Un libro su New York, un ponte verso l’Italia: lo ha scritto Gianluca Galletto, imprenditore italiano stabilitosi a New York trent’anni fa e ora presidente di Tech & Innovation Partnerships del board di NYC Housing Authority. Ieri sera a Casa Italiana Zerilli-Marimò, fra le domande di Antonio Monda e i contributi di Alan Patricof, venture capitalist, Galletto ha presentato il suo Viva New York – Rinasce la Grande Mela, un’occasione anche per l’Italia (2023, Paesi Edizioni).
Presente anche l’ex sindaco Bill De Blasio che ha speso qualche parola sul libro di cui ha scritto la prefazione: “Ho visto nascere questo lavoro e ho sempre apprezzato di Gianluca che, partendo da un’idea, è in grado di guardare al futuro, di vedere delle possibilità, di spingersi oltre, in modo innovativo e inclusivo”. E poi De Blasio ha concluso: “Attraverso questa lettura potrete fare esperienza di un mondo di opportunità e speranza, nonostante tutte le difficoltà”.

Si tratta di sette lettere che fotografano la New York attuale: l’immigrazione e l’accoglienza, la crisi degli alloggi e lo sviluppo sostenibile, le università e i turisti, ma soprattutto business e la nuova frontiera del capitalismo. La Grande Mela è il place-to-be per gli studenti, gli investitori, chi vuole fare carriera, ma anche per chi vuole aprire la propria start-up. “New York è seconda al mondo solo dopo la Silicon Valley e molte grandi società hanno ricollocato i loro quartieri generali proprio qui per rimanere nel cuore delle attività”, ha detto Galletto citando un passaggio nel libro. E non si parla solo di Manhattan: Brooklyn sta diventando il nuovo centro, con grattacieli costruiti da zero, quartieri totalmente ristrutturati e ricchi che vi si trasferiscono.

Emerge “l’entusiasmo, l’energia, l’amore per questa città, la volontà e la voglia di fare di un uomo, che pur non essendo nato qua è diventato newyorkese e ha già fatto tanto – commenta Antonio Monda: “E il libro racconta proprio questo. Ma quello che più mi piace è il coraggio di Gianluca, la sua lotta continua contro i cliché, in Italia, negli Stati Uniti e in particolare a New York”.
Quando gli viene chiesto che cosa manca agli italiani, Galletto è duro: “L’intraprendenza, lo spirito da imprenditori e la resilienza che hanno i newyorkesi di fronte alle difficoltà”. E conclude: “Io credo che se c’è volontà c’è possibilità”.