Giovedì UN Women ha tenuto una conferenza stampa presso la sede delle Nazioni Unite a New York per presentare i risultati di un nuovo rapporto che evidenzia le difficili sfide per i diritti delle donne a livello globale. L’evento si è svolto in vista della 69ª sessione della Commissione delle Nazioni Unite sulla Condizione delle Donne (CSW69), in programma dal 10 al 21 marzo, e della Giornata Internazionale della Donna dell’8 marzo.
La conferenza stampa si è svolta in un momento critico: trent’anni dopo la storica Dichiarazione di Pechino del 1995, che delineò un piano globale per l’uguaglianza di genere, i diritti delle donne sono nuovamente sotto attacco.
Il rapporto di UN Women sottolinea che, nonostante i progressi in settori come l’istruzione delle ragazze e l’accesso alla pianificazione familiare, le sfide persistono e in alcuni casi la situazione è addirittura peggiorata.
Il rapporto offre una visione allarmante sulla condizione attuale dei diritti delle donne:
Violenza contro le donne: ogni 10 minuti, una donna o una ragazza viene uccisa da un partner o da un membro della famiglia. Inoltre, i casi di violenza sessuale nei conflitti sono aumentati del 50% dal 2022, con donne e ragazze che rappresentano il 95% delle vittime.
Rappresentanza politica: sebbene la percentuale di donne nei parlamenti sia più che raddoppiata dal 1995, le donne occupano solo un quarto dei seggi parlamentari a livello globale e solo 87 paesi hanno mai avuto una donna leader.
Diritti legali: le donne hanno solo il 64% dei diritti legali riconosciuti agli uomini, dimostrando come le disuguaglianze sistemiche siano ancora radicate in molti paesi.
Disparità economiche: il 10% delle donne e delle ragazze vive in condizioni di povertà estrema, mentre le giovani tra i 15 e i 24 anni hanno ancora scarso accesso ai metodi di pianificazione familiare moderna.
Questi dati mostrano che la parità di genere resta ancora lontana e che il progresso compiuto è fragile e a rischio.
Il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, ha lanciato un forte appello, affermando in un messaggio: “A livello globale, i diritti umani delle donne sono sotto attacco. Invece di progredire, assistiamo a tentativi di limitare l’uguaglianza di genere e minare le conquiste ottenute con decenni di lotte”.
A queste parole ha fatto eco la Direttrice Esecutiva di UN Women, Sima Bahous, che ha sottolineato:”L’indebolimento delle istituzioni democratiche sta avendo un impatto devastante sui diritti delle donne. Osserviamo attori anti-diritti che cercano attivamente di bloccare o addirittura annullare i progressi legali e politici ottenuti”.
⏰As we count down to #IWD2025, listen to @unwomenchief talk about the progress made & challenges left in achieving #GenderEquality since 1995.
We must push forward for #ForAllWomenAndGirls.
🆕NEW REPORT: Women’s rights in review 30 years after Beijing: https://t.co/PW2AawkOAL pic.twitter.com/atS3A8Jfcd
— UN Women (@UN_Women) March 6, 2025
Di fronte alle sfide evidenziate nel rapporto, UN Women ha delineato un piano strategico per accelerare i progressi verso la parità di genere entro il 2030. Gli elementi chiave includono:
Inclusione digitale: garantire alle donne pari accesso alla tecnologia per ridurre il divario digitale.
Protezione sociale: investire in sanità universale, istruzione di qualità e protezioni sociali per ridurre la povertà femminile.
Eliminazione della violenza: attuare misure concrete per contrastare la violenza contro donne e ragazze.
Parità nei processi decisionali: garantire la piena partecipazione delle donne ai processi decisionali in politica e nel mondo del lavoro.
Aiuti umanitari gender-responsive: destinare risorse per garantire che gli aiuti umanitari rispondano ai bisogni specifici di donne e ragazze nelle crisi e nei conflitti.
Sima Bahous ha ribadito l’urgenza di questi interventi: “Senza un’azione immediata, i progressi ottenuti nella lotta contro le disuguaglianze di genere sono in grave pericolo. Dobbiamo rispondere in modo rapido, strategico e con le risorse necessarie per proteggere le più vulnerabili e mantenere lo slancio verso l’uguaglianza”.
From widespread discrimination to lack of representation, women’s & girls’ hard-won rights are being rolled back.
This International Women’s Day, @UNWomen calls for a just & equal world #ForAllWomenAndGirls.
Stay tuned for our live coverage on Friday ahead of #IWD2025. pic.twitter.com/eTRbzMp5oE
— UN News (@UN_News_Centre) March 5, 2025
La conferenza stampa ha anche anticipato i lavori della 69ª sessione della Commissione delle Nazioni Unite sulla Condizione delle Donne (CSW69), che si terrà dal 10 al 21 marzo presso il quartier generale dell’ONU. L’evento riunirà rappresentanti degli Stati membri, agenzie ONU e organizzazioni della società civile per discutere i progressi compiuti, identificare le sfide ancora aperte e definire nuove politiche per promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile a livello globale.
Inoltre, la Giornata Internazionale della Donna dell’8 marzo sarà celebrata con il tema: “Per TUTTE le donne e ragazze: Diritti. Uguaglianza. Empowerment”.
Un messaggio che sottolinea l’impegno per un’uguaglianza inclusiva, riconoscendo che il progresso passa per il rispetto dei diritti di tutte le donne, in tutta la loro diversità.

Parlando alla stampa, Sarah Hendriks, Direttrice della Divisione Politiche, Programmi e Relazioni Intergovernative di UN Women, ha dichiarato: “La buona notizia è che il mondo di oggi è in realtà più equo per donne e ragazze che mai, e questo ci dice che il progresso è effettivamente possibile. Tuttavia, il rapporto mostrerà anche, attraverso dati e prove, che questo progresso è stato troppo lento, troppo fragile, troppo disomogeneo e, soprattutto, non garantito.” Ha proseguito: “Il mondo sta vivendo una crescente reazione negativa contro l’uguaglianza di genere e i diritti delle donne. Attori contrari ai diritti, sempre più finanziati e coordinati, stanno attivamente minando il consenso di lunga data su questioni chiave relative ai diritti delle donne. E laddove non riescono a cancellare del tutto le conquiste legali o politiche, cercano di bloccarne o rallentarne l’attuazione”.
Hendriks ha poi sottolineato: “Oggi, una bambina che nasce dovrà aspettare fino a quasi 40 anni prima di vedere la parità nei parlamenti di tutto il mondo. Ne avrà 68 prima che i matrimoni precoci e forzati dei bambini siano completamente sradicati, e non vivrà abbastanza a lungo per vedere il giorno in cui l’estrema povertà, che ha il volto femminile, sarà eliminata dalla Terra. La femminilizzazione della povertà finirà solo quando avrà 137 anni”.
Intervenendo anch’egli nella conferenza stampa, Papa Seck, Capo della Sezione Ricerca e Dati di UN Women, ha dichiarato: “Negli ultimi 30 anni sono stati fatti importanti passi avanti per realizzare la visione della Piattaforma d’Azione di Pechino. La percentuale di donne in Parlamento è raddoppiata, la mortalità materna è diminuita di un terzo. Le ragazze hanno raggiunto la parità con i ragazzi nella scuola secondaria superiore, un traguardo cruciale per la loro emancipazione. Ci sono state oltre 1500 riforme legali in 189 paesi per creare condizioni più eque per donne e ragazze”.
Ha però avvertito: “Ma c’è ancora molta, molta strada da fare. Abbiamo più donne in Parlamento che mai, ma ancora tre quarti dei parlamentari sono uomini. Questo significa che leggi e politiche spesso non riflettono le esperienze delle donne. Inoltre, le donne che si candidano per cariche politiche affrontano livelli di violenza e molestie senza precedenti, amplificati dall’uso improprio della tecnologia digitale”.
Seck ha aggiunto: “La mortalità materna è diminuita, ma milioni di donne continuano a morire inutilmente durante la gravidanza e il parto. E la realtà è che i progressi su questo problema, il più prevenibile di tutti, si sono sostanzialmente fermati dal 2015. Sebbene il mondo abbia raggiunto la parità nell’istruzione in generale, 60 milioni di ragazze, principalmente nell’Africa subsahariana e nell’Asia meridionale, non hanno ancora l’opportunità di completare la scuola. E strettamente legato a questo è il fatto che un quinto delle ragazze nel mondo è ancora costretto a sposarsi da bambina.”. Seck ha anche evidenziato: “Le riforme legali sono state fondamentali per il progresso dell’uguaglianza di genere e sono il settore in cui i paesi sono stati più attivi, ma le leggi devono essere effettivamente attuate”. Ha poi continuato: “Il divario di genere nella partecipazione alla forza lavoro, che è di circa 30 punti percentuali, è rimasto pressoché invariato negli ultimi vent’anni e la pandemia di Covid-19 ha ulteriormente peggiorato la situazione.” Seck infine ha concluso: “Nel solo 2022, i casi di violenza sessuale legata ai conflitti sono aumentati del 50%, e quasi tutte le vittime di questi crimini orribili sono donne e ragazze.”