(ANSA) Cheng Lei, la giornalista australia della Cgtn detenuta in Cina da agosto 2020, è stata rilasciata ed è ritornata a casa a Melbourne. Lo ha riferito il premier di Canberra, Anthony Albanese, confermando che Cheng “è arrivata a Melbourne e si è riunita alla sua famiglia”, nel resoconto dei media locali.
“Sono lieto di confermare che Cheng Lei è arrivata sana e salva a casa in Australia e si è riunita ai suoi due figli e alla sua famiglia – ha scritto Albanese su X -. Le ho parlato al telefono questo pomeriggio. Questo è un risultato che il governo australiano cercava da molto tempo”.
Cheng, ex conduttore del canale in lingua inglese Cgtn del network statale Cctv, era in stato di detenzione dall’agosto 2020, trasformato in arresto formale solo a febbraio 2021, a seguito delle accuse formali di “aver fornito segreti di stato all’estero”, senza però la diffusione di ulteriori dettagli. La giornalista era stata anche sottoposta a un processo a porte chiuse, con l’accesso negato anche all’ambasciatore australiano in Cina.
Nei centellinati incontri con i funzionari consolari australiani aveva espresso le difficili condizioni di detenzione. Albanese, parlando con i media locali, ha riferito che Cheng è stata rilasciata dopo “il completamento dei processi in Cina”, a chiusura di una vicenda che aveva causato forti punti di attrito tra Canberra e Pechino. Il premier aveva chiarito che il suo rilascio avrebbe facilitato una visita in Cina già nel 2023.
Le relazioni tra i due Paesi sono crollate progressivamente dopo che il governo australiano ha escluso il colosso cinese delle tlc Huawei dai ricchi contratti sulla costruzione delle reti 5G, ha respinto le campagne di influenza cinese nella vita politica del Paese e ha richiesto l’avvio di un’indagine indipendente sulle origini del Covid-19, mandando Pechino su tutte le furie. Per ritorsione, la Cina decise di introdurre una serie di dazi e restrizioni sui prodotti australiani, lentamente allentata con il disgelo delle relazioni.