Prezzi folli e trappole per turisti: purtroppo, l’estate italiana 2023 è anche questo. Non è certo un mistero che la bella stagione continui a premiare lo stivale come meta più ambita dai turisti di tutto il mondo, in particolar modo dagli americani. Eppure, è altrettanto innegabile che qualcuno sta cercando di approfittare del momento d’oro del Belpaese, “spennando” i malcapitati Paperoni che giungono da lontano.
Una problematica che, salvo rare eccezioni, si verifica costantemente da Nord a Sud, dalle città ai piccoli borghi, dalle località marittime alle isole. L’esempio forse più lampante è quello di Capri, ormai tappa fissa delle vacanze dei ricchi turisti statunitensi. Grazie anche alla sfilza di star dello spettacolo e dello sport che ospita ogni anno, l’isola ha raggiunto uno status internazionale, diventando la meta più ambita dai grandi nababbi a stelle e strisce. Da giugno a settembre, nei lussuosi alberghi del posto così come tra i costosissimi stabilimenti balneari la lingua ufficiale diventa l’inglese. Qui, una giornata al mare può costare fino a duecento euro; per bere un semplice caffè in piazzetta, invece, ne occorrono almeno dieci.
Chiaramente, queste fasce di prezzo stanno inevitabilmente allontanando dall’isola i turisti italiani, per cui sembra non esserci più posto. Gli operatori turistici ed i ristoratori, infatti, dal canto loro sanno benissimo che per incrementare i rispettivi guadagni occorre puntare sui grandi “Paperoni” stranieri. Proprio per questo motivo, presso i locali della zona, le richieste di prenotazione dei visitatori italiani e degli stessi capresi vengono rispedite al mittente con una frequenza sempre maggiore. In molti temono che, a lungo andare, l’isola possa diventare la parodia di sé stessa, perdendo la sua autenticità e la sua naturale eleganza che da sempre la contraddistingue.

Situazione analoga anche tra le località della Costiera Amalfitana: a Positano, ad esempio, il costo medio degli alloggi turistici è aumentato del 20,5% rispetto alla scorsa estate, mentre quello degli ombrelloni si aggira intorno ai centocinque euro al giorno.
Prezzi folli anche in città, dove le trappole per i turisti sono sempre dietro l’angolo. Tra le località italiane più care non può non essere menzionata Firenze, immancabile in questa particolare classifica. Basti pensare, che presso il centro storico del meraviglioso capoluogo toscano una semplice coppetta gelato può costare fino a dodici euro. Prezzi eccessivi anche al ristorante, dove il costo della tipica bistecca locale varia tra i settanta ed i cento euro al chilo, mentre quello della pizza difficilmente scende sotto i quattordici euro.
Il timore è che questo tipo di “offerta”, oltre ad essere improponibile per la maggior parte degli italiani, possa prima o poi sfiancare anche i visitatori stranieri, portandoli a scegliere nuove mete, magari più economiche, per le loro vacanze. Un rischio che il nostro Paese, se vorrà davvero aprirsi definitivamente al grande turismo internazionale, non può certo permettersi.