Paolo Tartamella è un giornalista e scrittore italiano che vive a New York da oltre venti anni. Nato e cresciuto a Trapani, ha lavorato come redattore al quotidiano di Catania La Sicilia, poi ad America Oggi per più di 10 anni come capo dei servizi sportivi. Ora è insegnante di sostegno per il Board of Education in una scuola media superiore di East Harlem. Ma il suo cuore è rimasto alla scrittura. Nel 1999 ha scritto “Sabbia”, ispirato alla vita di Niccolò van Westerhout, compositore dell’età romantica nato a Mola di Bari.
Ha anche adattato due episodi che la prof.ssa Jo Ann Cavallo ha trasformato in commedie dall’Orlando Innamorato, il racconto epico medievale di Matteo Maria Boiardo. Dozzine di ristoranti di New York sono stati il palcoscenico della commedia teatrale “The Busboy” (2002). Nel 2009 è stato prodotto “Il Mistero di Doruntina”, adattamento del romanzo etnico dello scrittore albanese Ismail Kadare. Nel 2010 “Il Passeggero Curioso” è andato in scena a Buffalo (NY) e Bari (Italia). Per il Festival Internazionale “Orlando Innamorato” Paolo Tartamella ha scritto “L’Albero dell’Imperatore” (2001), dramma storico basato sulla vita della principessa medievale italiana Matilde di Canossa, “Il Viaggio Segreto” (2011) e “Il Figlio di Ivan” (2011), “La Terra Promessa” (2012) e “La rivolta del rosso” (2015). Recentemente ha scritto il workshop “Pinocchio a Manhattan”.
Nel 2005, Paolo è stato accettato nella classe Master Playwright del Drama Center con la sua seconda commedia in inglese, “Gerda and the King”. La sua commedia “L’insostituibile Mister B” ha vinto il secondo premio del pubblico del Concorso di lettura 2006 presso l’YMCA Drama Center. Il suo lavoro “Il Mistero di Innamorato Doruntina” ha vinto il Premio Orlando al Festival Internazionale “Orlando” 2009.
Ultimamente ha scritto “Alpha and the Inescapable Decline”, una commedia surreale che verrà messa in scena Martedì 6 giugno al Teatro Latea (107 Suffolk Street, a Manhattan) un’opera teatrale che prende parte al concorso del NYC Theatre Festival, la grande rassegna off-off Broadway che offre il palcoscenico ai nuovi autori, attori e registi.
Perché questa commedia?
“Ho immaginato uno scenario in cui una casa farmaceutica ha creato un vaccino che previene ogni malattia fisica e psichica, ma privo dell’antidoto alla paura, unico elemento mancante perché il vaccino sia messo in commercio”.
Come si può trovare questo antitodo?
“L’intelligenza artificiale della casa farmaceutica (Voice) seleziona tre candidati finali, e uno sarà scelto per l’estrazione del DNA. Per comprovare che abbiano un’indiscutibile assenza di paura, vengono intervistati da un funzionario governativo (Alpha) a cui è lasciata l’approvazione finale. La trama corre sul rapporto tra Alpha e Voice e su quanto raccontano i tre candidati”.
Chi sono i tre candidati?
“La mia è una commedia surreale anche perché ho intrecciato personaggi di diverse ere storiche e di improbabile estrazione. I tre candidati sono infatti un esploratore del Sedicesimo secolo, una star del baseball e un rivoluzionario investitore di Wall Street. Ovviamente, c’è anche molto di italiano: ad esempio, l’ossessione del funzionario per la cucina e quell’autoironia che distingue noi siciliani”.
Quando l’hai scritta?
“La scorsa estate, quando il termine Intelligenza Artificiale non apparteneva ai titoli dei giornali né faceva parte del mio lessico e delle mie intuizioni. Voice è ispirato al film “Her” di Spike Jonze, che nel 2013 ha creato un personaggio visionario. Mi è piaciuto anche avventurarmi nel tragitto che ogni essere umano attraversa, a volte senza possibilità di ritorno del declino, vuoi ineluttabile, vuoi temporaneo. Ne attraversiamo parecchi, ed è esaltante trovare le risorse per venirne fuori”.
Sei soddisfatto che il New York Theatre Festival abbia scelto anche un tuo lavoro?
“Certo. È la prima volta che esco dai confini di Italytime, creata da Vittorio Capotorto, che ne resta direttore artistico sebbene sia rientrato definitivamente in Italia dopo aver ceduto le redini dell’associazione a Robin Grasso, musicista e istruttore di lingua napoletana. La produzione primaria è infatti di Helluva Theater. Ed è la prima volta che sono coinvolto in ogni aspetto della produzione”.
Come hai trovato gli interpreti per la tua commedia?
“Abbiamo ricevuto oltre 220 domande per i provini, la metà da attrici, per quattro ruoli maschili ed uno femminile: New York è la città degli attori di teatro. Le audizioni sono state effettuate via Zoom, una novità che ha più difetti che pregi. alla fine abbiamo scelto Dan Purcell (Alpha), Sierra Rostal (Voice), Sandro Naglia (Subject 19), Anand Tripathi (Subject 20), Jordan Allen Bell (Subject 21)”.
Chi è il regista?
“John Martello, nato e cresciuto nel Bronx, con un’esperienza quarantennale sia come attore off-Broadway che come regista, da Shakespeare a Pirandello. Ha accettato di dirigere nonostante viva da cinque anni in Alabama”.
“Alpha and the Inescapable Decline” in concorso al NYC Theater Festival, al Teatro Latea. Martedì 6 giugno (6:15 Pm), Venerdì 9 giugno (4 Pm), sabato 10 giugno (9 Pm)
Il link per acquistare i biglietti: https://newyorktheaterfestival.com/alpha-and-the-inescapable-decline/