Durante le mie visite annuali in Basilicata ho potuto notare ancora di più la profonda umanità di noi lucani ed il grande senso di ospitalità, un altro nostro grande valore che “Matera 2019” ci darà l’opportunità di far conoscere ai tantissimi ospiti Italiani e non. Il comune di Matera e i materani devono prepararsi bene nel far sentire a casa i tantissimi ospiti che, se soddisfatti, continueranno a visitarci anche dopo il 2019. In questo articolo parlerò della mobilità urbana in generale, facendo riferimento anche a Matera.
Ogni città rappresenta un insieme di attività umane: abitazione, industria, governo, commercio, istruzione e interazione sociale. Questo insieme di attività funzionano efficientemente se vengono sopportate da vari servizi: cibo, acqua, trasporti, ospedali, protezione dalle forze dell’ordine. La mobilità urbana rappresenta un po’ i vasi sanguigni che collegano tante attività cittadine. I residenti vivono in un posto ma si recano di solito a lavorare, a fare spese o a visitare amici in un altro posto. Se queste attività sono una vicina all’altra il viaggio è breve e si può farlo a piedi o in bicicletta; se la distanza è enorme si ha bisogno della macchina, autobus o treno. Credo che sia sbagliato limitarsi solo ad un tipo di trasporto per esempio la macchina privata. Vari studi già dagli anni Sessanta hanno messo in rilievo che la macchina privata riguardo alla mobilità urbana arreca più svantaggi, come congestione e inquinamento, che vantaggi, come meno traffico e una migliore qualità di aria. Dobbiamo quindi considerare altri modi di circolare in città oltre la macchina privata.
L’amministrazione comunale deve prendere decisioni importanti nell’accontentare le esigenze dei residenti ma anche dei suoi visitatori, assicurando loro un livello ragionevole di mobilità e orientandosi anche verso la vivibilità. La domanda che mi sorge è come migliorare la mobilità urbana per accontentare non solo i residenti ma anche i tantissimi visitatori.
La mobilità urbana è un problema serio che le città grandi e piccole non sempre riescono ad adempiere in modo efficiente. Certamente pianificare la mobilità urbana è un’impresa difficile ed ha un impatto diretto sia nell’uso dello spazio urbano ma anche nella qualità di vita. Di solito la mobilità urbana si basa su trasporti privati o pubblici. I trasporti privati includono: camminare a piedi, l’uso della bicicletta, motocicletta e macchina che differiscono nel loro impatto sull’ambiente. Nelle brevi distanze camminare a piedi e` molto efficiente ed economico, lo è meno col cattivo tempo. Il traffico pedonale è una componente fondamentale della città bisogna incoraggiarlo piantando più alberi, costruendo aiuole fiorite e panchine. La bicicletta è conveniente nei brevi spostamenti, aiuta anche a mantenersi in forma, è molto usata in Cina, India principalmente per il loro basso costo ma è anche usata in Olanda, Danimarca e Germania, ultimamente anche nelle città del Nord America. Logicamente l’uso della bicicletta richiede lo sviluppo di nuove strutture e più leggi stradali per sicurezza e convenienza. L’uso della macchina da più conforto ma crea congestione, inquinamento e più spese e non tutti i cittadini possono permettersela.
I trasporti pubblici devono, da un lato, offrire un servizio efficiente alla gente in movimento; dall’altro lato, devono essere uno dei componenti della città che fisicamente e funzionalmente si integrano con altre attività e servizi urbani. I trasporti urbani non devono dominare le altre attività o comprimere l’ambiente urbano e la qualità di vita. I trasporti pubblici rappresentano un servizio fondamentale per chi non guida o non ha una macchina, bisogna però renderli confortevoli e meno costosi, in tal modo si elimina l’uso della macchina privata, si riduce la congestione, l’inquinamento e la qualità dell’aria è più gradevole. Logicamente nelle città piccole la congestione è meno severa, ma presente. Per ridurre congestione ed inquinamento bisogna imporre restrizioni di circolazione che scoraggino l’uso della macchina e, nello stesso tempo, bisogna sviluppare un sistema alternativo di mobilità. Più macchine in giro, più sperpero di spazio per parcheggi, spazio che potrebbe essere utilizzato in modo diverso per rendere la città più vivibile come, ad esempio, un parco gioco per bambini o altro. La strategia è di scoraggiare l’uso della macchina specie nel centro.
Purtroppo, il comportamento che gli individui scelgono per soddisfare le loro preferenze individuali di mobilità non sempre coincidono con gli interessi della comunità. Per creare un po’ d’ordine bisogna imporre delle regole e tramite leggi farle rispettare. Pare che i pianificatori finalmente hanno realizzato che un aumento di macchine è controproducente per la vivibilità della città. Si sostiene da più parti che bisogna sperimentare altri modi di mobilità urbana come la bicicletta, i piedi, i trasporti pubblici, che siano però efficienti e a buon prezzo, per diminuire la nostra eccessiva dipendenza dalla macchina e rendere così la città più vivibile. Purtroppo, in tante città, inclusa Matera, l’uso della macchina è prevalente. Ripeto ancora una volta, più macchine in giro, più congestione, più inquinamento e la qualità di vita lascia a desiderare. Un trasporto pubblico efficiente ed un incremento di biciclette ne migliorerebbero la vivibilità.
I trasporti pubblici sono una componente integrale delle funzioni e attività nella città, devono però offrire una qualità soddisfacente e costi convenienti per invogliare i cittadini a sostituirli alla macchina per le loro esigenze di mobilità. Bisogna anche costruire rastrelliere per le biciclette per incoraggiare i cittadini a sperimentare ed eventualmente incrementare l’uso della bicicletta. Negli Stati Uniti d’America già dagli anni sessanta Louis Mumford e Janet Jacobs parlavano di congestione e inquinamento. Con il loro termine di “Highway Robery” accusavano l’industria automobilistica americana (Ford, GM, Chrysler) di essere riuscita, tramite ingenti finanziamenti ai partiti e ai leader politici per la loro campagna elettorale, a divertire milioni di dollari federali dai trasporti di massa alla costruzione di più autostrade e superstrade. In tal modo, per mancanza di finanziamenti i trasporti di massa sono sempre più deteriorati e resi inefficienti così i cittadini hanno preferito l’uso della macchina creando più congestione per la popolazione e più profitto per l’industria automobilistica.
Oggi in Olanda, Germania, Paesi Scandinavi, in Cina, India ma anche negli Stati Uniti, le città hanno introdotte misure per facilitare e incoraggiare l’uso della bicicletta… Nel 2000 Portland nell’Oregon venne riconosciuta come la città più vivibile degli Stati Uniti proprio perché l’uso dei mezzi pubblici era in crescita come pure l’uso della bicicletta con rastrelliere per il parcheggio un po’ dappertutto nella città.
I tanti amici americani da me incoraggiati a visitare Matera sono rimasti affascinati dai Sassi, si sono però lamentati della mobilità urbana. Ogni anno Matera sarà visitata da cittadini dei vari continenti abituati nelle loro città anche all’uso della bicicletta che è in forte aumento, perché non provarci anche a Matera? Specie nei Sassi? Anche a NYC l’uso della bicicletta è in forte aumento con rastrelliere un po’ dappertutto. Dal 2011 è emerso un nuovo programma “Citibike” il cui scopo è quello di garantire ai newyorkesi e ai visitatori un servizio aggiunto di mobilità urbana. Sono biciclette molto robuste chiuse a chiave in una rete di stazioni situate in diverse zone della città non lontane tra loro. Le biciclette possono essere affittate in una stazione e ritornate in altre stazioni della rete creando cosi` vari posti di partenze e arrivi, possono essere usate per 24 ore. Citibike è gestita da NYC Bike Share L.I.C., una sussidiaria di “ MOTIVATE” società leader nell’operare sistemi di bikeshare. Nel settembre 2011 il dipartimento di Trasporti della città di New York(DOT) scelse la società “Motivate” di operare il sistema.
A maggio del 2012 venne dato il nome Citibike con City Bank come sponsor di master card. A maggio del 2013 migliaia di biciclette vennero sistemate in centinaia di stazioni a Manhattan e Brooklyn. A luglio del 2015 il sistema è stato esteso da 6.000 a 12.000 biciclette in tanti altri quartieri di Manhattan, Brooklyn e anche nel Queens a Long Island City, oggi è ancora in continua espansione e i turisti amano visitare la città usando la bici. Matera potrebbe studiare un sistema più semplice con due stazioni una a Piazza Vittorio Veneto e l’altra in Piazza S. Pietro nel Sasso Caveoso. I visitatori giovani useranno il sistema piu` degli altri che abbineranno la bicicletta a l’uso dei piedi esplorando cosi` le bellezze dei Sassi da ciclisti e da pedoni. Per soddisfare le esigenze dei meno giovani, man mano che i visitatori aumenteranno bisogna incrementare il numero di tassisti e anche il numero dei calessini decappotabili della Piaggio preparando i vari autisti a funzionare anche da ciceroni nel presentare ai visitatori le tante bellezze uniche materane. Man mano che il numero dei ciclisti materani e non aumenta , il loro comportamento deve essere regolato come pure il traffico pedonale dando però loro delle agevolazioni con trattamenti di precedenza.
Credo che nel fortificare il carattere pedestre , creando isole pedonali, si intensificheranno le attività umane e si rinforzerà il senso di comunità. Se l’uso della bicicletta viene facilitato e incoraggiato può essere una alternativa di mobilità urbana meno costosa, paragonata all’uso della macchina diminuendo così l’inquinamento e indubbiamente migliorando la vivibilità della città e la circolazione nei Sassi, offrendo ai tanti ospiti italiani e non una vacanza favolosa da replicare ogni anno anche dopo il 2019. Per concludere, invito l’amministrazione comunale ad incoraggiare il traffico pedonale e ciclistico per incrementare l’interazione sociale ed il senso di comunità, che darà l’opportunità ai materani di mostrare al mondo intero la grande ospitalità lucana.