Gli dèi dell’Olimpo personificavano sia le forze della natura che la psiche umana, ossia l’anima. Ma per gli antichi Greci e Romani ogni manifestazione della natura aveva un’anima. Monti, boschi, fiumi, sorgenti, onde del mare erano animati da bellissime giovani donne che ne rappresentavano la potenza divina. Il che gli conferiva un potere attrattivo a cui non si poteva resistere. Le ninfe delle fonti, dei fiumi, dei laghi e delle acque sotterranee si chiamavano Naiadi (nuotatrici), ed erano delle curatrici perché trasmettevano la virtù dell’acqua stessa.
A Roma la Fontana delle Naiadi sta al centro di piazza della Repubblica, di fronte alle terme di Diocleziano. Dal lato opposto c’è Palazzo Naiadi, lussuoso hotel 5 stelle acquistato un anno fa dalla catena tailandese Anantara, proprio per quello che rappresenta storicamente questa area della capitale. Gli antichi Romani vivevano le terme non solo come spa, salus per aquam, cioè per acquisire benessere fisico, ma soprattutto come luogo di socialità: ci passavano le giornate per scambiarsi opinioni filosofiche, per godere di liriche poetiche, per trattare questioni politiche o semplicemente per incontrare amici o amanti. E ne uscivano rigenerati nel corpo e nell’anima: mens sana in corpore sano. Insomma, andare alle terme era come farsi una bella dose di divino, considerato che gli antichi non separavano la mente dal fisico né facevano l’analisi psicologica alle persone, perché l’anima era un tutt’uno, centro inscindibile dei sentimenti e dell’intelletto.

L’elemento acquatico è strettamente connesso con l’immagine alberghiera di Anantara. E’ quello che pensai quando nel 2015 scelsi il fascinoso Anantara Riverside Bangkok Resort per festeggiare il mio compleanno. Il parco con piscina mollemente adagiato lungo il fiume con la sua atmosfera rilassante trattiene i suoi clienti che animano l’albergo e non lo usano solo come un punto d’appoggio, pur lussuoso, per le loro escursioni cittadine. Questa catena molto raffinata però fino a qualche anno fa in Europa era assente. Dopo aver acquistato il resort Vilamoura nella regione dell’Algarve, in Portogallo, e il Villa Padierna Palace a Marbella, in Spagna, il gruppo Anantara ha aperto il suo primo albergo in Italia appunto a Roma. Ma sembra sarà il primo di una lunga serie, sempre però sull’acqua.

L’albergo romano è molto confortevole, benché alcune aree stiano subendo un restyling che si concluderà verso settembre. Ha una sontuosa hall ai lati della quale verrà rinnovato il ristorante Tazio e inoltre creata una location iconica con una nuova formula food di cucina fusion internazionale. L’intento è di dar vita a un place to be, un luogo trendy dove bisogna assolutamente essere presenti. La spa, gestita da Tomi Dasovic che si è formato in Tailandia nell’approccio olistico al benessere, verrà spostata ed ingrandita in modo che sia collegata con la piscina sotterranea di acqua di mare tiepida, ubicata proprio dove si trovano i resti delle antiche terme di Diocleziano. E’ in preparazione un offerta benessere che coniuga nella cura del corpo gli antichi trattamenti romani a quelli odierni ma secolari thai. Sul roof la magnifica terrazza con vista a 360 gradi sulla città eterna è già dotata di piscina e ristorante, molto frequentati l’estate, ma sta per essere arricchita con nuovi lussuosi arredi per offrire una storia dell’acqua del Palazzo Naiadi che trova la sua forza e il suo fascino nella cultura globale.

Da settembre, ma è solo una piccola anticipazione, i viaggiatori potranno scoprire Roma attraverso quello che per Anantara è il lusso autentico: la storia del territorio. Potranno fare delle travel experience, scegliendo per esempio, il Vespa Tour, andando a bordo di un nuovo modello di sidecar alla scoperta dei tipici rioni romani oppure di antiche botteghe gastronomiche, perché a Roma tutto è Eat, Pry and Love.