L’Italia si presenta da protagonista al Summer Fancy Food Show 2025, la principale manifestazione fieristica del settore agroalimentare negli Stati Uniti. “Essere Paese partner è un’opportunità strategica – spiega Matteo Zoppas, presidente di ITA – Italian Trade Agency, a La Voce di New York – perché Fancy Food è un punto di riferimento mondiale. Qui arrivano buyer non solo dagli Stati Uniti, ma anche dall’Europa, dal Sud America e da altri mercati emergenti. Per le aziende italiane è un’occasione unica per avviare percorsi di internazionalizzazione, consolidare relazioni commerciali e intercettare nuove tendenze. In molti casi è proprio la presentazione di prodotti innovativi a contribuire a definire i trend del settore.”
A supportare la competitività delle imprese italiane, ITA mette in campo una strategia articolata. “Da un lato realizziamo attività di incoming, portando migliaia di buyer in Italia ogni anno – circa 3.000 solo per l’agroalimentare, di cui la metà concentrati sul vino – dall’altro promuoviamo oltre 250 collettive all’estero, che consentono alle aziende di proporsi su mercati internazionali con un’immagine unitaria e qualificata. Questo lavoro ci permette di valorizzare le nostre eccellenze e di mantenere una posizione di leadership mondiale, soprattutto nei settori a più alta vocazione di qualità e tipicità.”
Resta però l’incognita dei dazi, che sta pesando sul clima di fiducia. “C’è una scadenza cruciale fissata a luglio che potrebbe essere rinviata – osserva Zoppas – e questa incertezza ha l’effetto di congelare molti rapporti commerciali, con aziende e distributori che preferiscono attendere prima di prendere decisioni. È una situazione che rischia di rallentare il mercato, anche se i dati complessivi restano positivi: nel 2024 l’export agroalimentare italiano verso gli Stati Uniti è cresciuto del 17%, e nei primi mesi del 2025 si registra un ulteriore +14%.”

Ma dietro la crescita ci sono segnali di debolezza su alcuni comparti. “Il settore birra, ad esempio, tra gennaio e aprile ha perso il 37%, e anche il vino sta attraversando una fase di rallentamento. In parte è dovuto al fenomeno dello stock-in-stock-out: molti ordini vengono anticipati o rimandati in attesa di capire come evolveranno i dazi.”
Oltre al food, ITA punta su settori strategici per l’export italiano. “Automotive, aerospazio, meccanica e macchinari industriali – prosegue Zoppas – valgono più di 100 miliardi di euro di export, superando la moda e l’agroalimentare. Sono comparti fondamentali per la competitività del Made in Italy nel mondo.”
Infine, la partita della trasformazione digitale. “Non è una nostra competenza diretta, ma promuoviamo la cultura dell’innovazione anche attraverso eventi come il CES di Las Vegas. Oggi la vera frontiera è l’intelligenza artificiale: semplifica i processi, migliora la qualità e velocizza tutte le procedure, dal marketing alla logistica. Chi non la integra rischia di restare indietro rispetto ai concorrenti.”