La libertà in Normandia nella notte fra il 5 e il 6 giugno 1944 è scesa dall’alto, ed è arrivata sulle sue spiagge accompagnata dalle note della cornamusa di Bill Millin. Viaggiando in questi luoghi non si può fare a meno dei ricordi, tanti uomini qua hanno perso la vita, colorando le fredde acque di questo mare con il loro sangue affinché fossimo liberi. Ma questo non vuole essere un viaggio da reduci, una commemorazione alla memoria, anche se certamente non è possibile restare indifferenti alle numerose testimonianze esposte nei musei, nei luoghi delle battaglie, nei cimiteri. Questo è un viaggio che vuol celebrare la vita che rinasce attraverso il dolore e questi tragici avvenimenti. Oggi questi luoghi sono meta di tutti, dalle famiglie, ai bambini, alle scolaresche, che arrivano portando allegria, per trascorrere semplicemente una giornata di festa.
D’altronde le terre degli sbarchi sono ormai parte integrante delle cittadine che si sono sviluppate attorno, con le fattorie, gli animali al pascolo, i bistrot e le brasserie. Sulle lunghe spiagge che li lambiscono comitive vocianti con attrezzature da mare, approfittano della bassa marea che le scopre per gran parte della giornata, allontanando la battigia di alcuni metri, trascorrono ore di spensieratezza come in una qualsiasi altra località di vacanza. E non importa se le onde procedono in senso inverso, se la brezza del nord fa accapponare la pelle scoperta anche in piena estate, se alcune di queste spiagge nobilitate dal sacrificio umano sono sassose tanto da non riuscire a camminarci sopra. Mentre sui sentieri che conducono ai residuati bellici si notano ciclisti impegnati in una alternativo tour de France, nei tanti cimiteri dove un’immensità di croci bianche accompagnate da un silenzio irreale suggestiona chiunque, i bambini procedono assorti con i loro compagni di gioco in mano.
La libertà oggi ha il sapore di un gelato che due fidanzati assaporano guardando lontano, di due anziani che fra i cespugli di Utah Beach inseguono i titoli di coda di un film che non vorrebbero rivivere. Questo lembo di terra francese ricco di storia, panorami, suggestioni, può riservare una visione diversa a un attento viaggiatore, e lasciare una testimonianza profonda sul senso della vita.
Cenni Storici
Il piano che doveva definire l’invasione venne codificato in Overlord e iniziò ufficialmente il 6 giugno del 1944, slittato dal giorno precedente di qualche ora, a causa delle pessime condizioni metereologiche. La scelta di questi territori, per tale operazione, venne strategicamente preparata e studiata nei due anni antecedenti consentendo di ingannare l’esercito tedesco, che aveva creduto più plausibile uno sbarco nel Pas-de-Calais.
Lo sbarco in Normandia, soprannominato anche D-Day, fu una grande operazione militare che interessò oltre centotrentamila soldati di terra, oltre ai ventimila paracadutati dal cielo. Vennero impiegate inoltre cinquemila navi da trasporto e settecento da guerra. Soltanto nel primo giorno migliaia di soldati rimasero feriti e uccisi, soprattutto sulla spiaggia di Utah.
La battaglia di Normandia durò quasi tre mesi, segnando un importante punto di svolta nella Seconda Guerra Mondiale. Ogni anno moltitudini di persone nella ricorrenza dello sbarco, che quest’anno compirà 77 anni, ritornano sulle spiagge per le celebrazioni e per la cerimonia della bandiera. La bandiera americana infatti come ogni giorno alle 16,30 sarà ammainata e ripiegata al suono dell’inno nazionale.