3 anni di scavi nelle campagne del borgo toscano per riportare alla luce i resti delle terme sacre etrusche e romane e finalmente la scoperta più sensazionale, quello che secondo il direttore generale dei Musei al Ministero della Cultura Massimo Osanna è “il giacimento più ricco del Mediterraneo nel campo dei bronzi”. Archeologo, per anni alla guida di Pompei, Osanna è entusiasta: “Soprattutto stupefacenti sono le statue che hanno la misura dei tre piedi romani, ovvero quasi un metro, quella che Plinio definitiva la Honorata Mensura, la dimensione giusta per le statue di culto e, in questo caso, anche da processione”.
Importante il ritrovamento delle statue più grandi e più spettacolari, come il giovane efebo, la dea della salute Igea, Apollo, ma anche degli oggetti di piccole dimensioni, come gli ex voto in perfetto stato di conservazione. Dopo la fine dei riti pagani, con l’affermazione del cristianesimo come religione ufficiale dell’impero romano, qualcuno deve avere avuto l’idea di collocare le statue nell’acqua per preservarle e nasconderle e questo le ha sottratte alla inevitabile distruzione, nel medioevo infatti, i bronzi romani venivano fusi per essere riutilizzati. Realizzati tra il III e il II secolo avanti Cristo, molti oggetti hanno iscrizioni e dediche in etrusco e latino e portano nomi di fedeli, ma anche di divinità sconosciute. Secondo Osanna sono state realizzate fra Perugia e Chiusi.

La ricerca è il risultato del lavoro di archeologi, epigrafisti, archeobotanici e coordinati dal giovane archeologo Jacopo Tabolli e sponsorizzati dal Ministero, l’Università per Stranieri di Siena, il Comune di San Casciano. Il paese, 80 residenti nel magnifico centro storico, 1500 abitanti in tutto sparsi nelle campagne delle sue tre frazioni, ha tutte le problematiche comuni ai piccoli centri: servizi che mancano e spopolamento. La sindaca, la giovane Agnese Carletti, e la sua amministrazione, in modo lungimirante, hanno investito sul ritrovamento delle terme più antiche.
Nel 2007 è stata scavata la necropoli etrusca di Balena, nel 2016 avviate le ricerche per le terme, dal 2019 gli scavi veri e propri. Da allora è stato un susseguirsi di ritrovamenti, fino al più clamoroso delle 24 statue romane di bronzo. Un sogno che si avvera per il piccolo comune, perché è stato già firmato un accordo per la valorizzazione con il Ministero della Cultura e l’Università per gli Stranieri di Siena, per far nascere qui un museo contemporaneo che sia anche laboratorio, parco archeologico e scuola internazionale di ricerca universitaria. Un investimento sul futuro di questa piccola comunità che spera così di trattenere i giovani, e attirare gli studiosi di tutto il mondo.