La manovra economica con l’Italia in bilico sul precipizio dell’euro, gli allarmi di Obama e la triplo AAA ostaggio dei repubblicani… Di questo dovremmo occuparci? Ormai sarebbero i dibattiti sulle cifre, sui miliardi fino ai fantastiliardi, a definire il nostro “logos.” Dovremmo concentrarci solo sulle entrate e le uscite, su quello che si aspettano per noi quelle entitá che manovrano la nostra vita come fossero Dei, se quei numeri aizzeranno gli speculatori per l’“Armageddon” finanziario…. Ormai il nostro divenire é guidato dal Dio della crescita economica, del consumo quindi sono…
L’uomo civilizzato, che esce dalla foresta per unirsi in un “contratto sociale” con gli altri rinunciando alle libertá della bestia primitiva, é stato ridotto a questa somma di calcoli e fredde formule. La sua voglia di lottare per la felicitá é rapportata al costo di un pieno di benzina, al permettersi una vacanza dopo aver pagato il ticket in farmacia… L’economia “muove il mondo”, ma definisce la scelta di vita in comune? A distinguerci dalle bestie che cacciano per sopravvivere, anche loro mai certe di raggiungere la preda e costrette alla condizione di incertezza economica permanente…
Giá, ‘It’s the economy’ ma non siamo stupidi, un suo tracollo da sola non basterebbe a farci ritornare nella foresta. L’economia é bloccata? Si spinga il “reset”, programmandola meglio questa volta.
Ad avere la capacitá di disintregare e molto piú velocemente la convivenza civile di una comunitá é semmai la percezione della scomparsa della giustizia, quando la perdita della fiducia in essa puó annullare ogni ragione del nostro destino comune. Ad una comunitá si deve innanzitutto assicurare la sicurezza, la protezione. Ma senza la giustizia, la sicurezza perde valore, ci sentiamo comunque indifesi.
Come nel “Leviatano” di Thomas Hobbes, per superare la condizione primitiva in cui la vita di ogni uomo è "solitaria, povera, pericolosa, brutale, e breve,” la moltitudine deve costituire una società che garantisca la sicurezza degli individui. Un esercito li difenderá dagli attacchi esterni, ma sara un sistema giuridico efficente a doverli rassicurare dai pericoli di chi vuol perseguire solo il proprio vantaggio a discapito di quello degli altri.
Tutti siamo limitati dal rispetto della legge, ma cosa accade quando i cittadini di uno Stato perdono del tutto la fiducia nelle giustizia?
Torniamo all’Italia sul precipizio: cosa potrebbe allontanarci dalle speculazioni internazionali, le cifre della manovra, o un ministro del governo sotto processo per mafia, come Saverio Romano? Un ministro che al momento della nomina, il Presidente della Repubblica mise le mani avanti come per dire, ma vi rendete conto di quello che fate?
La credibilitá dell’Italia come paese ne esce comunque a pezzi: o quel ministro rappresenta la Mafia al governo e il premier Berlusconi se l’é scelto proprio per questo, oppure la magistratura italiana sarebbe in mano ai “golpisti”… Il risultato é il medesimo: altro che tripla AAA… Ma chi dovrebbe fidarsi di un paese cosí?
Un popolo ha un destino comune fino a quando ha un comune sentire della giustizia. Quando la giustizia da gran parte della comunitá é percepita calpestata, derisa, umiliata, tutto cessa di avere una giustificazione e la sola economia non basterebbe a tenere unita una comunitá.
Martedí sará il 19esimo anniversario della strage di via d’Amelio, in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino e gli eroi della sua scorta: Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli. Da oggi e per tre giorni a Palermo ci saranno le manifestazioni che alzeranno in aria copie di quell’agenda rossa del giudice sparita e mai ritrovata. Un governo che sceglie di avere un ministro sospettato di Mafia, potrá essere presente alla manifestazione in memoria della strage di Via D’Amelio?
Lunedí i mercati soppeseranno la manovra di Tremonti e decideranno se avere fiducia in noi o spingerci nel baratro degli attacchi speculatori… L’Italia é molto piú ricca di quel che appare, ma la mancanza di fiducia nel suo futuro potrebbe derivare da ben altro.