sperimentale e ad altri artisti che prende come punto di riferimento, tra i quali billy woods e lo stesso King Krule e ad altri cui contamina la ricerca musicale dopo aver collaborato, come L’Rain (che vi abbiamo presentato due anni fa e ha appena pubblicato un nuovo ottimo disco in studio), Pink Siifu e Nosaj Thing.
Nel 2023 arriva la firma con Warp e finalmente vede la luce Excelsior, anticipato dal singolo “Voyager”, accompagnato da un video diretto da Ryosuke Tanzawa, che si ispira tra gli svariati riferimenti alla figura di Wendy Carlos, tra le prime compositrici elettroniche a diventare popolare grazie al Moog, alla fine degli anni Sessanta, nonché vincitrice di un Grammy con l’album Switched-On Bach del 1968 e poi diventata famosa nel mondo cinematografiche per il suo contributo nella soundtrack di Arancia Meccanica e Shining di Kubrick, oltre che di Tron.
Musicalmente il nuovo album è fatto di visioni e flash, imperscrutabili e a tratti allucinati, dove rap sperimentale, psichedelia e dub si addentrano in sonorità mai esplorate prima da Jasper Marsalis, che fanno di Excelsior uno dei lavori più intriganti dell’anno.
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