Monti si è montato la testa. "Noi tecnici abbiamo il consenso, i politici no", ha dichiarato a un giornale giapponese. Consenso che si sta smontando come panna montata con la ciliegina Fornero rotolante a terra, stucchevole amarena della riforma del lavoro. I peggiori sospetti si appiccicano in testa come tra le dita di colui che non ha un cucchiaino per sorbire la panna e deve usare le mani.
Perché questo si profila all’orizzonte: ci toglieranno anche le buone creanze. Avevamo sperato in un dessert che ci salvasse dal deserto amorale in cui vagavamo in nome della libertà partitica, invece ci stanno servendo un fine pasto che gradevole non è, a noi plebaglia fiscale, ma che –sospettiamo – debba rimanere ben montato per tenere alte banche e assicurazioni, categorie privilegiate quanto politici e manager pubblici. Tutti ugualmente complici della spesa pubblica e del depauperamento privato.
Niente, nessun provvedimento che possa farle scendere dalle loro vette di denaro pompato dal nostro sangue. Magari fosse amarena… no, è proprio sangue quello che sta scendendo a rivoli dai montiani. La carne viva del muratore, arso in un rogo davanti all’Agenzia delle Entrate di Bologna, e quella dell’operaio disoccupato datosi fuoco a Verona.
E’ da un po’ che mi batte in testa una frase: "C’è qualcosa che non va…". Poi giovedì scorso leggo Vittorio Feltri su Il Giornale: "C’è qualcosa che non va: non nella gente, ma nella belva che la sbrana. E’ giunta l’ora che il governo dei tecnici si dia una calmata. Prima o poi si potrebbe passare dalla protesta passiva a quella attiva e violenta: nell’eventualità i sucidi cesserebbero aprendo spazio agli omicidi". Beh, io di certo opterei per la seconda possibilità, perché almeno darei un piccolo contributo storico a far fuori i filistei. E comunque è da un po’ di mesi che ho previsto su questa rubrica il passaggio a una protesta violenta e, se non fossi superstiziosa, cambierei il nome Libera in Cassandra, visti i tempi.
Feltri invoca la pietà, l’umanità: se avesse conosciuto i funzionari dell’Agenzia delle Entrate, e se li avesse guardati in faccia, saprebbe che è inutile. Quelli si alimentano a incentivi: tanti evasori scovati, tanto denaro guadagnato. S’inventano anche evasori finti pur di guadagnare qualche centinaio di euro in più; lo so per esperienza diretta. Purtroppo non ho la stessa costanza nell’odio come nell’amore, perché l’odio è molto più faticoso: richiede una strategia per metterlo in pratica. E io sono ancora innamorata della vita per consumarla in questa fissazione. Ma crogiolarsi talvolta nel sogno di vendetta – su come danneggiare un funzionario della famigerata Agenzia – è già edificante nei momenti di disperazione.
Poi ci sono i banchieri. Questi esseri, perché esistono grazie al nostro sangue, sono i più onorati, temuti e rispettati del pianeta. Detengono la verità in tasca, appunto. Hanno appena ricevuto dalla Banca Centrale Europea 529 miliardi al tasso dell’1 per cento e sono disposti a metterne sul mercato solo il 30 per cento, ovviamente a interessi quasi usurai (che aumentano trimestralmente con proposte unilaterali di contratto, arrivando a tenersi sotto soglia di 50 centesimi…). Monti farà gli interessi del popolo italiano o delle banche? I suoi ministri sono ex amministratori delegati di banca, come Passera, o azionisti, come Fornero… Non è stato neanche capace di abolire le commissioni sui fidi…
I montiani si sono presentati a noi come i difensori dell’Italia, senza macchia e senza paura. Ogni giorno tornano sui loro passi, ogni giorno coprono schifezze… Sobrietà è sinonimo di valore o è soltanto il vestito da lavoro? Il vestito fa il monaco. Pazienza se poi qualcuno, che non ce la fa a pagare le tasse, finisce per ardere sul rogo della disperazione.
I valori economici dell’Occidente sono arsi al rogo con i templari nel 1314. Quello che è rimasto è nient’altro che ipocrisia. I monaci templari avevano il progetto segreto di unificazione dell’Europa e lo vollero fare nel nome di Cristo e della conoscenza, rispettando nei requisiti materiali i valori morali. Furono i primi banchieri d’Europa. Quel rogo ha trasformato in fumo quello che c’era di spirituale nell’osservanza delle prime regole economiche e ha lasciato sulla Terra la frode e l’inganno, la borsa e lo spread.