Siamo nei giorni prima di Natale 2020 e incuriosita dal progetto italiano della fotografa Irene Ferri, IT∀LIA, penso di contattarla via web con l’occasione degli auguri natalizi. Emiliana, laureata in Comunicazione a Milano, a soli ventitré anni parte per Los Angeles dove frequenta un master in Produzione Cinematografica e dalla cui città rientrerà solo nel 2016. Da allora, specializzatasi in Imaging, lavora per vari brand e organizzazioni internazionali. Oggi, non ancora trentenne, è docente di Fotografia e Visual Storytelling all’Università IUSVE di Venezia, ha insegnato all’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna, RCS Media Group, Zandegù, Facebook Community Leadership Program, PopCorner Lab e molte altre organizzazioni. Insegna Comunicazione e Social Media per Nikon School ed è stata scelta da Nikon Italia tra i suoi 9 migliori fotografi in Italia per il 2020.
Soprattutto, dopo aver girato e viaggiato molto in vari posti del mondo, è nel suo paese che immagina e dà origine a un progetto tutto nostrano, perché è dell’Italia che custodisce ancora molto ed è di quella identità che vuole che la gente le parli. Nato dall’esperienza, la creatività e la grinta di questa giovanissima italiana, il progetto IT∀LIA, è un esperimento in grado di rappresentare la nostra terra attraverso le parole degli italiani – expat e non, rientrati dall’estero o che all’estero sono ancora residenti – e le fotografie di Irene, che proprio con i suoi scatti intende dare una rappresentazione visiva e artistica alle parole che gli italiani le hanno indicato, confessato, urlato e confidato.
Un grande calderone in cui ci rispecchiamo tutti, con le nostre immagini, i ricordi e i simboli quotidiani che nel tempo sono diventati icone impresse nella nostra mente. Luoghi usuali e non, bar, sottopassaggi, odori, muri sporchi, ma anche opere d’arte, paesaggi, monumenti, piazze, balconi, colori, volti, tutto trasformato in una italianità autentica che contrasta le vicende e le testimonianze più comuni: quelle che ingabbiano l’Italia alla stregua di una terra per la quale si nutrono sfiducia e decadenza, o dalla quale ci si sente traditi e che, invece, Irene Ferri vorrebbe rinvigorire con la sua verve, le idee, la convinzione più profonda. Rilanciare quella consapevolezza sbiadita è il suo obiettivo. Un obiettivo che vuole raggiungere coinvolgendo gli stessi italiani per persuaderli che quella italianità c’è, esiste ancora e ci riporterà ad essere orgogliosi della nostra identità.
Questo il senso del suo progetto IT∀LIA, nel quale porge alcune domande legate al senso di attaccamento alla propria terra: “Cosa vuol dire per te Italia?”, “Quale ricordo o storia ti lega all’Italia?”, “Perché non lasceresti mai l’Italia” o, se vivi all’estero “Cosa ti manca di più?”, ecc. Chi ha qualcosa da dirle può inviarle i propri racconti o un semplice riscontro dal suo sito che trovate qui.
Le risposte e i commenti più significativi saranno poi raccolti in un libro e in una mostra ma, soprattutto, sono e diventano giorno per giorno, fonte di ispirazione e di curiosità per Irene Ferri, la quale, proprio da quelle parole ha iniziato il suo viaggio nel cuore dell’Italia e degli italiani e che, appena sarà possibile, proseguirà nella realizzazione del suo progetto per recarsi ancora nelle regioni da cui i messaggi provengono o cui fanno riferimento. Un viaggio alla scoperta dell’Italia, dell’italianità e, inevitabilmente, di sé stessi.