Passato un tiepido febbraio a livello globale, concluso senza grandi colpi di scena sulle rive del Tamigi con le aste di moderno e contemporaneo, la palla del mercato dell’arte ritorna nella Grande Mela, già protagonista delle sessioni di Old Master a gennaio. Si riparte dal cubo di luce bianca incastonato al 432 di Park Avenue, avveniristica sede della major Phillips, firmata appena due anni fa dagli architetti di studioMDA. Si riparte l’8 marzo con “New Now New York”. Melodica combinazione lessicale focalizzata sulla vendita di opere ultra-contemporanee realizzate dai maestri del secondo Novecento e soprattutto da giovanissimi pittori emergenti. 270 lotti in totale, una proposta imponente che intercetta varie fasce di prezzo e racconta degli ultimi decenni artistici.

Dunque, spazio alla new wave di artisti dei nostri giorni e agli autori che ne sono stati padri votivi. Emblematico il tandem di opere più preziose offerte in catalogo. A cominciare da Clarivel #7 dell’artista e regista afroamericana, classe ’71, Mickalene Thomas. Una rappresentazione complessa di una donna, che posa come una cortigiana di Tiziano ma si costruisce attraverso moderne tecniche di collage. Commistione tra tradizione e innovazione che si sublima nel contrasto tra l’attitudine classica del soggetto, comodamente sdraiata su una chaise longue dal sapore vintage, incarnando l’iconografia canonica della donna nella storia dell’arte, e la censura che Thomas opera su di lei coprendola con i pixel. L’intento dell’artista è analizzare e decostruire le nozioni di femminilità, razza e sessualità. La donna, come dimostra il suo sguardo sicuro che emerge dal frame, sembra guadagnare sicurezza dalla consapevolezza di non essere effettivamente in mostra, come la tradizione a lungo l’ha voluta, e dipinta. L’anno di realizzazione – il 2019, anno in cui la Thomas ha vinto il Bronx Museum Arts Pathmaker Award – e le dimensioni monumentali – è lunga quasi 3 metri e mezzo – concorrono alla valutazione di 400-600 mila dollari.

Stessa stima per Anteambulo Quincunx (1992) del decano della scultura John Chamberlain. Composizione astratta realizzata da diversi anelli di metallo per automobili attorcigliati e accartocciati, dipinti con una gamma eterogenea di motivi colorati che danno dinamicità all’opera. Il lavoro esplode così nella sua tridimensionalità, che si esalta quando ci si muove attorno ad essa.
Ammaliante anche l’esperienza offerta da una selezione di disegni di Jean-Michel Basquiat, mai esposti sul mercato, realizzati su un libro di ricette. In particolare, si tratta del “Harry’s ABC of Mixing Cocktails” di Harry MacElhone, defunto proprietario del famoso Harry’s New York Bar a Parigi, che l’artista regalò all’amico e musicista Randy Gun, figura centrale della scena musicale di Manhattan degli anni ’70 e ’80. Al suo interno una serie di preparazioni per cocktail, oltre che una dedica di Basquiat a Gun e sei pagine di disegni inediti dell’artista a grafite e matita colorata. Rimasto nelle mani della famiglia di Gun dal 1986, ora si presenta in asta alla stima di 150-200 mila dollari. Scritte, virtuosismi grafici e anche una sorta di ritratto. Tutto nello stile nervoso e semplificato del writer di Brooklyn.

Altrettanto identificativo del suo autore, ma di tutt’altro genere, lo strettissimo paesaggio di Alex Katz, Weeping Cherry 2 (2005). Rappresentati due alberi spogli, che come scheletri si stagliano su uno sfondo silenzioso, atemporale.La pennellata è piatta, come asettica la restituzione grafica ed emotiva della scena. Ovvero la chiave della personalissima interpretazione che Katz ha dato della Pop art.

La vendita del quadro si inserisce nella scia della grande retrospettiva che il Guggenheim Museum ha appena dedicato all’artista, terminata lo scorso 20 febbraio. La stima è di 250-350 mila dollari.
Tra gli altri highlights si distinguono Mosport 4.75X (Second Version) di Frank Stella (350-550 mila dollari) e un Untitled prepotentemente astratto di Joe Bradley (250-350 mila dollari). A questi si aggiunge una speciale selezione di 12 lavori la cui vendita andrà a beneficio della Foster Pride, un’organizzazione senza scopo di lucro con sede a New York che consente a bambini e adolescenti in affidamento di consolidare i propri talenti, sviluppare l’autostima e raggiungere il proprio potenziale attraverso l’arte e non solo. Tra questi due ritratti dalle reminiscenze naif e surrealiste: He Loves Me, He Loves Me Not di Susan Chen (stima 10-15 mila dollari) e Dreams of Escape di Tania Marmolejo (stima 20-30 mila dollari). Nuovi talenti che idealmente tendono la mano a talenti ancora più giovani, magari in futuro destinati a raccoglierne l’eredità.