In vista dell’inizio del Summer Fancy Food 2024, fiera dell’agroalimentare in Nord America fra le più importanti al mondo, la direttrice dell’Agenzia ICE Erica Di Giovancarlo fa il punto sul suo insediamento.
Direttrice Di Giovancarlo, il suo mandato a New York, da cui coordina anche le sedi di Chicago, Houston, Los Angeles e Miami, durerà quattro anni. Sono trascorsi sei mesi dal suo insediamento. Come è andato il primo semestre?
“Sono stati sei mesi stimolanti ma anche difficili, in cui il tessuto imprenditoriale e lo scenario geo-economico hanno subito profondi cambiamenti. In questo lasso di tempo, seppur breve, ho cercato di comprendere la realtà commerciale e industriale degli Stati Uniti, Paese profondamente diverso dal Giappone, anche dal punto di vista culturale, dove ho svolto il mio ultimo incarico, prima di arrivare a New York. Continuiamo a lavorare per le imprese, fornendo supporto operativo e scegliendo percorsi promozionali consolidati ma anche innovativi, per tenere alti la visibilità e il valore del Made in Italy in un mercato strategico come quello statunitense”.
Il 19 giugno l’Italian Trade Agency presenta “Always Be Extra” all’interno di ExtraITAstyle e dal 23 al 25 Fancy Food. Che cosa rappresentano gli Stati Uniti per l’ICE?
“Nei prossimi giorni si svolgeranno due eventi rilevanti che celebrano due colonne dell’export italiano nel mondo, il fashion e il food. Il primo evento, che inauguriamo quest’anno, è dedicato alla promozione dei brand della piattaforma Extraitastyle, con l’obiettivo di accrescere l’awareness della comunità locale rispetto alle aziende italiane della moda partecipanti al progetto. Dopo lo shooting in programma a inizio settimana, la serata del 19 costituirà un momento unico per parlare alla moda col linguaggio della moda, raccontando le ultime tendenze del Made in Italy. Accanto a questo, Fancy Food rappresenta un’iniziativa consolidata in cui si sviluppa un Padiglione italiano di circa 300 aziende, a testimonianza del primato che l’Italia mantiene quanto a creatività e nella tradizione della buona tavola. Il 22 giugno sarà dedicato un grande momento conviviale alla candidatura della cucina italiana a patrimonio intangibile UNESCO, che vede la partecipazione di diverse cariche istituzionali tra cui il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, il Presidente ICE Matteo Zoppas e il Direttore generale ICE Lorenzo Galanti.
“Promuovere questi due settori nel mercato USA vuol dire continuare a dialogare con un partner strategico per l’economia italiana, che nel 2023 ha importato un valore di 72,9 miliardi di dollari. Studiare la concorrenza, capire la geografia industriale dei quattro quadranti del Paese è indispensabile per strutturare iniziative adatte a promuovere nel modo corretto l’offerta del Made in Italy”.

Quali iniziative sta adottando l’ICE per dare la possibilità alle aziende italiane, dunque al Made in Italy, di entrare nel mercato USA?
“Coniugare le partecipazioni collettive e accordi con piattaforme digitali, stabilire buone relazioni con la business community locale e allo stesso tempo accogliere e indirizzare le start-up innovative che si affacciano sul mercato. Abbiamo innumerevoli traiettorie promozionali che ci vedono impegnati su più fronti, tutti volti a raccontare le grandi potenzialità dei distretti produttivi italiani agli acquirenti e investitori americani. Durante il mio mandato mi sono prefissata di impostare una grande azione di scouting sul mercato, volta a capire anche gli Stati in cui non abbiamo una presenza ICE, di rinnovare il dialogo con gli interlocutori locali e di strutturare azioni promozionali integrate che raccontino la grande ricchezza culturale e imprenditoriale dell’Italia”.
Quali gli eventi su cui lei conta maggiormente?
“Ripartiremo subito con molti eventi programmati da qui alla fine dell’anno. Tra questi mi piace citare l’iniziativa a Chicago in collaborazione con Vinitaly che vedrà la realizzazione di un presidio fieristico, le due fiere sulla moda, ad agosto Chicago Collective per le collezioni uomo e a settembre Coterie a New York per il mondo femminile. In più la nuova edizione del Global Start Up Program, progetto a cui tengo molto e che vedrà la partecipazione di 10 start up innovative al processo di accelerazione. A tal proposito grande importanza riveste anche il Centro italiano di innovazione a San Francisco”.
È la prima donna direttrice della sede ICE di New York. Cosa vuol dire per Lei essere leader?
“Sono onorata di ricoprire questo ruolo e cerco ogni giorno di interpretare le necessità delle aziende ascoltando anche gli stimoli del mio team. Essere leader vuol dire avere uno sguardo d’insieme senza tralasciare il dettaglio, misurarsi e adattarsi a ogni imprevisto, motivare e dare voce ai miei colleghi coinvolgendoli nel processo decisionale. La leadership è capacità di scelta anche nella tempesta e una grande opportunità per lo sviluppo del team building e delle singole attitudini professionali”.