Mancano pochi giorni alla scadenza del bando del “II° Premio fotografico Peppino Impastato – Musica e Cultura”, promosso da Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato in collaborazione con associazione Musica e Cultura, associazione Photofficine Onlus, Asadin Fotografica e Belice epicentro della memoria viva.
Gli aspiranti fotografi (anche giovanissimi che, alla data di pubblicazione del bando, abbiano già compiuto i 14 anni) hanno tempo fino al 5 maggio per inviare, in formato elettronico, all’indirizzo moc.liamg le loro raccolte di fotografie legate al tema: “Lotta: conflitti, antagonismi, resistenze”. @arutluceacisumolocric
Entro l’8 maggio la giuria, presieduta dalla fotoreporter Letizia Battaglia, decreterà il vincitore, al quale andrà un premio in denaro di 500 euro, e le menzioni speciali per quei fotografi che si distingueranno per creatività e originalità.
Il bando del Premio può essere scaricato sul sito www.casamemoria.it.
La fotografia vestirà un ruolo da protagonista nei giorni dedicati al 37mo anniversario dell’assassinio mafioso di Peppino Impastato. Per la cronaca, Peppino Impastato era nato Cinisi, in provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948, da una famiglia legata alla mafia. Il padre Luigi era stato inviato al confino durante il periodo fascista, lo zio e altri parenti erano legati alle cosche ed il cognato del padre era il capomafia Cesare Manzella, fatto saltare in aria nel 1963 nella sua Alfa Romeo 'Giulietta' imbottita di tritolo.
Peppino Impastato era stato cacciato di casa dal padre. Da giovane militava nell'area della sinistra, partecipando a tante battaglie politiche e sociali del suo paese (per esempio, le lotte a fianco dei contadini espropriati per la costruzione della terza pista dell'aeroporto di Punta Raisi che si trova ne territorio di Cinisi).
E' stato il fondatore di Radio Aut, radio libera, autofinanziata, con la quale denunciava i delitti e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, a cominciare dal capomafia della zona, Gaetano Badalamenti, che Peppino Impastato chiamava 'Tano Seduto'. Di quegli anni si ricorda il programma satirico 'Onda pazza', dove mafiosi e politici venivano messi alla berlina.
Peppino Impastato viene ammazzato nella notte tra l'8 e il 9 maggio del 1978. Viene ammazzato dai mafiosi nel corso della campagna elettorale dove lui era candidato nella lista di Democrazia proletaria. Sul suo cadavere viene inscenato un attentato per provare a distruggerne l'immagine. Ma non ci sono riusciti, perché ancora oggi la memoria di Peppino Impastato è viva con una fondazione che si occupa di vera antimafia, con un premio giornalistico a lui dedicato e con altre iniziative.
Nel nome di Peppino Impastato il prossimo 8 maggio, a Cinisi, saranno inaugurate ufficialmente le mostre “Ouragan” di Riccardo Scibetta e “State Secret” di Calogero Russo. La prima è il racconto fotografico dell’esperimento che ha coinvolto un gruppo di ragazzi dell’Istituto penale minorile di Palermo ‘’Malaspina’’ e Mela e Simone, che li hanno guidati e stimolati a progettare e costruire uno spazio teatrale all’interno dell’Istituto. Dal 1998 Scibetta sviluppa ricerche basate su manipolazioni di polaroid, dalle quali è nata la sua prima personale Palermo fuori scena, esposta a Palermo e a Milano e pubblicata sulla rivista Gente di fotografia. Il suo lavoro è legato profondamente alla sua terra d’origine, la Sicilia, ed esplora, con numerosi progetti di reportage, i molteplici aspetti di questa terra.
“State Secret” è un viaggio attraverso luoghi e testimoni, ancora in vita del massacro dell’1 maggio 1947 a Portella della Ginestra, il primo omicidio politico di massa in Italia. Calogero Russo, fotografo indipendente, è nato a Palermo e vive attualmente a Milano. Le sue fotografie sono distribuite dall’agenzia Luz Photo in Italia e dalla Redux in Usa. Entrambe le mostre saranno visitabili dal 6 all’11 maggio presso l’Ex casa Badalamenti. Nella stessa mattinata sarà presentato anche il libro dedicato alle opere vincitrici e partecipanti della prima edizione del Premio, svoltasi lo scorso anno.
“9 maggio 1978”, invece, è il titolo dell’altro libro edito da Casa Memoria sul delitto di Peppino con le foto di Paolo Chirco e le testimonianze dei suoi compagni di lotta. Presentazione in programma sempre l’8 maggio alle ore 11 presso la Sala Civica del Comune di Cinsi.
Foto tratta da lavocedimpastato