Se fossi Silvio Berlusconi sarei molto preoccupato e penserei a dimettermi subito. Sarei spaventato, non solo per lo scandalo sulle mie notti insonni col "bunga bunga". Dopotutto i miei "vizietti" gli italiani li conoscevano già da tempo, Veronica li aveva avvertiti. Se io fossi Silvio sarei preoccupato non tanto perchè gli italiani sanno quanto mi piace "la carne fresca", come imprudentemente ripete la mia amica Iva Zanicchi, ma perché hanno capito che penso solo ai miei piaceri invece che a risolvere i problemi dell’Italia. Quindi, se fossi Silvio, finalmente capirei a cosa il mio caro amico siciliano Marcello si riferisse quando mi avvertiva: Silviuzzu, per gli uomini d’onore e’ megghiu cumannari ca futtiri.
Ma se fossi Silvio sarei soprattutto spaventato per tutto quello che è scoppiato a pochi chilometri dall’Italia e mi ricorderei il significato di "e successe un ’48", cioè quei moti rivoluzionari che si propagarono per tutta Europa due secoli fa, portando a defenestrazioni di re e regimi e ponendo le fondamenta alla nascita di nuovi stati.
Se fossi Silvio, penserei alla Tunisia dell’amico Ben Alì e alla tomba dell’amato Bettino. Perbacco, proprio non mi aspettavo che il nostro dittatore dovesse scappare così, nessuno mi ha avvertito. Eppure, se fossi Silvio, mi ricorderei che Bettino mi diceva che la Tunisia era cosa nostra, che erano stati i nostri servizi a mettere Alì al posto del rimbambito Burghiba. Ora un ’48 del genere senza che a Roma ne sapessimo nulla?
Se fossi Silvio, sarei molto spaventato anche per il ’48 d’Egitto. Poveretto Mubarak, l’ho trascinato nella storia di Ruby supplicando la Questura di Milano di rilasciare la minorenne ruba cuori dicendo che era sua nipote. Se fossi Silvio, rifletterei sul fatto che non è stata una bella idea dire agli italiani che io credevo che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Saranno gli italiani così fessi da credere che sarei stato così pazzo da invitare per il bunga bunga una che dice di essere la nipote del presidente egiziano? I miei servizi mi avrebbero almeno avvertito… Ma come faccio a spiegargli che i servizi, quando ero impegnato nei "bunga bunga", dovevano farsi i servizietti loro?
Se fossi Silvio sarei veramente spaventato e mi dimetterei prima che sia troppo tardi perchè, conoscendo il potere dei media, avrei già capito che tutto questo ’48 nel Nord Africa accade perchè i nostri amici dittatori riuscivano a mantenere il loro potere grazie al totale controllo dei mezzi d’informazione. Ma ora con questo cataclisma internet, con questi sovvertitori di anime come facebook e twitter per non parlare dell’assatanato Wikileaks, tutti sanno tutto di tutti prima ancora che lo sappiamo noi al potere. E se Alì o Mubarak non riuscivano più a controllare cosa leggevano e guardavano tunisini ed egiziani, figurati noi. Così scoppiano i ’48 del XXI secolo.
Se io fossi Silvio, rifletterei sulla fine della fabbrica del consenso che ho costruito con le mie tv. Ho rimbambito una generazione di italiani, che felici mi hanno concesso le loro belle figliole per il mio bunga bunga. Ma ora c’è l’internet che rovina tutto. Nè io nè i miei cadaverici oppositori riusciamo più a controllare cosa leggono o vedono gli italiani. E se questi, come in Tunisia ed Egitto, scambiandosi messaggini via internet, decidessero di far scoppiare un ’48 anche in Italia?
Tranne Putin e Gheddafi non ho più amici, anche Obama non vede l’ora di liberarsi di me. Quindi, se io fossi Silvio, prima che sia troppo tardi, farei un bel discorso e lo affiderei a youtube. Direi che me ne vado, mi dimetto da premier per godermi in santa pace, nelle mie meravigliose ville e barche sparse per il mondo, gli ultimi anni. Potrei fare bunga bunga giorno e notte alla faccia di Bossi, Fini e Casini… Già, se fossi Silvio, poi vorrei vedere come se la caveranno loro con questo ’48.