Ogni anno a Palermo, nella notte tra il 14 e il 15 del mese di luglio, si svolge il “Festino di S. Rosalia”, patrona della città che secondo la leggenda salvò gli abitanti dal flagello della peste nel 1624.
L’evento, atteso dai palermitani quanto dai turisti, è organizzato come una processione che segue varie tappe nelle strade principali. In effetti il festino è da considerarsi come un gigantesco spettacolo teatrale itinerante e diffuso in cui sono coinvolti attori, ballerini, acrobati, musicisti, che si esibiscono su sfondi di immagini proiettate su antichi palazzi e giochi di luci.
Non manca anche cibo di strada tipico della festa come le lumachine bollite e speziate, anguria fresca e “coppi” (coni di carta) colmi di frutta secca e semi, da portare dietro durante la processione – che partendo dalla cattedrale arriva fino alla costa sul mare, dove si conclude con il consueto spettacolo pirotecnico osservato dalle numerose barche e yatch provenienti anche da altri Paesi.
Quest’anno la tradizione si intreccia con la tecnologia: è stata infatti lanciata una app che permetterà di partecipare all’evento da telefoni, tablet e pc. Di fatto, l’app permette di individuare costantemente la posizione del carro in cui è esposta la preziosa urna della Santa – o “Santuzza” come viene chiamata “affettuosamente” a Palermo – e sulla quale per l’occasione, e per la prima volta, è stato montato un Gsm per la geolocalizzazione, dando la possibilità a chi non può recarsi ma vuole comunque partecipare di seguire l’evento.
L’applicazione offre anche dei contenuti informativi sul Festino, che quest’anno è alla sua 399esima edizione, e una sezione dedicata al 400esimo Anno Giubilare Rosaliano, oltre a diffondere in streaming le immagini live della Cappella della Santa, del sagrato della Cattedrale e della città di Palermo vista dall’alto.
Su alcuni punti strategici delle strade preparate per il grande spettacolo, saranno attivate anche le webcam che riprenderanno la manifestazione religiosa e verranno trasmesse tramite YouTube dall’Arcidiocesi della città.
Così, oltre che uno spettacolo diffuso, il festino del 2023, vuole essere immersivo e social. Ciò lo indirizza alla transizione verso il contemporaneo, mantenendo una tradizione che pur avendo profonde radici religiose è rivolta e apprezzata da tutte le culture.