New York entra nelle nostre case senza chiedere permesso. Si fa largo nel nostro inconscio, preme sui nostri recettori emotivi, plasma le nostre fantasie. Letteratura, cinema arte, fotografia, musica. Ci sono ovunque nel mondo tracce di questa città, fonte di ispirazione artistica per le sue luci, lo skyline, i parchi e le terrazze.
E c’è una New York da scoprire tutta d’un fiato, un concentrato di cose, immagini, emozioni palpabili, racchiuse in un solo posto, accessibile fino al 21 luglio 2024. E’ l’esposizione “This is New York: 100 Years of the City in Art and Pop Culture”, che raccoglie oltre 400 opere per galleggiare su differenti interpretazioni della città.

La mostra è ad East Harlem, sulla Fifth Avenue all’altezza della 103ma strada. Non è un caso che sia stata allestita nel 2023, anno in cui cade il centenario del museo, fondato dallo storico Henry Collins Brown e dedicato alla città e ai suoi cambiamenti.
All’esposizione è stato riservato un intero piano. Quattro le differenti sezioni, che si affacciano discretamente sulla città e ne ascoltano i ritmi. “Tempo of the city” è pura rappresentazione della vita per strada. “Songs of New York” permette di immergersi in quei brani che in momenti e con ritmi diversi hanno raccontato i differenti quartieri della città, dal Bronx di Jennifer Lopez all’Harlem di Ella Fitzgerald.

“At Home in New York” è la sezione che porta a scoprire sfide ed opportunità con cui ci si deve confrontare per vivere in una metropoli abitata da milioni di persone. “Destination New York” prende invece per mano il visitatore per accompagnarlo alla scoperta delle molteplici forme di svago cittadine, dai locali notturni ai parchi fino alle spiagge. C’è anche un quadro di Edward Hopper, che raffigura l’interno di un cinema di Midtown.
E poi c’è uno spazio immersivo, riconoscibile da chiunque, non importa se frequentatore o meno di questa sorprendente metropoli. Nella galleria “You Are Here” sono stati installati 16 schermi su cui vengono proiettate scene cinematografiche realizzate a New York, quelle che abbiamo imparato a conoscere e ad amare, le stesse che ci portano a sentirci a casa quando ci troviamo in un angolo della città che, inconsciamente, abbiamo fatto nostro. Il tutto è anticipato da un’installazione, “Scenes from the City”, che esplora New York proprio attraverso i set cinematografici che vi sono stati realizzati.

Se tutto ciò non dovesse bastare, e volete una doccia di emozioni in più, il Museo ospita fino al 27 agosto anche una Triennale di Fotografia, che per questa edizione è dedicata a ciò che può essere considerata casa. Gli scatti raccolti in “Home” vanno a fissare non tanto i luoghi quanto le situazioni inserite nel contesto urbano, le famiglie, le comunità, gli stati d’animo. Ci sono foto e video sul pre e sul post pandemia, tra crisi e disuguaglianze, razzismo e violenza.
Fino al 17 settembre, poi, sarà aperta l’esposizione “Food in New York”. Un focus che passa dalla ristorazione classica e va allo Street food fino al più grande mercato alimentare del mondo di Hunts Point, nel Bronx, dove lavorano 2400 persone. Uno sguardo sulle sfide globali e locali, con un profondo sguardo a sostenibilità, giustizia del lavoro ed accesso equo al cibo.

Chiuderà il 22 ottobre, invece, “City of Faith”, esposizione dedicata alle religioni, all’attivismo e agli spazi urbani, concentrandosi sull’America del Sud e su tutte le comunità che hanno dovuto affrontare sorveglianza e pregiudizi dopo l’11 Settembre.
L’offerta del Museo è importante. Abbraccia le sfaccettature di una New York in grado di sorprendere anche chi pensa di conoscerla già abbastanza. Le differenti esposizioni si insinuano nelle pieghe della metropoli, negli anfratti del suo passato, grazie ai quali si apprezza di più il presente e si può arrivare ad intuirne il futuro. Tenendo un po’ di spazio alle sorprese, che questa città è solita riservare.