In occasione del Summer Fancy Food 2024, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida è volato per tre giorni ricchi di appuntamenti Tricolore.
Ministro Lollobrigida, l’Italia come sta affrontando le sfide legate alla sostenibilità e al cambiamento climatico nel settore agroalimentare?
“L’attenzione riservata alla modernizzazione del sistema agroalimentare è un punto cardine dell’agenda politica del Governo Meloni. Sin dal nostro insediamento abbiamo inteso, infatti, rimettere al centro dell’intervento programmatico l’agricoltura sostenibile, senza sacrificare la redditività delle attività agricole e col fine di scongiurare la desertificazione dei territori. Per questo continuiamo a investire sull’innovazione. Le Tecniche di evoluzione assistita ne sono un chiaro esempio. Rappresentano un’opportunità concreta per rispondere al fabbisogno produttivo e di salvaguardia dell’agroalimentare di qualità, accompagnando l’esigenza di minore impiego di risorse naturali. In questa direzione prosegue il nostro lavoro sulle biotecnologie, per arrivare alla rapida approvazione di una normativa, uniforme, nel contesto europeo. L’obiettivo rimane favorire lo sviluppo della ricerca genetica per aumentare la resilienza naturale delle colture, senza alterazione alcuna della qualità di prodotto”.

Lo scorso anno, proprio al Fancy Food di New York, parlando di lotta all’Italian Sounding ci disse che l’obiettivo del governo, negli Stati Uniti, sarebbe stato fare in modo che “tutti i cittadini acquistino prodotti che siano coerenti con le loro aspettative e con etichettature che informino nel dettaglio. Noi non temiamo l’informazione perché, quando uno sa esattamente cosa sta acquistando, è disposto anche a pagare qualcosina in più”. A che punto siamo 12 mesi dopo?
“L’Italian sounding è un fenomeno che minaccia non solo la nostra economia, ma anche la reputazione e la sicurezza dell’autentico Made in Italy. L’Italia è universalmente riconosciuta come sinonimo di qualità e tradizione nel settore agroalimentare. Questo sistema di valori è il frutto di un modello complesso e integrato che coinvolge il nostro territorio, le nostre organizzazioni e tutta la filiera produttiva, dalla coltivazione fino alla distribuzione. Il nostro sistema di controlli non è solo un pilastro fondamentale per la tutela dei prodotti italiani, ma rappresenta una vera eccellenza a livello internazionale. Nell’ultimo anno abbiamo rafforzato il personale dell’Ispettorato centrale della repressione frodi del Ministero dell’Agricoltura e potenziato il coordinamento tra tutte le forze in campo attraverso una Cabina di Regia dedicata ai controlli di settore e al contrasto delle pratiche sleali. I risultati che emergono dall’ultimo report di attività della Cabina, di maggio 2024, sono un traguardo importante in termini di sicurezza e qualità, registrando solamente uno 0,12% di prodotti controllati oggetto di sequestro, su un totale di 3.000 controlli effettuati su 2.160 operatori (comprese 1.900 verifiche di dichiarazioni doganali) e 450.000 tonnellate di merci ispezionate. È essenziale continuare sulla strada della trasparenza, intervenendo con azioni puntuali a garanzia di un elevato livello di attenzione e di chiarezza nelle informazioni, si muove in questa direzione il provvedimento sull’etichettatura di origine degli alimenti che stiamo promuovendo anche a livello europeo”.
Con la crescente domanda di prodotti biologici e a chilometro zero negli Stati Uniti, quali iniziative sta promuovendo il suo Ministero per sostenere e certificare i produttori italiani che seguono queste pratiche?
“La nostra nazione ha un patrimonio agroalimentare di inestimabile valore, per biodiversità e qualità, con importanti traguardi registrati nel comparto biologico anche sul fronte dell’export 2023. In un periodo di grande attenzione per i temi della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente, il nostro impegno per la crescita dell’agricoltura biologica è una risposta concreta alle sfide globali. In questo contesto, a dicembre scorso, abbiamo adottato un Piano d’Azione (2024-2026) per lo sviluppo del settore biologico, in termini di comunicazione, promozione e sostegno, che mira, con attività strategiche al potenziamento dell’intero comparto. Stiamo contribuendo alla valorizzazione dei prodotti biologici italiani attraverso un’azione di sistema che ci vede coinvolti in numerose fiere ed eventi, occasione per offrire ai produttori una vetrina di promozione del made in Italy anche sui mercati internazionali. Questa visibilità è cruciale per aumentare la domanda e supportare la crescita del settore. Gli interventi del Piano Strategico della Politica Agricola Comune, con oltre 2 miliardi di euro di risorse, puntano a rafforzare ulteriormente le misure destinate al comparto e sostenere i produttori biologici, a vantaggio delle filiere corte e del minore impatto ambientale. L’offerta di prodotti biologici e a marchio Dop e IGP, contribuiscono a rafforzare il legame con i territori e rappresentano un argine alla diffusione di modelli alimentari omologati e cibi iper – processati. Il nostro valore aggiunto è dato dalla qualità, che va certificata, garantita e ampiamente diffusa, attraverso il pieno coinvolgimento e l’educazione dei più giovani a un consumo alimentare sano e consapevole”.

Il mercato della pasta e dei sughi, negli USA, sta registrando ottimi numeri e si prevede per il 2024 una crescita ulteriore. Data la situazione economica, molti americani stanno infatti rinunciando ai pasti al ristorante per riscoprire la cucina di casa. Quanto è importante la presenza di grandi brand italiani negli Stati Uniti per “esportare” alcune abitudini alimentari tipiche del nostro Paese?
“L’Italia arriva alla 68esima edizione del Summer Fancy Food di New York, con un 2023 da record per l’agroalimentare nazionale che raggiunge un nuovo primato nelle importazioni di prodotti in Usa, attestandosi a 7,35 miliardi di dollari. Numeri che confermano l’apprezzamento dei prodotti made in Italy sulle tavole degli americani. L’agroalimentare italiano è sinonimo di qualità e il tricolore viene percepito non solo come eccellenza legata al cibo ma come tradizioni, cultura e modo di vivere italiano. Gli americani hanno imparato a conoscere e apprezzare tutti i prodotti che ci rendono famosi nel mondo: dai formaggi agli oli extravergini di oliva, dagli aceti balsamici alla pasta, dai salumi ai dolci e tanto altro. Nella nostra Nazione cucinare è un modo di prendersi cura della famiglia e degli amici, di educare alla tutela della biodiversità e al rispetto della stagionalità. I grandi marchi italiani concretizzano, nei loro prodotti, questo insieme di valori, raccontando al meglio creatività e distintività dell’autentico made in Italy”.
In che modo il Governo italiano sta supportando l’export delle piccole e medie imprese agroalimentari italiane, e quali risorse mette a disposizione l’esecutivo per migliorare la loro presenza sui mercati internazionali?
“Il Governo Meloni è al lavoro per rafforzare la presenza del marchio Italia nei mercati esteri, dialogando e coinvolgendo tutti gli attori della filiera in una visione strategica e portando avanti azioni partecipate di internazionalizzazione. Le fiere sono in questo senso un essenziale ponte di comunicazione, in grado di rafforzare l’attrattività del Sistema Italia e connetterlo con il resto del mondo. Si tratta di appuntamenti in cui le nostre aziende hanno la possibilità di aprire e far conoscere la qualità che contraddistingue la nostra Nazione. La domanda di made in Italy continua ad aumentare e solo facendo squadra saremo in grado di rispondere alle sfide, presenti e future. Il lavoro di valorizzazione del settore agroalimentare nazionale proseguirà nell’ambito del G7 Agricoltura, programmato in Sicilia per il prossimo settembre”.

Come intende affrontare le sfide legate al cambiamento climatico (nei casi di alluvione e siccità previsti per l’estate che potrebbero danneggiare la produzione locale) nell’agricoltura italiana e promuovere pratiche agricole resilienti?
“Negli ultimi anni la gestione della risorsa idrica è diventata una tematica cruciale per l’Italia e, in particolare, per il settore agricolo. Le sfide legate al cambiamento climatico richiedono soluzioni strutturali e approcci innovativi, a cui il Governo Meloni ha dato una puntuale risposta attraverso la nomina di un Commissario straordinario, Nicola Dell’Acqua, e una Cabina di Regia dedicata alla gestione efficace ed efficiente delle risorse idriche. Con l’istituzione di questa Cabina stiamo garantendo una gestione tempestiva degli interventi, una ricognizione puntuale delle opere di urgente realizzazione e procedure legate a ritardi pregressi. Le singole azioni si inseriscono in una strategia più ampia, finalizzata a supportare un modello agricolo che sia produttivo e al contempo rispettoso delle risorse ambientali, della sicurezza alimentare e della prosperità delle comunità rurali. A questo intervento si accompagnano specifiche risorse per 100 milioni di euro, oltre a quelle previste dal DL agricoltura, di maggio 2024, con la previsione di agevolazioni contributive e specifiche risorse destinate all’emergenza siccità della Regione Sicilia. Siamo, inoltre, intervenuti con specifici stanziamenti del PNRR, con 880 milioni di euro per rafforzare gli investimenti destinati a una migliore gestione dell’agrosistema irriguo”.