Ci sono luoghi che non sono solo ristoranti. Sono case che hanno visto passare vite, storie, generazioni. La Petronilla, nel cuore di Porto Cervo, è uno di questi. Chi ci entra per la prima volta avverte subito un’energia diversa, fatta di profumi sinceri, sguardi accoglienti e un’atmosfera che sa di famiglia. Una sera d’estate mi siedo a uno dei suoi tavoli storici, accolto da Massimo Scardovi, 79 anni, originario di Viareggio, in Toscana. Ha lo sguardo buono e quella voce che racconta anche quando tace. Mi sorride, si siede con me e inizia il viaggio nei ricordi.

“La Petronilla nasce tanti anni fa – racconta con affetto Massimo -, quando nel lontano 1965 con mia madre, mio padre e i miei fratelli, siamo venuti in Sardegna. Mia madre aveva mani d’oro e una testa dura, come solo certe donne sanno avere. Mio padre era una guida silenziosa, ma presente, laborioso, instancabile, sempre pronto a sostenere ogni passo. Tutti insieme abbiamo costruito qualcosa che andava oltre un semplice ristorante: una casa aperta, dove ogni piatto raccontava un pezzo della nostra storia.”
Fu don Fresi, un prete molto amato della zona, uno dei primi a credere in quel piccolo sogno. Dopo aver assaggiato i piatti semplici ma intensi della signora Scardovi, disse sorridendo: “Ti porterò qui le persone più in vista della Costa”, allora nascente. E così fu.
Nel giro di poco tempo, La Petronilla divenne un luogo di riferimento per chi cercava autenticità in mezzo al lusso nascente di Porto Cervo. Il principe Karim Aga Khan


“Erano anni bellissimi -, ricorda Massimo con uno sguardo nostalgico. – A fine serata, mentre spazzavamo, trovavamo sotto i tavoli briciole di pane… e a volte anche diamanti. Era tutto così naturale, vero. Si rideva, si parlava, ci si raccontava. E noi, con i nostri piatti, univamo mondi diversissimi con la semplicità di un sapore buono.”
E non è cambiato molto da allora.

Oggi come ieri, La Petronilla accoglie ospiti da ogni parte del mondo. Spesso sono i figli o i nipoti di quei primi clienti che tornano per ritrovare un’emozione, un ricordo, il profumo dei tagliolini alla granseola o gli spaghetti ai ricci di mare che li riporta indietro nel tempo. “La gente viene per mangiare bene, certo – ammette Massimo -, ma viene anche per sentirsi capita, coccolata, per affidarsi a chi fa questo lavoro con passione vera. Qui si parla, ci si ascolta, ci si guarda negli occhi. E si mangia con il cuore.”
L’anima dietro i fornelli
Dietro ogni grande storia c’è sempre una grande donna. E quella de La Petronilla si chiama Graziangela: moglie di Massimo, una sarda doc instancabile, appassionata, rispettata da tutti. Da decenni guida la cucina con mani sicure, talento naturale e una grazia che non cerca mai applausi.

“È lei la vera regina del ristorante -, dice Massimo con occhi pieni d’amore. – I suoi piatti sono semplici solo in apparenza, dentro c’è tutta la sua pazienza, la sua attenzione, il suo sapere la nostra storia”
Graziangela è il cuore che batte dietro le quinte è grazie anche a lei e alla sua presenza silenziosa e costante, che La Petronilla continua a essere oggi un luogo dove ci si sente davvero a casa. Se passate da Porto Cervo non cercate solo l’eleganza patinata delle vetrine, fate un salto alla Petronilla. Chiedete un piatto della tradizione, guardate Massimo negli occhi e allora, seduti a quel tavolo, potrete anche voi far parte di questa storia che profuma di pane, di mare, di memoria… E di Sardegna.
Massimo ha scritto un libro per i palati più esigenti: Ricette e Storie della Petronilla
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La Petronilla di Massimo Scardovi
Via Sa Conca, 42- 07021 Porto Cervo (SS)
Ph. + 39 0789 92137 / 329-9829349