“Nel giro di minuti la marea avrà invaso ogni anfratto… poi, quando si ritira nuovamente, ha sempre il buon cuore di spargere ancora una volta nell’aria quel suo profumo indefinibile e ancestrale…” scrive Guido Mattioni in "Ascoltavo le maree" o, se preferite, "Whispering Tides". Perché Guido ha fatto le cose bene: ha scritto il suo primo libro in italiano, l’ha tradotto in inglese e messo in vendita on line nel giro di 24 ore in entrambe le lingue. Pubblicato con la Smashwords di San Josè, il suo romanzo è acquistabile in italiano su http://www.feltrinelli.it e su http://www.ilmiolibro.kataweb.it oppure in inglese su http://www.amazon.com e http://www.lulu.com. Dopo pochi mesi Mattioni si ritrova tra i finalisti della seconda edizione dei Global e-Book Awards che saranno assegnati a Santa Barbara in California il 18 agosto. Tra oltre 1000 partecipanti di 16 diversi Paesi, Guido è l’unico italiano.
Nato a Udine nel 1952, Guido Mattioni vive a Milano dal 1978, dove circa un anno fa ha concluso la sua carriera giornalistica come inviato speciale de Il Giornale e, finalmente, si è potuto dedicare al suo primo amore: la scrittura. Non quella che ti dicono di scrivere ma quella che ti sgorga dal cuore. Che, a causa del destino bastardo, narra della perdita del suo primo amore: la moglie Paola. Con lei, dal 1991, si recava tutte le estati a Savannah, in Georgia, il luogo dove ha preso dimestichezza con la sua anima e con l’anima dei suoi cittadini, tanto che nel 1998 ne è stato fatto cittadino onorario.
E l’approdo dove, quando è rimasto solo, si è rifugiato ad ascoltare le maree lenire il suo cuore. A Savannah vive il vero Guido per il breve periodo delle vacanze, mentre a Milano per gli altri 11 mesi l’anno lavora il suo doppio: "Riuscivo a scrivere di quegli argomenti come avevo fatto sempre, ovvero piuttosto bene, pur continuando a ignorarli del tutto. Ricordo come in quel periodo mi fosse tornata in mente una vecchia battuta che circolava anni fa nelle redazioni e che la diceva lunga sulla diffusa superficialità del lavoro giornalistico. ‘Hai letto questo libro?’, chiedeva un giornalista a un collega accennando a un volume sulla scrivania. ‘No, l’ho soltanto recensito’, era la risposta".
Questo purtroppo avviene spesso, dovendo i giornalisti riempire le pagine di un quotidiano ogni giorno. E dovendo dormire la notte come tutti gli altri esseri umani. Tuttavia io che dipendente di un giornale non sono mai stata, ho potuto sempre leggermi un libro da cima a fondo e scriverne con cognizione di causa. Come ho fatto con questo. Raccontare, pur romanzata, la sua vita spezzata dopo 23 anni di amore splendido, ha aiutato Guido a sopravvivere e a rispettare ancora di più la Natura che in questo angolo d’America si rivela con tutta la sua prepotente bellezza. Che lui chiama con la lettera maiuscola, appunto. E che gli parla sempre non appena "io corro a sedermi sulla sponda di un piccolo specchio d’acqua".
Ma anche lo ascolta. E’ proprio guardando il mare che Guido, quando si è reso conto di aver perduto la moglie per sempre, ha scoperto di possedere dentro una forza d’animo che non immaginava nemmeno di avere. E che, infine, lo condurrà ad amare di nuovo.