Tanto grandi da sostituire borse, quanto piccoli da raccogliere giusto un paio di carte. Dai primi accenni nell’Ottocento a oggi, il portafoglio è stato declinato in tutte le forme e dimensioni: pitonato, metallizzato, color arcobaleno o nero pece, con le borchie, loghi in metallo, brillantini scintillanti o perle pregiate, abbinato a questo o quell’outifit. Agli inizi veniva usato soprattutto come portamonete, poi portadocumenti, e adesso è stato direttamente inglobato fra le applicazioni del cellulare.
Si tende a comprare tutto su internet e quindi a non avere più bisogno di un oggetto fisico che raccolga le carte e i contanti. Ma sembrerebbe che vada ancora di moda avere un portafoglio, soprattutto se in pelle (magari finta per essere il più eco-friendly possibile), di marca (i loghi devono sempre essere visibili) e che riesce a contenere anche il cellulare. È diventato un accessorio fondamentale per completare l’outfit e, secondo le stime, le vendite globali potrebbero crescere annualmente del 6,4% fino al 2028. Il mercato che traina in questo momento le vendite, in generale, nell’industria della moda è l’Asia. E non è da meno in questo caso.
Dimenticate l’idea del portamonete classico. C’è chi preferisce i cosiddetti phone wallet, cioè cover per telefoni che hanno anche delle tasche. In questo caso, si punta a uno stile minimal, con loghi raffinati ed eleganti, spesso scegliendo l’aggiunta di una tracolla comoda da indossare quando si esce. Altrimenti c’è anche chi preferisce portafogli grandi abbastanza da poter avere cellulare, documenti monete e carte, tutti nello stesso posto. Ma qualsiasi siano la forma, la dimensione, il design, tutte le persone tendono a personalizzarli, soprattutto quando ci si avvicina alle festività o a eventi particolari, come compleanni o anniversari.
