Grazie alla libera circolazione di persone, beni, capitali e servizi, sempre più italiani si spostano all’estero. Molti di loro scelgono il Nord Europa mentre altri attraversano l’oceano Atlantico. Negli Stati Uniti ogni anno arrivano ben 840.000 visitatori Italiani. Di questo numero, 3.000 si insediano stabilmente (come permanent resident; fonte US Census). Rimanere negli USA, infatti, è un percorso lungo e complesso. Entrare e permanere legalmente negli Stati Uniti non è un diritto bensì un privilegio.
È noto che gli italiani che visitano gli Stati Uniti per finalità turistiche o di business sono sempre di più. Grazie al programma ESTA, si può rimanere fino a 90 giorni. Alla sua base vi è il noto Visa Waiver Program, accordo tra Italia e Stati Uniti che dispensa i cittadini dei due paesi dal richiedere ed ottenere un visto formale. Per ottenere l’ESTA si debbono produrre i seguenti documenti: passaporto valido; biglietto di ritorno in Italia; e autorizzazione al viaggio emessa dall’Electronic System for Travel Authorization (l’ESTA per l’appunto). L’incontro con lo United States Custom Border Patrol Officer ai porti d’ingresso rappresenta per molti la prima esperienza diretta quindi con il governo federale statunitense. Prerogativa dell’ufficiale del CBP è di avere totale arbitrio nel rifiutare l’ingresso per qualsiasi motivazione legata al Visa Waiver Program o alle leggi immigratorie USA.
Dal punto di vista fiscale, gli italiani (e non solo loro) sono considerati foreign nationals. I foreign nationals per finalità di residenza fiscale federale vengono classificati in tre categorie: (1) Non-resident alien; (2) Dual-status alien; (3) Resident Alien. Queste tre categorie fiscali si incrociano in vario modo con quelle immigratorie di (a) Immigrant; (b) Non-immigrant; (c) Illegal Alien. Può sembrare un intreccio complicato – e per certi versi tecnicamente lo è – ma comprendere l’interazione delle varie categorie e’ cruciale al fine di pianificare il progetto/percorso immigratorio.
Coloro che dal punto di vista immigratorio sono denominati immigrants, vengono trattati fiscalmente come resident aliens e, dunque, trattati come gli americani con l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi (la c.d. Tax return o Form 1040) e pagare le imposte federali e statali ovunque negli USA (anche se durante la stagione della dichiarazione sono temporaneamente residenti all’estero).
La situazione si fa più articolata per i non-immigrants. Costoro hanno gli stessi obblighi dei Residents in tre casi: (1) Se trascorrono più di 183 giorni in territorio USA, con qualche eccezione (sono infatti esclusi dal conteggio dei giorni i titolari di visti A, G, F, M o J per un certo numero di anni); (2) Se ricevono un reddito fisso o determinabile annualmente (come ad esempio dividendi, interessi, royalties, e/o affitti); (3) Se ricevono redditi da attività effettivamente connesse al territorio statunitense (ad esempio vendita di beni, oppure compensi per servizi prestati negli USA, borse di studio o assegni di ricerca erogate da istituzioni americane, oppure redditi da transazioni aventi ad oggetto proprieta’ immobiliari negli USA, siano esse residenziali o commerciali).
I non-immigrants sono obbligati a presentare dichiarazione dei redditi (Form 1040NR), anche se il reddito è esente ai sensi del trattato contro le doppie imposizioni. Tuttavia vi sono molte eccezioni a tale regola. Tra esse, i non-immigrants sono esenti dall’obbligo di presentare la dichiarazione se il reddito da salario percepito non abbia superato l’ammontare della deduzione personale annuale (che per il 2013 e’ stata di $3,900).
Gli studenti non-immigrants invece non hanno obbligo di dichiarazione solo nei seguenti casi: se hanno unicamente redditi provenienti dall’estero; se percepiscono interessi da una banca americana; se ricevono una borsa di studio totalmente esente fiscalmente. Coloro che, al contrario, non sono esenti, debbono presentare il form 1040-NR-EZ.
I non-immigrants che non intendano cambiare la propria residenza fiscale d’origine e non trascorrano più di 183 giorni negli USA possono utilizzare il form 8840. In caso di doppia residenza fiscale, in virtu’ del trattato siglato tra Italia e Stati Uniti, gli Italiani che decidano di mantenere la residenza fiscale in Italia dovranno riempire e presentare il form 8833.
Chi ha l’obbligo della dichiarazione negli USA ed è sprovvisto di Social Security Number, ha bisogno di ottenere il numero identificativo fiscale (Tax ITIN) inviando all’IRS il form W-7.
Per finalità pianificatorie, è bene ricordare che per evitare di essere considerati (o di diventare) residenti fiscalmente negli USA, i non-immigrants non devono trascorrere negli USA più di 121 giorni all’anno.