All’Istituto Italiano di Cultura di New York si è concluso un capitolo per cominciare una nuova avventura. Mulino Caputo ha organizzato una mostra nello storico edificio su Park Avenue con le opere dei ragazzi e delle ragazze dell’Accademia di Belle Arti di Napoli che hanno partecipato al Premio Caputo e ne ha celebrato la chiusura per prepararsi al 2025 Summer Fancy Food, la fiera agroalimentare più importante degli Stati Uniti che occuperà il Javits Center dal 29 giugno al 1° luglio.

“È un grande orgoglio celebrare questa mostra senza precedenti – ha dichiarato il Console Generale d’Italia a New York Fabrizio Di Michele alla platea che riempiva l’Istituto Italiano di Cultura –. Non sorprende che parlando di arte e cibo si parli di Italia e soprattutto di Napoli. L’idea di creare una mostra permanente per il centesimo anniversario di Mulino Caputo ha generato un risultato impressionante”.
Una decina le opere che hanno decorato le stanze dell’Istituto Italiano di Cultura, ma solo tre sono stati i vincitori del Premio Caputo, organizzato dalla direzione del Mulino in occasione del centesimo anniversario dalla fondazione come un atto di mecenatismo per valorizzare il talento delle nuove generazioni “e restituire quello che la città di Napoli ha dato a questa azienda, cioè identità, storia”, ha spiegato a La Voce di New York l’amministratore delegato Antimo Caputo, nipote del fondatore Carmine. In collaborazione con Valore Italia – centro di formazione che ha l’obiettivo di dare valore al patrimonio storico italiano –, Cassa Depositi e Prestiti, Fondazione Banco di Napoli e Museimpresa sono stati coinvolti gli studenti e le studentesse dell’Accademia di Belle Arti del capoluogo campano invitandoli a esplorare il rapporto fra arte e cibo.



“Abbiamo chiesto ai giovani artisti – ha dichiarato Caputo – di realizzare delle opere la cui ispirazione venisse dal cibo di strada, quello fatto dalle signore nei bassi napoletani, nelle case, quindi della cucina tradizionale casereccia, popolare. Infine, dovevano tradurre questo messaggio in arte. Abbiamo acceso i riflettori su questi giovani che, per me, sono il presente, che riescono a comunicare, vivere, in modo particolare. Sono riusciti a raccontare la nostra storia rielaborando il nostro ingrediente, la farina, che è polvere e che, se non viene lavorata con le mani, impostata, rimane ferma a se stessa, non si trasforma. Con un semplice sguardo, hanno trasmesso quel senso di accoglienza che ha Napoli”.


Dopo il successo riscosso in patria, è cominciato il viaggio verso la Grande Mela, un ritorno alle origini in realtà. “Noi siamo dei reverse migrant – ha raccontato Caputo –. Il mio bisnonno è tornato in Italia per lavorare dopo aver vissuto in New Jersey”. Non ha solo un valore familiare: oggi, l’America è il primo mercato per Mulino Caputo con partner importanti in termini temporali e di volumi. E la partecipazione al 2025 Summer Fancy Food è un altro tassello nel piano strategico dell’azienda napoletana: dopo aver conquistato ristoratori e rivenditori, l’obiettivo è arrivare direttamente al consumatore finale.
“Essere in fiera – ha concluso Caputo – vuol dire riuscire a toccare l’appassionato americano per fargli usare un buon prodotto a casa. Vogliamo educare il consumatore finale spiegandogli che, se è lavorato bene con dei buoni ingredienti, una pasta, un biscotto, una pizza fatti a casa sono altrettanto buoni. Da dentro le cucine, vorremmo arrivare sulle tavole degli americani”.