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Columbus Day a New York: sulla Quinta Avenue per superare le polemiche

Alla parata che celebra l'orgoglio degli italoamericani nel nome di Colombo, con il Grand-Marshall Tom Golisano sfilano la governatrice Hochul e il sindaco Adams

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
77° parata del Columbus Day a New York, simbolo dell’italianità in America

Columbus Day Parade NYC 2021 (Foto di Terry W. Sanders)

Time: 6 mins read

Lunedì la Quinta Avenue di Manhattan si riempirà di tricolori per festeggiare il Columbus Day e questa volta la vigilia non sembra così tempestata, come negli anni passati, dalle polemiche sull’opportunità di celebrare nel nome dell’esploratore genovese l’orgoglio italoamericano. Facendo una ricerca on-line sui maggiori quotidiani della città di New York, rispetto all’anno scorso sono diminuiti – se non proprio spariti – gli articoli dedicati a proteste e proposte di legge per “vietare” la sfilata o sostituirla con l’“Indigenous People Day”. Se fino all’anno scorso si attaccavano e sfregiavano in città le statue di Cristoforo Colombo e si chiedeva addirittura che fosse tolta quella sulla colonna del Columbus Circle, mentre scriviamo le proteste contro la festa italoamericana appaiono più sfumate, anche se non si può escludere che lunedì possano riapparire mostrando tanta rabbia.

La festa di questo ottobre cade a un mese dalle elezioni di Mid-Term e negli anni scorsi molti politici candidati avevano un po’ “congelato” la loro presenza sulla Quinta, che di colpo appariva “imbarazzante”. L’anno scorso, l’allora candidato nominato dal partito democratico Eric Adams non si fece vedere. Lunedì invece, ormai sindaco, ci sarà, come è confermata la presenza della governatrice Kathy Hochul, che l’anno scorso sfilò anche se in maniera un po’ defilata (partecipò senza finire il percorso). Hochul è in piena campagna elettorale dopo aver preso da vice il posto del governatore caduto in disgrazia Andrew Cuomo; assolutamente non vuol concedere nulla al suo sfidante repubblicano, il Congressman Lee Zeldin del Long Island. Sarà anche lui sulla Quinta Avenue cercando, dalla 47a fino alla 72a, di stringere più mani possibili per miracolosamente (secondo i sondaggi Hochul ha 17 punti di vantaggio sull’’avversario) sfilarle lo scettro del potere ad Albany. Eppure i due sfidanti al governo dell’Empire State, lontani su tutto, proprio sul Columbus Day hanno trovato recentemente un’intesa: Colombo non si tocca!

La governatrice Kathy Hochul alla parata del Columbus Day 2021 (Foto Gov. Hochul)

Infatti due settimane fa, una senatrice democratica dello Stato di New York, Jessica Ramos e una sua collega deputata statale, Marcela Mitaynes, hanno presentato un progetto di legge per cancellare ufficialmente il Columbus Day come festa di stato e sostituirla con la Giornata del popolo indigeno.

Il disegno di legge afferma che “ri-titolare la festa è un piccolo inizio nel riconoscere le popolazioni indigene per il loro contributo storico e continuo alla nostra storia, cultura e vita economica”. Il disegno di legge presentato ad Albany sostiene che “Cristoforo Colombo non ha scoperto l’America” e inoltre, le promotrici accusano la festa di essere una celebrazione del colonialismo e dell’oppressione. Nella proposta legislativa si legge: “La Giornata del popolo indigeno reinventa il Columbus Day e trasforma una celebrazione del colonialismo in un’opportunità per rivelare verità storiche sul genocidio e l’oppressione delle popolazioni indigene nelle Americhe, per organizzare contro le ingiustizie attuali e per celebrare la resistenza indigena”.

Poco dopo l’introduzione del disegno di legge, prima lo sfidante Zeldin e, nel giro di poche ore, anche la governatrice Hochul, hanno espresso la loro ferma opposizione: “La Governatrice Hochul non sostiene l’eliminazione del Columbus Day”, ha dichiarato un portavoce di Hochul. “Lei non vede l’ora di marciare di nuovo nella parata del Columbus Day e proclamare con orgoglio il Columbus Day quest’anno, e continuerà a essere una forte sostenitrice della comunità italoamericana”.

Christopher Columbus and Mother Cabrini (Illustration by Antonella Martino )

Eppure non mancano tra gli italoamericani quelli che condannano la figura di Cristoforo Colombo e la ritengono controproducente nel celebrare la cultura degli italiani e il loro contributo in America. Da notare che tra questi esponenti della comunità italoamericana non ci sono solo degli accademici isolati nei campus delle università.  Per esempio, in un intervento sul Daily News,  il lettore Carminuccio Cosimo Palladino, arriva a paragonare l’esploratore genovese ad un boss mafioso, scrivendo che “Don Colombo” non è per tutti gli italoamericani “un motivo di orgoglio, anzi è imbarazzante. … Né Colombo è un eroe italiano. Invece, fu il primo… gangster originale del Nuovo Mondo. Per molti anni ho cercato di convincere le persone che non dovremmo più onorare e rendere omaggio a Colombo. ‘Don Colombo’ rafforza tutti gli stereotipi negativi degli italiani. Proprio come lo stereotipo del boss mafioso che vediamo nei film di gangster, Colombo terrorizzò e sfruttò la popolazione nativa e i coloni europei per il suo guadagno personale e per mantenere il controllo del suo territorio. Colombo istituì la tratta degli schiavi nell’emisfero occidentale. Era anche un magnaccia che premiava i suoi luogotenenti con ragazze indigene pubescenti e minorenni. Chi osava sfidare l’autorità di don Colombo veniva punito crudelmente…”

Sicuramente la popolare Congresswoman “democratica-socialista” del Bronx-Queens Alexandria Ocasio Cortez non la pensa diversamente e infatti non si farà vedere lunedì sulla Quinta Avenue, al contrario del suo collega congressman democratico Thomas Suozzi e dello State Comptroller Thomas DiNapoli, tutti in cerca a novembre della rielezione. E il senatore Chuck Schumer? Il “pezzo da novanta” di Brooklyn, che guida la maggioranza democratica nel Senato di Washington, è stato spesso in prima fila per stringere mani sulla Quinta Avenue, ma mentre scriviamo non siamo riusciti ad avere la conferma della sua presenza alla sfilata di lunedì. Chissà, forse i calcoli per la sua rielezione di novembre, gli avranno fatto cambiare programma?

L’allora sindaco di New York Bill De Blasio con il cardinale Timothy Dolan al Columbus Day Parade del 2021 (Foto di Terry W. Sanders)

E Donald Trump? Potrebbe il “palazzinaro” newyorchese, ex presidente leader di fatto del GOP, sfilare anche lui per “Make Columbus Great Again?” Molto improbabile, almeno motivi di sicurezza dovrebbero tenerlo lontano anche dalla Trump Tower proprio sulla Quinta Avenue.

Il Columbus Day rimane una festa federale. Ma l’anno scorso il presidente Joe Biden ha emesso un proclama per commemorare la giornata come “Giornata dei popoli indigeni” per riconoscere “i contributi inestimabili e la resilienza dei popoli indigeni” e ricordare al governo federale gli obblighi del trattato nei confronti delle nazioni tribali.

Già diverse scuole e università di New York hanno cambiato il nome alla festività di lunedì, silurando Colombo e sostituendolo con “Indigeous People Day” (ma anche Italian Heritage Day), quindi saranno sempre meno i giovani italoamericani sulla Fifth Avenue lunedì. Invece, molti dei loro genitori e nonni hanno ancora ben vivi i ricordi delle sfilate di cinquant’anni fa e, tempo permettendo, saranno sicuramente presenti.

Tom Golisano

Alla sfilata di lunedì, organizzata per la 78esima volta dalla Columbus Citizen Foundation, il Gran Marshall sarà B. Thomas Golisano, il fondatore di Paychex e noto filantropo.

Golisano guiderà con l’Honoree William J. Amelio una parata con oltre 100 gruppi in marcia tra cui bande musicali, istituzioni culturali italoamericane e carri colorati lungo la Fifth Avenue, dalle 11:30 alle 15:30.

Anche questa parata del Columbus Day sarà trasmessa in diretta su ABC Channel 7 (dalle 12:00 alle 15:00 ET). I giornalisti della ABC Ken Rosato, Sandra Bookman e Lauren Glassberg, insieme alla conduttrice di Fox News Maria Bartiromo e l’attore e conduttore radiofonico Joe Piscopo ospiteranno la trasmissione, fungendo da Maestri di cerimonie. La cantante Giada Valenti introdurrà le varie performance musicali sul palco dei red carpet.  L’unità cerimoniale del NYPD guiderà la parata, con la solista Detective Lauren Leggio.

Giada Valenti

“Siamo molto felici di condividere che quest’anno ci saranno cantanti che si esibiranno su molti dei carri allegorici, il che renderà la parata ancora più divertente per gli spettatori lungo la Fifth Avenue”, ha affermato Lisa Ackerman, direttore esecutivo della Columbus Citizens Foundation. “Abbiamo anche alcune interessanti aggiunte alla parata, tra cui un gruppo di atleti Special Olympic e un carro “Bridging Two Worlds”, che celebra il rapporto tra il Museum of Chinese in America e il nuovo Italian American Museum, entrambi situati in centro”.

Christopher Loiacono, Presidente della Columbus Citizens Foundation, ha dichiarato: “Ci auguriamo che i newyorkesi di ogni estrazione si uniscano a noi nel celebrare la cultura italoamericana e i numerosi successi della nostra comunità. Entrambi i nostri premiati sono noti per la loro generosa attività filantropica, soprattutto per espandere le opportunità educative agli studenti svantaggiati. Quest’anno, vogliamo attirare l’attenzione sul lavoro filantropico che la nostra organizzazione svolge per aiutare gli studenti italoamericani a completare i loro sogni di istruzione. E mentre celebriamo i nostri risultati, riconosciamo il coraggio e le realizzazioni di tutte le comunità di immigrati che rendono grandi la nostra città, il nostro stato e il nostro Paese”.

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Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Sono nato e cresciuto in Sicilia, la chiave di tutto secondo un romantico tedesco. Infanzia rincorrendo un pallone dai Salesiani e liceo a Palermo, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America, per Il Giornale di Montanelli, poi tanti anni ad America Oggi e il mio weekly USItalia. Vivo a New York con la mia famiglia americana e dal Palazzo di Vetro ho raccontato l’ONU per Radio Radicale. Amo insegnare: prima downtown, alla New School, ora nel Bronx, al Lehman College della CUNY. Alle verità comode non ci credo e così ho scritto Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination (Enigma Books 2013 e 2015). Ho fondato e diretto (2013-gennaio 2023) La VOCE di New York, convinto che la chiave di tutto sia l’incontro fra "liberty & beauty" e con cui ho vinto il Premio Amerigo 2018. I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

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