Nella maestosa cornice di Gotham Hall, ex sede della Greenwich Savings Bank trasformata in una delle location più suggestive di Manhattan, si è tenuta la cena di gala voluta dall’Italian Trade Agency (ITA) di New York, che ha inaugurato ufficialmente il Fancy Food 2025 – la più importante fiera del settore agroalimentare in Nord America. L’evento, presentato dalla giornalista Mediaset Maria Luisa Rossi Hawkins, ha riunito figure chiave del sistema Italia negli Stati Uniti per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO. La cerimonia si è svolta alla presenza del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida unito al Presidente dell’ITA Matteo Zoppas.


Ad aprire gli interventi ufficiali, Emanuele di Lorenzo Badia, Affairs Office Counselor dell’Ambasciata italiana a Washington, che ha rivolto un saluto a nome dell’Ambasciatrice Mariangela Zappia, in procinto di lasciare il suo ruolo dopo anni di servizio diplomatico di alto profilo: “Siamo riuniti in questo luogo straordinario per celebrare la candidatura della cucina italiana, con il suo incredibile valore culturale, storico e salutistico., La nostra cucina non è solo un insieme di ricette iconiche: è un patrimonio sociale, fatto di pratiche, abitudini e tradizioni da salvaguardare. È parte integrante della nostra identità nazionale.”
Nel suo discorso, Badia ha anche sottolineato l’importanza strategica del mercato statunitense per l’agroalimentare italiano: “Nel 2024 abbiamo raggiunto un export record di oltre 8,6 miliardi di dollari, e nei primi quattro mesi del 2025 registriamo già un +14%. Questi numeri confermano il ruolo fondamentale degli Stati Uniti per l’intero sistema produttivo italiano.”



È seguito l’intervento di Matteo Zoppas, Presidente di ITA – Italian Trade Agency, che ha evidenziato il valore economico e simbolico della candidatura: “Sostenere la candidatura della cucina italiana all’UNESCO significa rafforzare non solo un patrimonio culturale, ma anche le nostre imprese, i produttori locali e tutta la filiera della qualità. Il nostro compito è raccontare al mondo la profondità di questa tradizione e la sua capacità di innovarsi senza perdere l’anima” – ha detto Zoppas.
A concludere gli interventi istituzionali è stato il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha ripreso il motto della serata: “We feel good together. (Stiamo bene insieme). Questo è lo slogan che abbiamo lanciato per questa serata,” ha detto il Ministro. “Italia e Stati Uniti sono alleati imprescindibili, non solo sul piano dei valori democratici e delle scelte istituzionali, ma anche nel voler costruire insieme benessere per i nostri cittadini.”
Con un richiamo all’importanza del dialogo economico, il Ministro Lollobrigida ha aggiunto: “Un rapporto commerciale sereno è lo strumento per far comprendere ai nostri popoli che la prosperità e la democrazia camminano insieme. Solo così possiamo garantire un futuro solido alle nostre comunità.”

La serata si è poi conclusa con un momento celebrativo di grande significato simbolico: alcuni tra i più valorosi chef della cucina e della pasticceria italiana sono stati premiati per il loro impegno nel custodire e innovare la tradizione gastronomica nazionale. Tra i nomi celebrati figurano Lorenzo Boni, Executive Chef Barilla North America e Sal De Riso, maestro pasticciere della Costiera Amalfitana. Una menzione d’onore è stata conferita a Lidia Bastianich, chef, imprenditrice e vera icona della cucina italiana negli Stati Uniti, per il suo straordinario contributo nella diffusione del patrimonio culinario del Belpaese oltreoceano.
A suggellare l’intera giornata, alle 22:30 in punto, a Times Square, si è tenuta una suggestiva cerimonia pubblica con l’accensione di una video-installazione che annunciava la candidatura della cucina italiana a Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO. Un gesto scenico e simbolico nel crocevia più iconico di New York.
L’appuntamento ora è fissato per novembre a Parigi, dove la candidatura dell’Italia sarà valutata dall’UNESCO. Una possibile consacrazione globale non solo del gusto, ma anche di identità culturale.