È bastato un attimo. Sabato sera, intorno alle 20, un’imbarcazione a motore di 13 metri ha preso fuoco nelle acque tra Hart Island e City Island, nel Bronx. A bordo c’erano più di venti persone. Uno di loro è rimasto gravemente ustionato, mentre altri si sono gettati in acqua o hanno cercato rifugio a nuoto sull’isola più vicina. La polizia di New York ha poi arrestato un uomo con l’accusa di guida in stato di ebbrezza e di aver messo in pericolo la vita altrui.
Secondo quanto comunicato dall’NYPD, sono stati immediatamente attivati i reparti navali, l’unità aerea e quella con i droni, insieme alle squadre dei vigili del fuoco (FDNY) e alla polizia di New Rochelle. Una parte dei passeggeri è stata recuperata direttamente in mare, altri hanno raggiunto a nuoto l’estremità orientale di Hart Island. La Guardia costiera ha confermato che l’imbarcazione era dotata di cabina chiusa.
“Tre persone sono state soccorse in acqua, mentre altre diciannove hanno nuotato fino a Hart Island”, ha spiegato il vicecapo dei vigili del fuoco, Michael Meyers. “Successivamente sono stati recuperati dalle nostre imbarcazioni, da quelle della polizia e della Guardia costiera, e portati in sicurezza al molo dello Yacht Club di City Island.” Meyers ha sottolineato l’efficacia della risposta congiunta: “È la dimostrazione di cosa significhi un intervento coordinato tra le nostre unità marine, terrestri e i servizi di emergenza”.
Il ferito più grave è stato ricoverato in condizioni critiche a causa delle ustioni riportate, ma secondo le autorità le sue condizioni sarebbero stabili e non in pericolo di vita.
Il fumo nero che si alzava in cielo è stato ripreso in diversi video pubblicati sui social da chi si trovava nei pressi del litorale. Le fiamme erano visibili anche da terra. Al momento, la polizia ha escluso l’ipotesi di una collisione con un’altra imbarcazione come causa dell’incendio. Le indagini proseguono per chiarire l’origine del rogo.
In serata è stato fermato Joshua Brito, 33 anni, presente a bordo durante l’incidente. Per lui sono scattate le accuse di guida in stato d’ebbrezza e pericolo colposo. L’uomo, secondo le prime informazioni, non ha rilasciato dichiarazioni.
Hart Island, da decenni nota per essere luogo di sepoltura pubblica e oggi quasi disabitata, si è così trasformata in rifugio improvvisato per un gruppo di persone che si è salvato nuotando tra le tenebre e il panico. Un’operazione che, per stessa ammissione delle autorità, avrebbe potuto trasformarsi in tragedia senza l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine.