Roma, anno di grazia 1862. Il papa Pio IX firma una bolla pontificia che conferisce a padre Angelo Gamberini, sacerdote a Scascoli, paesino nel comune di Loiano in provincia di Bologna, l’incarico di creare una comunità cattolica attorno alla chiesa di Santo Stefano. In sostanza viene istituita una nuova parrocchia. È un momento delicatissimo per la penisola, ricco di eventi tumultuosi che è bene mettere in ordine. Chi era papa Mastai Ferretti, salito sul soglio di Pietro con il nome di Pio IX? Il suo pontificato è stato il più lungo nella storia della Chiesa: 31 anni, 7 mesi, 23 giorni.
Soprattutto è stato l’ultimo Papa Re, il sovrano di uno Stato Pontificio che si infranse sulla breccia di Porta Pia il 20 settembre 1870, quando le truppe savoiarde presero Roma. Fu quello l’ultimo atto di un processo progressivo e inarrestabile. La Bologna papalina già nel 1860 era passata sotto il Regno di Sardegna. Altrettanto avevano fatto Parma, Modena, la Toscana, la Romagna, le Marche e l’Umbria. L’anno dopo, il 17 marzo 1861, venne proclamato il Regno d’Italia con a capo Vittorio Emanuele II e capitale Torino. Pio IX rifiutò l’annessione, resistendo velleitariamente nella sua definizione di detentore dei due poteri: spirituale e temporale. La bolla inviata al prete di Scascoli e conservata in copia autenticata all’Archivio arcivescovile di Bologna ne fa fede.

Scascoli, Emilia, ottobre 1944. L’Italia è dilaniata dalla guerra, i tedeschi arretrano al Nord tentando di rintuzzare l’incalzare delle forze alleate. Attorno a Scascoli, paesino dell’Emilia, infuria la battaglia: più giù passa la Linea Gotica. Un furioso bombardamento aereo e terrestre distrugge la chiesa di Santo Stefano. Un ufficiale aggregato alla 88esima divisione, Quinta armata Usa, trova tra le macerie un documento di cui ignora il significato. E’ una pergamena miracolosamente intatta, scritta in latino e corredata da sigillo e cordino. Il militare si chiama Wolfgang Lehmann ed è uno dei Ritchie Boys – il gruppo speciale di intelligence composto da giovani ebrei e tedeschi fuggiti dai paesi d’origine – addestrato a Camp Ritchie nel Maryland.
Riporta negli Stati Uniti quella carta decorata come souvenir di guerra, la mette in cornice e l’appende in casa sua. Dopo anni di onorato servizio viene congedato dall’esercito con il grado di maggiore e comincia una nuova carriera al ministero degli esteri degli Stati Uniti: vice ambasciatore a Saigon, gestisce l’evacuazione americana dal Vietnam. Poi è console generale a Francoforte. Alla sua morte viene sepolto nel cimitero degli eroi di Arlington.

St. Paul (Usa), aprile 2022. L’avvocato Walter Lehmann, studio legale a St. Paul nel Minnesota, nipote di Wolfgang Lehmann, si mette in comunicazione con la Monuments Men and Women Foundation a Dallas, nel Texas. Ha rintracciato l’organizzazione navigando su Google, dopo aver letto molti libri sulle opere trafugate durante la guerra. Creata dallo storico, esperto d’arte e scrittore Robert Edsel nel 2007, la Fondazione ha raccontato al mondo la straordinaria avventura degli uomini e delle donne – 348 benemeriti in divisa arruolati dal presidente Roosevelt – che tra il 1943 e il 1951 hanno recuperato in Europa decine di migliaia di capolavori sottratti dai nazisti a musei, biblioteche, archivi, gallerie pubbliche e private. Il film di George Clooney ha reso popolare questa avventura: la più grande caccia al tesoro nella storia dell’umanità. E non è ancora finita. Presieduta dalla ricercatrice fiorentina Anna Bottinelli, la Foundation è continuamente al lavoro: le opere che ancora mancano all’appello sono moltissime.
Così la mail di Lehmann, che spiega di aver in mano un documento salvato sotto le bombe da suo zio tanti anni prima in Italia, trova subito la giusta accoglienza. Si mette in moto un meccanismo rodato che stavolta coinvolge Eric Lee e la sua squadra al Kimbell Art Museum di Forth Worth, il tenente Sebastiano Antoci del comando carabinieri Tutela del patrimonio culturale, monsignor Sergio Pagano prefetto dell’Archivio apostolico Vaticano. La bolla di Pio IX, vergata con inchiostro al piombo, è parzialmente scolorita dall’esposizione alla luce ma i raggi ultravioletti ne consentono la lettura. Il gioco è fatto.
New York, 6 giugno 2023. Fabio Finotti, direttore dell’Istituto di cultura italiana a New York, ospita una cerimonia solenne. Alla presenza di Robert Edsel, del tenente Martina De Vizio e di Anna Bottinelli, l’avvocato Lehmann consegna al console generale Fabrizio Di Michele – e attraverso di lui al tenente Antoci – il documento firmato da Pio IX custodito in cassaforte.
“Mio zio sarebbe felice di questo epilogo 79 anni dopo”, dice Lehmann. Aggiunge una frase significativa: “Incoraggio altri veterani e le loro famiglie che possiedono reperti simili a contattare la Fondazione”. È quel che spera la presidente Bottinelli: “La bolla papale è l’oggetto numero 36 da noi restituito ai legittimi proprietari. Abbiamo cominciato nel 2013, riconsegnando alla Biblioteca universitaria di Napoli otto antichi volumi sottratti nella chiesa di San Pietro a Minturno. Ce li aveva affidati la figlia di un militare americano”. Il sito di riferimento è: www.monumentsmenandwomenfnd.
Le pietre squadrate di arenaria sono state recuperate nel ’45 dai resti della vicina chiesa di Sant’Ansano a Brento, a sua volta distrutta dalle bombe. L’altare è composto da pezzi dell’artiglieria americana. Ogni guerra finisce con una pace.
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