(ANSA-AFP) Forte tensione in Sudan. “Combattimenti” ed esplosioni” sono in corso a Khartoum ed in altre parti del paese, fra i paramilitari, che affermano di aver preso il controllo dell’aeroporto e del palazzo presidenziale, e le forze militari, che però hanno smentito la presa del palazzo del capo dello Stato.
Le rivalità tra i due generali dietro il colpo di Stato del 2021 si protraggono da settimane. Una fonte diretta nella capitale sudanese ha riferito di spari “anche a Khartoum 2”, il settore della capitale sudanese in cui si trova l’Ambasciata d’Italia.
L’esercito ha dichiarato che i paramilitari hanno attaccato le sue basi a Khartoum e altrove, poco dopo che le milizie avevano denunciato che i loro campi sono stati attaccati dall’esercito regolare. L’inviato delle Nazioni Unite in Sudan, Volker Perthes, ha invitato soldati e paramilitari a cessare “immediatamente” i combattimenti.
“Perthes ha contattato entrambe le parti per richiedere l’immediata cessazione delle ostilità per la sicurezza del popolo sudanese e per risparmiare al Paese ulteriori violenze”, si legge in una dichiarazione della missione delle Nazioni Unite in Sudan.
“Notizie allarmanti sui combattimenti in Sudan. L’Ue invita tutte le forze a fermare immediatamente la violenza. Un’escalation non farà che aggravare la situazione. La protezione dei cittadini è una priorità. Tutto il personale dell’Ue presente nel Paese è al sicuro”, ha scritto su Twitter l’Alto Rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell.
“Seguo con attenzione quanto sta succedendo a Khartoum. La nostra Ambasciata, pienamente operativa, ha avvisato i connazionali di restare in casa. L’Unità di Crisi monitora gli sviluppi. Appello al dialogo e a cessare le violenze”. Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani.