È un viaggio in 10 regioni d’Italia quello che Matthew Kaner, sommelier e wine director arrivato a New York da Los Angeles, ha fatto fare agli Ospiti del ristorante “Il Gattopardo” sulla 54ª strada in un pomeriggio freddo e nevoso.
Una degustazione organizzata dall’Italian Trade Agency (ITA) e pensata per un pubblico di americani competenti in materia di vino e desiderosi di conoscere qualcosa in più sull’Italia. Al tasting, infatti, è stata associata un’attenta e minuziosa spiegazione di storia e cultura gastronomica di ogni regione.
Dieci quelle scelte: Trentino Alto Adige, Liguria, Calabria, Lazio, Valle D’Aosta, Emilia Romagna, Molise, Piemonte, Basilicata e Umbria. Un vino per ogni territorio, a cui abbinare conoscenze gastronomiche e geografiche dei luoghi che si stavano assaporando attraverso il bicchiere.
L’Italia viene così raccontata agli americani da un americano. L’idea funziona, perché Kaner, nella spiegazione di ogni regione, si sofferma su dettagli che un italiano avrebbe trascurato. Come la descrizione dello speck durante l’approfondimento sul Trentino. “È affumicato”, sottolinea e dalla platea si sente in risposta un boato di stupore.
Spazio anche alle domande e ai commenti del pubblico, che tra un bicchiere e l’altro scoprono aneddoti altrimenti introvabili.

Una grande cartina dello stivale, divisa regione per regione, indica nel dettaglio i vini e le uve da cui sono prodotti. Quando è il turno della Liguria, oltre al vino bianco si parla di pesto.
“How italian is that?”, domanda Kaner a voce alta, parlando poi della Cinque Terre e di come tutti gli influencer del mondo, o almeno quelli che si rispettino, abbiano nel loro profilo Instagram una foto con alle spalle i colori della costa.
“Salute!”, dicono tutti in coro prima di iniziare a bere con uno spiccato accento americano. Un brindisi a cui si uscire anche Antonino Laspina, direttore dell’ICE, chiamato a intervenire per i saluti di rito e per sottolineare ancora una volta come il made in Italy, quello autentico e non quello dell’italian sound spesso citato la scorsa settimana dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, debba essere promosso e spiegato in maniera chiara agli americani, che ancora non consumano vino italiano tanto quanto meriterebbe.
Un mercato, quello targato USA, che secondo gli ultimi dati si conferma quello con il maggior consumo di vino al mondo. Nel 2021 la vendita in America ha raggiunto i 4,2 miliardi di euro e soltanto l’Italia ha importato oltreoceano prodotti per 1,72 miliardi: rispetto al 2020, l’export di vino negli Stati Uniti è cresciuto del 18,4%.