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Buoni propositi per il nuovo anno. Ovvero 20+1 consigli su cosa fare a New York per un 2014 eccezionale

Maurita CardonebyMaurita Cardone
Time: 8 mins read

Colonna sonora: New York State of Mind, Billy Joel 

 

Mi capiranno i maniaci delle liste, quelli che godono a spuntare le – spesso troppo poche – cose fatte e sono animati da sacra ansia nello scorrere quelle ancora da fare. Capiranno che è impossibile sottrarsi al rito dell'elenco di buoni propositi di inizio anno.

Al solito, sono tanti, troppi. Così tanti che ho dovuto suddividerli in sottoliste: una per il lavoro (numero 1: lavorare di meno, guadagnare di più), una per la forma fisica (zeppa di evergreen del calibro di: ricordati di mangiare, smetti di fumare, una mela al giorno e via dicendo), una per i rapporti personali (che a sua volta contiene varie sottosottoliste di persone perse di vista dai tempi del liceo con cui finalmente riprendere i contatti), una per la gestione della casa (un elenco che va sempre a finire in fondo alla pila di liste, allontanando sempre più la speranza che un giorno diventino realtà cose come ridipingere la porta del bagno e dotarsi finalmente di un tavolo degno di questo nome).

Ma nel 2014 una lista tutta nuova ha fatto la sua comparsa nella pila. E ho deciso di tenerla in cima, in bella vista, in modo da non dimenticarmela mai. Dopo quasi tre anni di vita newyorchese e quasi un milione di cose che dico di voler fare in questa città e che non ho ancora fatto o cose che vorrei fare più spesso, nel 2014 inauguro la lista New York. E se la condivido con voi non è per pura mania di protagonismo, ma perché se c'è una cosa che ho imparato in anni cominciati con liste di buoni propositi e finiti che per l'anno nuovo mi sarebbe bastato fare una fotocopia, è che i propositi è più facile che vengano rispettati se resi pubblici.

E allora ecco l'idea: quest'anno non faccio un patto solo con me stessa – ché, andiamo, si sa, mentire a sé stessi è vergognosamente facile – ma lo faccio con voi che mi leggete. Il patto è questo: nell'elenco che segue ci sono 20 e una cosa che voglio (devo!) fare quest'anno a New York e che diventeranno argomento di questa rubrica (che poi scrivere con più costanza questa rubrica è un altro dei propositi per il nuovo anno, ma quella è un'altra lista). Saranno esperienze, avventure newyorchesi, roba, insomma, in pieno stile Newyorkando. Tenendo fede ai miei propositi aggiungerò quindi dei pezzi alla collezione di avventure urbane che racconterò in questo spazio. Voi non avete nulla da perdere, semmai scoprirete qualcosa di questa città che ancora non conoscevate. E pure se lo conoscevate, magari lo vedrete con occhi diversi. Il tutto senza escludere nessuno dei 5 borough che, come ha detto il nuovo sindaco Bill de Blasio nel suo discorso inaugurale, “are born equal”.

Che ne dite? Iniziamo? Ah, un attimo. Se vi siete chiesti perché la lista è composta da 20 e un elemento, non è solo perché suona simpatico, ma perché l'ultimo elemento della lista, più che il proposito di fare qualcosa, è una sorta di monito, o meglio, un imperativo categorico. Un comandamento.

1 Vai più spesso a fare la spesa a Chinatown. I grossi mercati coperti sono i migliori, con quei frutti esotici dalle forme mai viste, i pesci giganti che poi non sai come cucinare, i dolci dai sapori sconcertanti, le bibite dai colori elettrizzanti, gli odori ambigui, i suoni frastornanti.

2 Fai una visita al City Reliquary di Williamsburg, forse uno dei musei più strambi di New York, una sorta di wunderkammer piena di curiosità e bizzarie che raccontano la città del passato e del presente. In mostra vecchie cartoline e figurine della città, frammenti di edifici storici, gettoni della metropolitana, carotaggi geologici, scaglie di vernice del treno L, ossa di ratti dei sotterranei urbani. Magari non proprio tutti tesori, ma di sicuro c'è di che stupirsi.

staten Island ferry

3 Ricordati dell'acqua. Questa è una città di fiumi e mari e fiordi e paludi. Concediti una pausa sull'East River a osservare il fiume che a certe ore del giorno corre in una direzione, a certe altre in un'altra. Almeno una volta al mese, prendi il traghetto per Staten Island. Staccarsi dalla città osservandone lo skyline che si allontana non stanca mai ed è pure gratis.

4 Vai a vedere The Museum of the Moving Image del Queens. Con una grande collezione di artefatti, tecnologie e oggetti d'arte legati alla storia del cinema, della TV e dei media digitali, sembra sia davvero degno di una visita.

5 Vai più spesso agli opening a Chelsea. Sono una delle cose più belle da fare, gratis, a New York. Non tanto per la spesso enigmatica arte e nemmeno per l'orrido vino offerto nei buffet, ma per l'umanità che li frequenta, vecchio retaggio di una stravagante e decadente creme artistico-intellettualoide.

6 Diventa membro di un community garden o comunque scegline uno da frequentare assiduamente (il processo per diventare membro a tutti gli effetti può essere lungo e non sempre facile). Sono un pezzo di storia della città, una delle espressioni più vivaci e tenaci di quello spirito di comunità che ha reso speciale New York. Senza contare i benefici antistress del giardinaggio, per noi che viviamo negli appartamenti in miniatura di Manhattan.

7 Cedi alla tentazione di andare al Bronx Zoo, mettendo momentaneamente da parte le remore da ambientalista che non potrà impedirsi di soffrire e arrabbiarsi alla vista degli animali in gabbia. Dopo aver lottato per anni contro questo desiderio, ammetti di non poter resistere al fascino, seppure triste, di osservare da vicino la selvaggia potenza animale, la perfezione indomita della natura.

8 Con l'arrivo dell'estate, quest'anno, prendi finalmente quel treno (senza dimenticarti di portare con te la bicicletta), poi un traghetto, e vai a trascorrere una giornata al mare, a Fire Island. Gateway gay e palcoscenico estivo delle trasgressioni newyorchesi negli anni '70, oggi rimane un paradiso naturalistico. Mi dicono che è una delle spiagge più belle nei dintorni di New York.

9 E già che ci sei, esplora la New York più trasgressiva. Questa è una città di eccessi, di piaceri, di sovversioni, dove nulla è proibito e, anche se lo è, chissenefrega. Fosse anche solo per pura curiosità antropologica, è ora di andare a dare una sbirciata in qualcuno di quei club dove tutto è permesso o magari partecipare a uno di quei seminari dove decine di donne si fanno istruire sui mille e uno modi di raggiungere l'orgasmo.

10 Riprendi a fare yoga. C'è un motivo per cui a New York dilaga la yogamania: i ritmi di questa città sono difficili da reggere e, senza un'attività fisica che consenta di produrre sane endorfine, si arriva a fine settimana esausti e poi manca la forza di godersi il poco tempo libero. Lo yoga, in più, ha il vantaggio di rilassare e distendere mente, muscoli e ossa: cosa impagabile per chi passa tanto tempo al computer. E allora niente scuse, non c'è impegno che tenga. Lo yoga salva i newyorchesi da New York.

stadio

11 Vai a vedere una partita di baseball, di football, di basket, di quello che ti pare, ma non farti mancare l'esperienza di un rito di massa che così tanto mostra della cultura americana.

12 Fai una gita a Freshkills park, l'immenso parco nato sull'ex discarica cittadina a Staten Island. É grande quasi tre volte Central Park e, con una progettazione in cui ingegneria e natura sono in perfetto equilibrio, sembra sia un paradiso per gli appassionati di sostenibilità.

13 Ricomincia a imparare. Fai un corso. In questa città ci sono corsi di qualsiasi cosa, da quelli che ti insegnano a tagliare la carne a quelli che danno consigli su come fare felice una donna a letto, dalle lezioni di burlesque a quelle per fare il formaggio, dai corsi per diventare più sicuri di sé a quelli per imparare a fare scarpe hand-made. A New York ci sono sempre mille opportunità di imparare qualcosa di nuovo.

jazz

14 Non ti sognare nemmeno di perderti The Jazz Age Lawn Party, grande festa vintage a Governors Island dove tutti e tutto sono a tema anni '20 (l'anno scorso lo abbiamo raccontato qui). E questa volta, fai le cose per bene e vacci in costume.

15 Cerca di andare ad assistere come pubblico in studio al Daily Show di Jon Stewart. I biglietti sono gratis, ma sembra che ottenerli non sia affatto facile. E non c'è da stupirsi… Lui è una vera forza della natura, conoscerlo di persona (e magari intervistarlo!) basterebbe a fare del 2014 un anno speciale.

16 Visita il più piccolo museo di New York. Ospitato all'interno di un vecchio montacarichi a Tribeca, questo minuscolo spazio espositivo chiamato semplicemente Museum raccoglie oggetti di dubbio pregio e utilità, ma che insieme compongono una collezione a dir poco stravagante. Tra i pezzi forti una scarpa che i fondatori sostengono essere una delle due lanciate da un giornalista iracheno a George W. Bush durante una conferenza stampa a Baghdad nel 2008.

17 Ricordati che questa città ha ancora un ricco mondo undergound (non è vero che la New York ribelle e alternativa è un ricordo del passato, esiste una vivace scena artistica e intellettuale che con creatività porta avanti l'idea di una città e di un'umanità diverse)  fatto di spazi occupati, di collettivi artistici, di associazioni impegnate nel cambiamento dal basso. Cercali, scoprili, non perderli di vista, frequentali, raccontali.

18 Vai a vedere il September 11 Memorial. E già, non ci sono mai andata. E non so nemmeno se voglio farlo, ma c'è qualcosa che mi dice che devo. Non l'ho mai vista New York quando in quello spazio che oggi è chiamato Ground Zero sorgevano le due torri. Ma l'ho immaginata tante volte quella New York. Forse andare al memoriale mi aiuterà a ricostruirla e forse a capirla.

19 Vai più spesso a teatro, Broadway, Off Broadway, Off-Off Broadway. Ci sono centinaia di spettacoli ogni giorno in città e anche nelle più piccole sale ospitate all'interno di umidi sotterranei non è raro trovarsi ad assistere a piccoli capolavori.

cloister

20 Vai a visitare The Cloister. Mi fa quasi vergogna scriverlo, ma è vero: non sono ci sono mai stata. Non sarà forse ora di farlo?? Approfitta di una bella giornata di primavera per visitare questo piccolo angolo di Medioevo nell'Upper Manhattan.

+ 1 Ricordati che vivi a New York. Tienitelo stampato in mente, non te lo dimenticare mai. Che sei in una città dove ci sono mille e una cose da fare, da vedere, da scoprire. Prendila nelle sue luci e nelle sue ombre, nei grattacieli e nei tenement, nella santità e nelle trasgressioni, nell'impegno e nella leggerezza, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. Impedisciti di annoiarti, cancella “non so cosa fare” dal tuo vocabolario. Esci, esplora, vivi. Sei a New York.  

 

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Maurita Cardone

Maurita Cardone

Giornalista freelance, abruzzese di nascita e di carattere, eterna esploratrice, scrivo per passione e compulsione da quando ho memoria di me. Ho lavorato per Il Tempo, Il Sole 24 Ore, La Nuova Ecologia, QualEnergia, L'Indro, senza che mai mi sia capitato di incappare in un contratto stabile. Nel 2011 la vita da precaria mi ha aperto una porta, quella di New York: una città che nutre senza sosta la mia curiosità. Appassionata di temi ambientali e sociali, faccio questo mestiere perché penso che il mondo sia pieno di storie che meritano di essere raccontate e di lettori che meritano buone storie. Ma non ditelo ai venditori di notizie.

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